Le domande dovranno essere inviate solo on-line avvalendosi anche di un intermediario abilitato, il contributo arriverà direttamente sul conto corrente indicato nella richiesta, oppure potrà essere utilizzato come credito d’imposta in compensazione.
La disposizione supera la distinzione dei codici Ateco, prevista nei precedenti provvedimenti, e i contributi saranno destinati a tutte partite Iva che hanno subito le maggiori conseguenze della crisi economica.
Potranno beneficiarne anche i lavoratori autonomi ed i professionisti esclusi dai contributi a fondo perduto dei mesi precedenti. Le somme potranno essere disponibili già a partire dal prossimo 8 aprile.
Contributi a fondo perduto 2021: a chi spetta, calcolo, importi, requisiti, domanda
Contributi a fondo perduto: beneficiari
Il contributo a fondo perduto può essere richiesto dai soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione e di reddito agrario, titolari di partita Iva residenti o stabiliti in Italia, che nel 2019 abbiano conseguito un ammontare di ricavi o di compensi non superiore a 10 milioni di euro.
Il contributo può essere richiesto anche dagli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali.
Superata la distinzione dei codici ATECO, che in precedenza aveva escluso alcuni ambiti economici, gli aiuti partono da un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche, a 2.000 euro per le partite Iva in forma di impresa. Il massimo concedibile è di 150.000 euro per le imprese (anche artigiane) individuando 5 fasce percentuali in base al reddito.
L’ammontare del contributo è determinato applicando una diversa percentuale alla differenza tra l’importo della media mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’analogo importo dell’anno 2019. Le percentuali sono le seguenti:
- 60% per le imprese con fatturato fino a 100.000 euro;
- 50% per le imprese con fatturato tra 100.000 e 400.000 euro;
- 40% per le imprese con fatturato tra 400.000 e un milione;
- 30% per le imprese con fatturato tra uno e 5 milioni;
- 20% per le imprese con fatturato tra 5 e 10 milioni.
Contributi a fondo perduto: soggetti esclusi
Il contributo a fondo perduto non spetta nei seguenti casi:
- soggetti che hanno aperto la partita Iva successivamente al 23 marzo 2021 (data di entrata in vigore del decreto “Sostegni”), vi è l’eccezione degli eredi che hanno attivato partita Iva successivamente a tale data per la prosecuzione dell’attività di soggetto deceduto;
- soggetti la cui attività è cessata alla data del 23 marzo 2021;
- enti pubblici, di cui all’art. 74 del Tuir;
- intermediari finanziari e società di partecipazione, di cui all’art. 162-bis del Tuir.
Contributi a fondo perduto: calcolo dell’importo
Per la determinazione della base di calcolo, gli importi dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2020 e del 2019 da indicare, vengono determinati dividendo l’importo complessivo del fatturato e dei corrispettivi di ciascuno dei due anni per il numero dei mesi in cui l’attività è stata esercitata nell’anno.
Se l’attivazione della partita Iva è successiva al 31 dicembre 2018, per quanto riguarda i mesi da considerare, il mese nel quale è stata attivata la partita Iva non deve essere conteggiato.
Per calcolare il bonus per le imprese medie e piccole occorre tenere in considerazione la perdita mensile media, moltiplicata il coefficiente indicato nelle fasce previste.
Per le attività professionali ed economiche che hanno aperto partita Iva a partire dal 1° gennaio 2020 il contributo spetta nella misura minima prevista (1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per le società).
Per i soggetti che hanno attivato la partita Iva dal 1° gennaio 2019, ai fini delle media rilevano i mesi successivi a quello di attivazione della partita Iva.
Nello specifico in caso di riduzione di almeno il 30% del fatturato (o anche se non viene raggiunta la soglia del 30%) il contributo viene determinato applicando alla differenza la percentuale del 60%, 50%, 40%, 30%, 20% a seconda dei ricavi o compensi dichiarati nel 2019.
Gli importi del fatturato devono essere individuati facendo riferimento alla data di effettuazione dell’operazione per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi ex art. 6 del DPR n. 633/72.
Contributi a fondo perduto: presentazione della domanda
I contributi a fondo perduto potranno essere richiesti compilando online un modulo da presentare fino al 28 maggio 2021.
L’Agenzia effettuerà determinate verifiche, e rilascerà le ricevute al soggetto che ha trasmesso l’istanza. In caso di esito positivo, verrà comunicato l’avvenuto mandato di pagamento del contributo o il riconoscimento come credito d’imposta nell’apposita area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi”.
A seconda della scelta del beneficiario, il contributo spettante potrà essere erogato:
- con accredito su conto corrente bancario o postale, intestato al beneficiario (o cointestato se il beneficiario è una persona fisica);
- mediante riconoscimento di un credito d’imposta di pari valore, utilizzabile in compensazione nel modello F24.
In caso di accredito sul conto corrente, nell’istanza si dovrà indicare l’Iban che deve riferirsi ad un conto corrente intestato o cointestato al soggetto che richiede il contributo.
Prima della trasmissione della istanza, è importante verificare la correttezza e la validità dell’Iban con il proprio istituto di credito e a porre la massima attenzione nel riportarlo sull’istanza. Eventuali errori su tale valore possono determinare lo scarto della domanda e l’impossibilità di ottenere il contributo.
Contributi a fondo perduto 2021, domande al via: ecco modulo e istruzioni
Libri utili
Decreto Sostegni (eBook 2021)
Commento analitico di tutte le misure fiscali e sul lavoro del Decreto Sostegni, per aiutare imprese, lavoratori autonomi e famiglie in difficoltà.
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