Congedo di paternità obbligatorio 2020, chiarimenti Inps: domanda, pagamento e calcolo

Paolo Ballanti 05/03/20
Il messaggio INPS n. 679 del 21 febbraio scorsoha chiarito le modalità di richiesta dei giorni di congedo di paternità obbligatorio per il padre lavoratore dipendente in occasione della nascita del figlio nonché per le adozioni / affidamenti di minori.

L’intervento dell’Istituto si è reso necessario a seguito delle novità introdotte dalla Manovra 2020.

La Legge n. 160/2019 (nota anche come “Legge di bilancio 2020”) ha infatti innalzato, dal 1º gennaio di quest’anno, a sette giorni la durata del congedo obbligatorio per i padri lavoratori dipendenti.

La novità riguarda nascite, adozioni e affidamenti che si verificheranno fino al 31 dicembre 2020.

I sette giorni si possono fruire anche in via non continuativa purché entro i cinque mesi dalla nascita del figlio o dall’ingresso del minore in famiglia o in Italia (in caso di adozione internazionale).

Sempre la Finanziaria 2020 ha confermato per l’anno corrente la possibilità per il padre di fruire di un ulteriore giorno di congedo facoltativo.

Resta inteso che per le nascite / adozioni / affidamenti avvenuti nel 2019 ma fruiti l’anno successivo continueranno a valere le disposizioni precedenti, nello specifico il congedo obbligatorio di cinque giorni anziché sette.

Alla luce del messaggio INPS riepiloghiamo le modalità di richiesta del congedo a seconda della tipologia di rapporto di lavoro.

Come funziona il Congedo Paternità 2020

Congedo di paternità obbligatorio 2020: pagamento diretto Inps

I dipendenti ai quali il congedo viene pagato direttamente dall’INPS sono tenuti a presentare richiesta direttamente all’Istituto. Stiamo parlando in particolare di:

  • Operai agricoli o lavoratori assimilati;
  • Lavoratori assunti a tempo determinato per attività stagionali;
  • Domestici;
  • Lavoratori disoccupati o sospesi senza diritto alla Cassa integrazione;
  • Dipendenti del settore spettacolo a tempo determinato o saltuari.

Alle casistiche citate si aggiungono le ipotesi in cui il datore di lavoro non ha anticipato le somme in busta paga per conto dell’INPS, a causa di:

  • Impossibilità oggettiva;
  • Coinvolgimento in una procedura concorsuale (ad esempio fallimento o concordato preventivo);
  • Pagamento diretto della Cassa integrazione da parte dell’INPS;
  • Dietro disposizione dell’Ispettorato territoriale del lavoro che abbia accertato l’inadempimento dell’azienda all’anticipo del congedo;
  • Diritto a fruire del congedo maturato in costanza di attività di un’azienda poi cessata;
  • Rifiuto del datore di lavoro all’anticipazione.

Per inoltrare la domanda è sufficiente collegarsi al portale INPS, sezione “Prestazioni e Servizi – Congedo papà (nascita, adozione o affidamento bambino)” e accedere utilizzando le credenziali PIN, SPID, CIE, CNS. In alternativa si può chiamare il Contact center all’803 164 (da rete fissa) oppure lo 06 164 164 (da rete mobile). È altresì possibile presentare la domanda tramite patronati e intermediari abilitati.

Congedo di paternità obbligatorio 2020: conguaglio

I dipendenti del settore privato che ricevono le somme a carico dell’INPS direttamente in busta paga, perché anticipate dal datore di lavoro, devono informare direttamente l’azienda con un preavviso non inferiore a quindici giorni. Per la richiesta è sufficiente una semplice comunicazione scritta che riporti le date di assenza. La missiva (sufficiente la raccomandata a mano) dovrà essere datata e firmata dal dipendente e per ricevuta dal datore di lavoro.

In occasione della nascita del figlio, il preavviso di quindici giorni si calcola prendendo a riferimento la data presunta del parto.

Congedo di paternità obbligatorio 2020: come viene pagato

Come anticipato, il congedo può essere pagato direttamente dall’INPS o anticipato dall’azienda in busta paga. In quest’ultimo caso, il datore recupera le somme a carico dell’Istituto riducendo l’importo dei contributi a suo carico da pagare con modello F24.

Per le giornate di congedo l’INPS garantisce un’indennità pari al 100% di quella che sarebbe stata la retribuzione in caso di normale attività.

L’indennità (essendo una prestazione a carico dell’INPS) è esente da contributi ma soggetta a tassazione IRPEF).

Ipotizziamo che il dipendente si assenti dal 4 al 6 marzo 2020. La sua retribuzione lorda mensile è pari ad euro 1.850,00. Di conseguenza l’indennità anticipata dal datore di lavoro sarà pari a:

1.850,00 / 26 (divisore mensile fisso) = 71,15 (retribuzione lorda giornaliera)

A questo punto si moltiplica 71,15 * 3 (giorni di assenza per congedo) = 213,45 (ammontare del congedo INPS).

La busta paga di marzo 2020 sarà così composta:

  • Retribuzione lorda euro 1.850,00
  • Assenza per congedo paternità euro 213,45 –
  • Congedo padre lavoratore c/INPS                euro 213,45 +
  • Totale competenze lorde euro 1.850,00.

Da ultimo è importante aggiungere che i giorni di congedo vengono considerati ai fini della maturazione di ferie, permessi, anzianità di servizio, mensilità aggiuntive e TFR, al pari dei giorni di normale attività lavorativa.

Congedo di paternità obbligatorio e Congedo di maternità: fruizione

I giorni di congedo padre lavoratore si sommano a quelli spettanti per congedo di maternità / paternità. Di conseguenza, nella stessa giornata, padre e madre potranno assentarsi dal lavoro usufruendo rispettivamente di congedo padre e maternità.

Discorso diverso per il padre che ha diritto anche al congedo di paternità. In questo caso, il termine di spettanza dell’assenza per paternità slitterà di un numero di giorni pari a quelli in cui ha usufruito del congedo padre lavoratore.

Congedo di paternità obbligatorio 2020: dipendenti pubblici

Ad oggi non è prevista alcuna estensione del congedo padre lavoratore ai dipendenti pubblici. È necessaria infatti una norma ad hoc che definisca le modalità di fruizione.

Paolo Ballanti

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