Il D.Lgs. 2 luglio 2010, n. 104, meglio noto come Codice del processo amministrativo, è stato messo sotto osservazione da parte della medesima commissione di esperti che l’ha redatto, insediata presso il Consiglio di Stato. Le modifiche proposte sono state ora approvate definitivamente l’11 novembre scorso dal Consiglio dei Ministri, dopo essere state accettate, seppur con osservazioni, da parte di entrambe le Camere.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato “un decreto legislativo che integra il Codice del processo amministrativo, in attuazione della delega conferita a tal fine al Governo. Il testo è stato redatto dall’apposita Commissione istituita nell’ambito del Consiglio di Stato e tiene conto delle prime fasi di applicazione e delle richieste provenienti dagli operatori” – si legge nel comunicato stampa diramato da palazzo Chigi.
“Particolarmente innovativo l’intervento che riguarda il rito elettorale, di cui s’intende modificare l’impostazione per coordinarla con quella rilevabile dagli spunti forniti dalla recente sentenza della Corte Costituzionale (n.236 del 2010) in materia di impugnativa degli atti del procedimento preparatorio alle elezioni amministrative. Il testo ha ricevuto il parere favorevole delle Commissioni parlamentari”, aggiunge la nota.
L’intervento si è reso necessario per rimediare a quelle norme del c.p.a. che in itinere hanno dimostrato qualche lacuna. Una correzione di traiettoria che era già stata preventivata, dal momento che nella legge delega originaria (L. n.69/2009, art. 44) era esplicitamente previsto che il legislatore avrebbe potuto apportare modifiche al codice entro settembre 2012.
Si è proceduto quindi ad una sorta di “lifting” di carattere lessicale e di coordinamento del testo, cercando di inquadrare meglio i rapporti tra il c.p.a. e il codice civile, e di aggiornarlo alle più recenti novità legislative e giurisprudenziali.
Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri allarga anche le materie di competenza esclusiva del Tar Lazio, che adesso ha piena giurisdizione per i provvedimenti del Consiglio di Presidenza (l’organo di autogoverno della magistratura amministrativa), per gli atti di assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze, per i provvedimenti adottati dai commissari in situazione di emergenza, e per gli atti dell’Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale.
Di particolare rilevanza risulta essere la modifica all’art. 120 del codice, relativa al termine abbreviato per la proposizione del ricorso incidentale nei giudizi per le procedure di affidamento di contratti di lavori pubblici, che passa da 60 a 30 giorni.
In sintonia poi con le modifiche apportate dal Decreto Sviluppo (legge n. 106 del 2011) al Codice dei Contratti Pubblici in materia di responsabilità per lite temeraria (art. 246-bis D.Lgs. 163/2006), anche nel codice del processo amministrativo si introduce la disposizione secondo la quale il giudice può condannare d’ufficio la parte soccombente al pagamento di una sanzione pecuniaria, in misura non inferiore al doppio e non superiore al quintuplo del contributo unificato dovuto per il ricorso introduttivo del giudizio, quando la parte soccombente abbia agito o resistito temerariamente in giudizio.
Si prevede inoltre che i difensori debbano indicare nel ricorso o nel primo atto difensivo un indirizzo p.e.c. e un numero di fax. E ancora, che potrà essere proposta, anche in unico grado dinanzi al giudice dell’ottemperanza, l’azione di condanna al pagamento di somme a titolo di rivalutazione e interessi maturati dopo il passaggio in giudicato della sentenza, nonché l’azione di risarcimento dei danni connessi all’impossibilità o comunque alla mancata esecuzione in forma specifica, totale o parziale, del giudicato o alla sua violazione o elusione.
Il decreto precisa anche che la presentazione tardiva di memorie o documenti può essere eccezionalmente autorizzata, su richiesta di parte, dal collegio, “assicurando comunque il pieno rispetto del diritto delle controparti al contraddittorio su tali atti, qualora la produzione nel termine di legge sia risultata estremamente difficile”.
Nello stesso Consiglio dei Ministri, l’ultimo presieduto da Berlusconi, sono stati anche approvati lo schema del Codice della Pubblica Amministrazione, due provvedimenti relativi all’università, il d.lgs. in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici nei settori della Difesa e della sicurezza, e quello per il riordino della Croce Rossa Italiana, in vista di una dichiarata “nuova organizzazione territoriale finalizzata a garantirne maggiore efficienza operativa e finanziaria“.
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