Visite fiscali Inps, cosa cambia con il Coronavirus: orari e reperibilità

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Sono attive le visite fiscali Inps in questo periodo? Ai tempi del Coronavirus, si sa, sono vietati gli assembramenti di persone e bisogna rispettare la distanza di almeno 1 metro l’uno dall’altro. L’insieme delle disposizioni governative incidono inevitabilmente su tantissimi aspetti della nostra vita quotidiana, soprattutto per quanto riguarda l’attività lavorativa dove i contatti possono essere frequenti e il pericolo di contagio è elevato.

La regola generale è che in caso di contagio da Covid-19, il dipendente deve innanzitutto obbligatoriamente rispettare la quarantena nel proprio domicilio. Il periodo di astensione forzata dal lavoro equivale alla malattia, quindi i giorni di assenza sono retribuiti allo stesso modo.

Ma una domanda che sorge spontanea è se il lavoratore in malattia, sia in caso di contagio da Coronavirus o per altre cause, deve sottostare ai controlli delle visite fiscali Inps, al fine di monitorare la guarigione del lavoratore.

Ebbene, dal 10 marzo 2020 e fino a data da stabilire le visite mediche di controllo sono sospese su tutto il territorio nazionale. In ogni caso, dopo la data del 4 maggio (termine che coincide con la fine delle restrizioni imposte in tutta Italia), le visite fiscali dovranno comunque svolgersi osservando regole ben precise. Ciò al fine di evitare ogni nuova forma di contagio. La procedura che dovrà essere seguita è contenuta nei messaggi INPS n. 716 del 25 febbraio 2020, n. 1013 dell’8 marzo 2020 e n. 1061 del 10 marzo 2020.

Vediamo quindi cosa cambia a causa del Coronavirus nelle visite fiscali Inps 2020.

Visite fiscali Inps 2020: prima della sospensione

Dunque, per comprendere come riprenderanno le visite fiscali occorre osservare le disposizioni contenute nei primi messaggi emanati dall’Inps (messaggi n. 716/2020 e messaggio n. 1013/2020). Tali documenti di prassi riportano i passaggi a cui il medico certificatore doveva attenersi prima di effettuare il sopralluogo presso il domicilio del lavoratore.

Innanzitutto, al fine di tutelare il personale sanitario da eventuale contagio da Coronavirus, il medico dovrà inizialmente eseguire un controllo a distanza della patologia descritta. Quindi, il primo step prevede la verifica di quanto affermato sul certificato medico mediante telefono o direttamente al citofono dell’abitazione del paziente. In questo modo, il medico che effettua la visita fiscale è sicuro che il lavoratore non sia contagiato da Coronavirus.

Effettuato questo primo passaggio essenziale, se il lavoratore dichiara di non essere contagiato da Coronavirus, il medico può entrare nel domicilio osservando sempre le norme anti contagio previste dal Ministero della Salute. A questo punto è possibile effettuare la visita medica e il riscontro della prognosi, comunicando altresì la fine o la continuazione della malattia, stabilendo il giorno in cui il lavoratore può ritornare sul posto di lavoro.

È fuori dubbio che se il lavoratore è affetto da Covid-19, il medico certificatore non è tenuto a accedere nell’appartamento onde evitare il contagio. Anzi, l’Inps afferma che è possibile effettuare il riscontro medico in base ai dati diagnostici e di prognosi che sono già in suo possesso, ossia senza visitare il paziente di persona. Questo perché non è detto che inizialmente la malattia comunicata all’Inps sia quella da COVID-19 e che il soggetto non abbia rispettato la quarantena imposta. Nel dubbio, quindi, il medico può anche non effettuare l’accesso.

Visite fiscali Inps 2020: adempimenti dei medici

Laddove i medici addetti alla visita fiscale controllo si trovino di fronte a un certificato di malattia contrassegnato da quarantena obbligatoria o volontaria, piuttosto che da sorveglianza attiva o isolamento volontario, sono tenuti a:

  • indicare in procedura gestionale il certificato medico come ““anomalia A – generica”;
  • indicare nel campo editabile la locuzione “in fase di verifica”.

I certificati medici contrassegnati da queste diciture, oltre a non dover essere spediti al lavoratore e al datore di lavoro, sono assolutamente esclusi dalla visita medica di controllo. Quindi, in questi casi il medico dell’Ufficio medico legale apporrà il codice “E”, che assume appunto il significato di “esonero” dalla visita fiscale.

Tale esonero vale sia per i lavoratori del settore privato che pubblico.

Visite fiscali Inps 2020: fasce di reperibilità

Naturalmente, quando il lockdown terminerà, le visite fiscali possono essere eseguite solamente durante determinate fasce orarie come previsto dalla legge.

Si ricorda, a tal proposito, che nel settore privato gli orari sono:

  • mattina: 10.00 – ore 12.00;
  • pomeriggio: 17.00 – 19.00.

Nel settore pubblico, invece, le fasce di reperibilità sono i seguenti:

  • mattina: 09.00 – 13.00;
  • pomeriggio: 15.00 – 18.00.

 

Daniele Bonaddio

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