Carta Rdc 2020: scatta la decurtazione delle somme non spese. Modalità e istruzioni

Le somme non utilizzate sulla Carta Rdc verranno decurtate dall’accredito successivo. Ecco il meccanismo

Attenzione alle somme non spese sulla Carta Rdc 2020, ossia la carta prepagata in cui confluiscono i soldi del Reddito di cittadinanza. Infatti, laddove il percettore del Rdc per un qualsiasi motivo non utilizzasse tutte le somme accreditate nella predetta carta elettronica, subirà una decurtazione dell’importo accreditato il mese successivo.

È dunque di fondamentale importanza verificare ogni mese che i soldi ricevuti siano stati spesi interamente e che non residuino risorse finanziarie, onde evitare di trovarsi in difficoltà nel mese seguente.

A tal fine, con il Messaggio n. 2975 del 28 luglio 2020, l’INPS ha illustrato le modalità di attuazione delle decurtazioni del Reddito di Cittadinanza (RdC) e della Pensione di Cittadinanza (PdC), che si applicano a decorrere dal mese di luglio 2020, così come stabilito dal Decreto 2 marzo 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 136 del 30 giugno 2020.

Ma cosa succedere alle somme non spese della Carta Rdc? Ebbene, si anticipa fin da ora, che la decurtazione può essere di due tipi: mensile e semestrale. Il primo caso si verifica allorquando il beneficio non viene interamente speso o prelevato nel corso del mese successivo all’accredito (con l’eccezione delle erogazioni arretrate); pertanto, si avrà una decurtazione fino a un massimo del 20% nella mensilità successiva.

La decurtazione semestrale, invece, avviene direttamente nella disponibilità della Carta Rdc e viene sottratto l’ammontare complessivo non speso ovvero non prelevato nel semestre, fatta eccezione per una mensilità di beneficio riconosciuto e al netto degli arretrati erogati nel corso del semestre stesso.

Ma facciamo un passo indietro e vediamo nel dettaglio il meccanismo di decurtazione della Carta Rdc.

>> Guida completa all’utilizzo della Carta Rdc <<

Carta Rdc 2020: come avviene la decurtazione

Il RdC (Reddito di Cittadinanza) e PdC (Pensione di Cittadinanza), introdotti dal D.L. n. 4/2019 (cd. “Decretone”), convertito con modificazioni in L. n. 26/2019, sono delle misure di contrasto alla povertà e di inclusione.

Come specificato dall’art. 5 del D.L. n. 4/2019, il RdC è richiesto, dopo il quinto giorno di ciascun mese, presso il gestore del servizio integrato di cui all’art. 81, co. 35, lett. b), del D.L. n. 112/2008, convertito con modificazioni in L. n. 133/2008, mentre deve essere fruito entro il mese successivo a quello di erogazione.

Tuttavia, in caso di mancata fruizione del beneficio, il beneficiario è soggetto a due diversi meccanismi di decurtazione:

  • decurtazione mensile: nel caso in cui il beneficio non venga interamente speso o prelevato nel corso del mese successivo all’accredito (con l’eccezione delle erogazioni arretrate), lo stesso viene decurtato (fino a un massimo del 20%) nella mensilità successiva;
  • decurtazione semestrale: è decurtato dalla disponibilità della Carta Rdc l’ammontare complessivo non speso ovvero non prelevato nel semestre, fatta eccezione per una mensilità di beneficio riconosciuto e al netto degli arretrati erogati nel corso del semestre stesso.

L’attivazione dei meccanismi di decurtazione descritti è subordinata all’emanazione di un apposito decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. Tale Decreto, emanato il 2 marzo 2020, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 136 del 30 giugno 2020 e reca le “Tempistiche per la fruizione del beneficio economico spettante ai nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza”.

Carta Rdc 2020: decurtazione mensile

L’art. 2 del Decreto 2 marzo 2020 disciplina le modalità di attuazione della decurtazione mensile che, come anticipato, prevede che l’ammontare del beneficio non speso, ovvero non prelevato dai beneficiari della Carta Rdc, venga sottratto nella mensilità successiva a quella in cui il beneficio non è stato interamente speso.

La ratio della norma è che il beneficio correntemente erogato venga effettivamente speso dal nucleo nel mese successivo a quello di erogazione, al fine di soddisfare le esigenze primarie di vita del nucleo stesso. Nel computo della decurtazione non rientrano:

  • gli arretrati;
  • gli importi erogati in periodi successivi a quello di competenza.

Carta Rdc 2020: come verificare la spesa mensile

La verifica dell’effettiva spesa mensile viene effettuata attraverso il confronto tra il saldo disponibile sulla Carta Rdc nell’ultimo giorno di ciascun mese, al netto degli eventuali arretrati erogati nel semestre in corso e in quello precedente, e il valore del beneficio mensile effettivamente erogato nel mese.

Nel caso in cui il valore del saldo, come sopra determinato, sia superiore al valore del beneficio erogato, la differenza è integralmente sottratta dal beneficio erogato nel mese successivo, ovvero, se non capiente, dalla disponibilità della carta fino a capienza.

>> Guida completa al Reddito di cittadinanza <<

Carta Rdc 2020: decurtazione semestrale

L’art. 3 del Decreto del 2 marzo 2020 disciplina le modalità di attuazione della decurtazione semestrale, che agisce sull’ammontare non speso o non prelevato nel semestre, fatta eccezione per una mensilità di beneficio riconosciuto.

La norma prevede che, al termine del semestre di riferimento, venga considerato il valore del saldo:

  • al netto degli arretrati erogati nel corso dello stesso semestre di riferimento;
  • al netto del valore del beneficio mensile effettivamente erogato nell’ultimo mese del semestre e dell’eventuale importo da sottrarre dalla disponibilità della carta RdC.

Nel caso in cui il valore del saldo, così come determinato, sia superiore al valore del beneficio mensile massimo percepito nel semestre, la differenza tra i due valori è integralmente sottratta dal beneficio erogato nel mese successivo ovvero, se non capiente, dalla disponibilità della carta fino a capienza. Anche in questo caso la decurtazione non opera se di ammontare inferiore al 20% del beneficio minimo, pari a 8 euro.

In base all’art. 4 del Decreto, in sede di prima applicazione, il semestre di erogazione del beneficio è individuato a partire dalla prima erogazione utile del mese di luglio e, pertanto, la prima verifica della spesa semestrale avverrà al 31 gennaio 2021, con applicazione delle eventuali decurtazioni sulla mensilità del successivo mese di febbraio 2021.

Carta Rdc: comunicazioni dati per la verifica dell’effettiva spesa

Il Decreto in parola stabilisce che all’inizio di ciascun mese il gestore del servizio fornisce all’INPS il valore del saldo dell’ultimo giorno del mese precedente delle Carte RdC attive.

Il valore del saldo viene trasmesso, unitamente al codice fiscale del titolare della carta e all’identificativo della carta stessa, al fine di consentire il corretto abbinamento con i dati del nucleo beneficiario.

Pertanto, a partire dal mese di luglio 2020, Poste Italiane provvederà a trasmettere tali informazioni, che permetteranno l’applicazione della decurtazione mensile dal mese di settembre 2020.

Carta Rdc 2020: decurtazioni in caso di interruzione nell’erogazione o cessazione del beneficio

Il Decreto in esame ha previsto, infine, una specifica disciplina di esonero delle decurtazioni nei casi di interruzione o sospensione nell’erogazione del beneficio.

In particolare, in caso di interruzione delle erogazioni per rinnovo del RdC ovvero di decurtazione di intere mensilità di beneficio, nonché di sospensione delle erogazioni del beneficio per altra motivazione, le decurtazioni mensili e semestrali sono sottratte dal beneficio spettante nel primo mese successivo alla sospensione ovvero, se non capiente, dalla disponibilità della carta fino a capienza.

In caso di cessazione del beneficio, invece, decorso un semestre dall’ultima erogazione, il gestore della carta provvede in ogni caso alla disattivazione della stessa, indipendentemente dalla presenza di disponibilità residue.

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Reddito di cittadinanza

L’introduzione del Reddito di Cittadinanza ha dato corpo e struttura alla svolta intrapresa dal nostro Paese nelle politiche di contrasto alla povertà avvenuta con l’avvio del Reddito di Inclusione. Più che di una svolta, si è trattato di una vera e propria rivoluzione epocale, paragonabile alla creazione del Servizio Sanitario Nazionale e alla chiusura dei manicomi. Una rivoluzione frutto di un lungo percorso di sperimentazioni e battute di arresto che ha visto protagonisti governi di diverso colore negli ultimi venti anni, e che si inserisce in un contesto culturale, quello italiano, ancora molto legato all’idea di aiuto come di una mera erogazione monetaria dallo Stato e ancora poco preparato, forse, alle logiche del “contrasto alla povertà”, della “condizionalità”e della “inclusione attiva”.Sulla nuova misura è stato detto tutto e il contrario di tutto, da politici, giornalisti, opinionisti, esperti, generando confusione non solo tra i cittadini, ma anche tra gli stessi tecnici e tra gli operatori.La finalità di questo manuale è illustrare e spiegare la nuova misura nella sua globalità, sistematizzando in chiave tecnico/professionale tutte le informazioni e le conoscenze necessarie per una corretta interpretazione dell’impianto stabile e della struttura normativa di riferimento, con particolare riferimento alle innovazioni introdotte e alle ricadute operative e organizzative sui territori e gli Enti locali, pubblici e privati: questo è infatti il taglio che ha guidato l’esposizione dei vari argomenti, anche quelli all’apparenza solo di stretto interesse degli utenti finali. Più nello specifico, l’obiettivo degli autori è fornire agli operatori della formazione professionale, dei servizi di orientamento, delle agenzie per il lavoro, dei servizi sociali e dell’assistenza alle persone in condizione di svantaggio sociale, tutti gli strumenti di base per una piena comprensione dei dispositivi normativi connessi ad ampio raggio al Reddito di Cittadinanza. Nicoletta Baracchini Giurista esperta di legislazione sociale e sanitaria. Consulente ANCI in materia di ISEE e componente del gruppo ministeriale sull’attuazione dell’ISEE. Collabora con Regioni ed Enti locali per le normative in materia di organizzazione, regolamentazione e valutazione di servizi pubblici. Emilio Gregori Partner e senior consultant di Synergia e docente di Statistica presso l’Università L. Bocconi di Milano. Si occupa di analisi di sistema per i servizi sociali; svolge consulenza e attività di formazione relativamente alla programmazione e pianificazione territoriale delle politiche sociali e delle misure di contrasto alla povertà. Giovanni Viganò Partner e senior consultant di Synergia e docente di Metodi Quantitativi per le Scienze Sociali presso l’Università L. Bocconi di Milano. Esperto nella progettazione e implementazione di Sistemi Informativi Sociali, è stato consulente esperto per conto del Formez del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle aree di Lavoro Comune con INPS e Regioni per l’implementazione del SIUSS.    

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