Nella circolare 8/E, le Entrate forniscono infatti le risposte a molte domande poste associazioni, professionisti e contribuenti, sulle misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori, sulla sospensione delle attività degli enti impositori; sui versamenti relativi ai carichi affidati all’agente della riscossione alle deducibilità delle erogazioni liberali. E ovviamente anche sul bonus 100 euro dipendenti, introdotto dal Governo con il Decreto cura Italia.
Nelle righe che seguono forniremo una guida completa al premio, cercando di rispondere a tutti i possibili dubbi di lavoratori e aziende.
Bonus 100 euro dipendenti 2020: a chi spetta
Il premio, introdotto dal decreto Cura Italia, spetta ai titolari di redditi di lavoro dipendente che abbiano svolto attività lavorativa nel mese di marzo 2020, presso la sede individuata nella lettera di assunzione o successivamente modificata. Sono quindi esclusi coloro che percepiscono:
- Redditi da pensione;
- Redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente;
- Redditi da lavoro autonomo.
Di conseguenza il premio non spetta a tirocinanti, stagisti, collaboratori coordinati e continuativi, titolari di partita IVA.
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Bonus 100 euro dipendenti: requisiti di reddito
Accanto alla tipologia di redditi percepiti il Decreto pone un ulteriore requisito: aver ricevuto nel corso del 2019 compensi da lavoro dipendente non superiori a 40 mila euro. Non si deve pertanto considerare il reddito complessivo (che potrebbe comprendere redditi di diversa natura ad esempio i redditi fondiari) ma il solo reddito da lavoro dipendente.
Come chiarito dall’Agenzia delle entrate con circolare n. 8/E del 3 aprile 2020 nel calcolo dei 40 mila euro non si devono conteggiare i redditi soggetti a tassazione separata (ad esempio il TFR) o all’imposta sostitutiva del 10% sui premi di risultato.
Bonus 100 euro dipendenti: autocertificazione redditi
Cosa fare nel caso in cui il dipendente sia stato in forza presso un’altra azienda nel 2019? In questo caso, afferma l’Agenzia delle entrate, il lavoratore dovrà rilasciare un’autocertificazione in cui attesta l’ammontare dei redditi percepiti nel 2019.
Riteniamo comunque opportuno che l’azienda, anche nel caso di dipendenti in forza nel 2019, si faccia rilasciare l’autocertificazione.
Bonus 100 euro dipendenti: quanto spetta
L’ammontare del premio, esente da contributi e IRPEF, è pari a 100 euro da riproporzionare in base ai giorni lavorati. Sul punto, l’Agenzia ha affermato che ai fini del calcolo si devono rapportare le ore effettivamente lavorate con quelle lavorabili in base all’orario contrattuale, con esclusione delle ore lavorate in regime di smart working.
ESEMPIO
Prendiamo il caso di un dipendente con orario full-time pari a 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì. In marzo ha lavorato 160 ore in azienda mentre il 30 e il 31 marzo smart working. In questo caso le ore lavorate saranno pari a 160 mentre quelle lavorabili 176. Il rapporto sarà 160 / 176 = 0,90909. Il valore dovrà essere moltiplicato per 100 ottenendo così l’importo spettante come premio:
0,90909 * 100 = 90,91 euro
Bonus 100 euro dipendenti: quanto spetta ai lavoratori part time
I 100 euro di premio spettano in misura intera a prescindere dall’essere full-time o part-time. Riprendendo l’esempio precedente, pensiamo a un dipendente con percentuale part-time al 62,5%, dal momento che il suo orario contrattuale è pari a 25 ore settimanali dal lunedì al venerdì. Anche nel suo caso, ipotizziamo che abbia lavorato tutto il mese eccezion fatta per il 30 e il 31 marzo in smart working. Le ore lavorabili saranno pari a 110 mentre quelle lavorate 100.
Il rapporto sarà: 100/110 = 0,90909.
Il premio pertanto sarà: 0,90909 * 100 = 90,91 euro
Bonus 100 euro dipendenti: quanto spetta agli assunti o cessati a marzo
Per i dipendenti assunti o cessati si assumono le ore effettivamente lavorate rispetto a quelle lavorabili se a marzo gli stessi fossero stati in forza tutto il mese.
Poniamo il caso di un dipendente assunto dal 16 marzo con contratto full-time 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì. I restanti giorni del mese sono stati lavorati, di conseguenza il rapporto sarà:
Ore lavorate 96 / Ore lavorabili 176 = 0,54545.
Il premio spettante sarà: 100 * 0,54545 = 54,55 euro.
Bonus 100 euro dipendenti: come fare con le assenze
Secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle entrate le seguenti assenze non devono essere comprese né tra le ore lavorate né tra quelle lavorabili:
- Ferie;
- Malattia;
- Aspettativa non retribuita.
Tutte le altre assenze dovranno invece essere considerate tra le ore lavorabili.
ESEMPIO
Riprendiamo il caso del dipendente full-time 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì. Nel mese di marzo ha lavorato le prime due settimane mentre il resto del mese ferie. In questo caso il rapporto sarà:
Ore lavorate 80 / Ore lavorabili 80 = 1
In tal caso spetterà il premio pieno di 100 euro.
Discorso diverso se nelle restanti settimane il dipendente è stato in Cassa integrazione. Il rapporto sarà:
Ore lavorate 80 / Ore lavorabili 176 = 0,45455
Il premio spettante sarà di euro 100 * 0,45455 = 45,46.
Bonus 100 euro dipendenti in trasferta
L’Agenzia delle entrate ha affermato che il premio spetta anche a coloro che nel mese di marzo hanno svolto l’attività in tutto o in parte presso clienti o altre sedi dell’azienda diverse da quella assegnata nel contratto. Restano esclusi, come già anticipato sopra, i periodi svolti in smart working.
Di conseguenza, tra le ore lavorate e quelle lavorabili si dovranno considerare anche quelle prestate in trasferta nazionale o all’estero.
Bonus 100 euro dipendenti in distacco
Argomento non affrontato dalla circolare dell’Agenzia delle entrate è il calcolo del premio per i dipendenti in distacco presso un’altra azienda. In questo caso, alla stregua delle trasferte, si ritiene che i giorni in distacco nazionale o transnazionale debbano essere equiparati a quelli di lavoro ordinario.
Come viene erogato il bonus 100 euro dipendenti
Il bonus viene erogato ai dipendenti nella busta paga relativa alle presenze di marzo 2020. Questo significa che le aziende con presenze differite corrisponderanno il premio con i cedolini di aprile 2020 dal momento che avranno ad oggetto le ore lavorate di marzo. Negli altri casi, il premio sarà nella busta paga di marzo 2020 pagata in aprile.
In entrambi i casi, l’erogazione del premio avverrà nel mese di aprile, salvo eventuale differimento ai cedolini successivi nel caso in cui il programma paghe non sia ancora aggiornato e pronto per calcolare e gestire il premio.
L’importo anticipato in busta paga sarà recuperato dall’azienda in sede di pagamento delle imposte e dei contributi con modello F24. L’ammontare del premio sarà evidenziato tra quelli a credito con il codice tributo 1699 “Recupero da parte di sostituti d’imposta del premio erogato ai sensi dell’articolo 63 del decreto-legge n. 18 del 2020”.
Per gli enti pubblici che utilizzano il modello F24 EP il codice tributo è 169E.
Si precisa che le somme a credito esposte in F24 a titolo di recupero del premio non sono soggette ai vincoli in materia di compensazione dei crediti d’imposta.
Emergenza Covid-19: altri aiuti e bonus
Oltre al bonus per dipendenti che lavorano in sede, il Governo, con il Decreto cura Italia (e il Decreto Aprile) ha previsto diversi aiuti e bonus per sostenere lavoratori e famiglie in questa fase di emergenza Coronavirus. Ecco le principali:
- congedo parentale Covid-19
- bonus baby sitter 2020
- bonus spesa
- permessi 104 speciali
- carta famiglia
- sospensione mutuo
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