Ricordiamo che il contributo in questione, introdotto dal 2016, ha lo scopo di sostenere economicamente le famiglie nelle spese per la frequenza dei figli ad asili nido pubblici e privati, nonché per l’introduzione di forme di supporto domiciliare in favore di bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche.
Il bonus, erogato direttamente al richiedente previa domanda telematica sul portale INPS, è stato da ultimo incrementato per effetto della Finanziaria 2020 (Legge n. 160/2019) che ne ha portato l’importo massimo a 3 mila euro.
>> Scarica qui il messaggio Inps su Bonus nido/Isee
L’ammontare del bonus è parametrato in funzione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), valore che misura la situazione economico-finanziaria del nucleo familiare, al fine di stabilirne il diritto o meno ad una serie di agevolazioni o prestazioni assistenziali.
Per richiedere l’ISEE è necessario presentare la cosiddetta Dichiarazione sostitutiva unica (DSU).
Con il messaggio n. 2839 l’INPS ha voluto chiarire cosa deve fare il richiedente nel caso in cui la domanda di bonus sia stata presentata con un ISEE difforme o mancante.
Nello specifico, l’Istituto chiarisce le modalità per il recupero di eventuali arretrati del bonus, generati a causa di un valore ISEE non rispondente alla realtà o omesso.
Analizziamo la questione nel dettaglio.
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Bonus nido con ISEE minorenni
A partire da quest’anno il rimborso spettante al genitore in virtù della frequenza del figlio ad asili nido pubblici e privati è determinato in base al cosiddetto “ISEE minorenni”.
Nel caso in cui l’ISEE venga rilasciato in sede di trasmissione della richiesta di bonus e siano presenti difformità od omissioni, l’importo minimo del contributo sarà ricalcolato con integrazione della rata a partire dalla data della domanda stessa.
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Il processo di recupero sarà effettuato in modo automatico senza alcun intervento degli operatori INPS.
Cerchiamo ora di distinguere i processi di recupero in base alla tipologia di bonus.
Bonus nido: calcolo in base all’ISEE
In caso di bonus per il pagamento delle rette di frequenza agli asili nido, il calcolo della rata avviene sull’ISEE dell’ultimo giorno del mese precedente quello della rata da pagare.
Il contributo viene erogato in undici rate, in base a diversi scaglioni di importo secondo l’ISEE minorenni:
- In caso di ISEE minorenni fino a 25 mila euro il contributo annuo è pari a 3 mila euro;
- Contributo annuo di 2.500 euro se l’ISEE minorenni è compreso tra 25.001 e 40 mila euro;
- ISEE minorenni da 40.001 euro ovvero in caso di assenza dell’ISEE o ISEE difforme, il bonus annuo è pari a 1.500 euro.
ISEE errato/mancante: cosa succede
Il mese successivo il calcolo della rata, il sistema esamina tutte le domande che nel mese precedente sono risultate con ISEE non trovato o difforme.
A questo punto, se la dichiarazione risulta conforme o presente (perché l’interessato è intervenuto a sanare l’anomalia) il processo ricalcola l’importo massimo della rata e adegua tutte le tranche successive.
ESEMPIO.
Facciamo l’esempio di una domanda di ISEE presentata il 10 febbraio, dove risultano difformità od omissioni. A marzo l’interessato Tizio inoltra domanda di bonus asilo nido, la cui prima rata viene calcolata in base all’ISEE difforme relativo all’ultimo giorno del mese precedente (febbraio).
L’INPS liquida la prima rata in base all’importo minimo (1.500 euro annui per undici rate) pari, pertanto, a 136,36 euro.
Ad aprile si attiva il processo di recupero, che esamina le domande con ISEE difforme o non trovato. Nel frattempo (a marzo) Tizio ha regolarizzato l’ISEE, di conseguenza il sistema ricalcola la rata effettiva. Se quest’ultima risulta maggiore dell’importo percepito a marzo il sistema genera un nuovo pagamento con il dettaglio del mese oggetto di recupero. I pagamenti successivi avverranno in base all’ISEE regolare.
Analizziamo invece il caso in cui Tizio regolarizza l’ISEE a maggio, presentando una nuova DSU priva di omissioni o difformità. In questa ipotesi, a giugno, il sistema ricalcola tutte le rate pagate e, se queste risultano inferiori all’importo spettante, quanto non erogato verrà recuperato in un’unica soluzione.
Bonus nido per supporto a domicilio
Il bonus viene erogato in un’unica soluzione a sostegno delle forme di supporto domiciliare per tutti i bambini al di sotto dei tre anni, impossibilitati a frequentare gli asili nido in quanto affetti da gravi patologie croniche.
L’ammontare del contributo varia in funzione dell’ISEE minorenni:
- 3.000 euro in caso di ISEE fino a 25 mila euro;
- 2.500 euro per ISEE compreso tra 25.001 e 40 mila euro;
- 1.500 in caso di ISEE pari o superiore a 40.001 euro ovvero in assenza di ISEE o ISEE difforme.
Il processo di recupero avviene con le stesse modalità descritte per il bonus asili nido.
Facciamo l’esempio di una DSU presentata in marzo, unitamente alla richiesta di contributo. Il sistema, nel calcolare la prima rata del bonus, non trova alcun ISEE nel mese di febbraio. Pertanto, genera una rata pari al contributo minimo di 1.500 euro. Il mese successivo, tuttavia, il sistema rileva un ISEE valido (marzo), ricalcolando la rata in funzione di quest’ultimo.
Nel caso in cui la rata effettiva sia maggiore (ad esempio 2.500 euro) rispetto a quella già erogata (1.500 euro), il sistema genera un nuovo pagamento in favore dell’interessato, a rimborso di quanto non corrisposto.
Interventi manuali dell’INPS
Nel caso in cui si presenti una domanda di bonus utilizzando un’attestazione ISEE che riporti omissioni o difformità, l’INPS potrà chiedere all’interessato la documentazione a sostegno delle veridicità di quanto indicato nella DSU, ovvero per completarla.
In queste occasioni, gli operatori (funzione riservata ai soli amministratori) potranno intervenire manualmente, forzando la procedura automatica di calcolo del bonus.
Bonus nido 2020: come consultare gli importi
L’INPS rende nota l’esistenza di una procedura online per la consultazione degli importi spettanti e dei pagamenti effettuati. Ogni richiedente, accedendo alla propria domanda di bonus attraverso il portale dell’Istituto, potrà verificare:
- I pagamenti delle mensilità richieste;
- I conguagli generati a seguito di ISEE difformi o non trovate;
- I conguagli inseriti manualmente dagli operatori.
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