I pensionati maggiormente colpiti sono stati quelli con un assegno compreso tra i 1.500 e i 2.000 euro lordi, per un totale di 100 mila posizioni.
Pensioni gennaio 2020: cos’è il Bonus Poletti
La ragione dell’errore Inps dipende dal cosiddetto “bonus Poletti”, introdotto dall’allora governo Renzi, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale (la numero 70 del 2015) che aveva dichiarato illegittimo il blocco delle rivalutazioni per le annualità dal 2012 al 2015, con riferimento agli assegni superiori ai 1.443 euro lordi.
In pratica, il bonus Poletti altro non è che la restituzione ai pensionati degli importi non ottenuti dal 2012 al 2015 per effetto dello stop alle rivalutazioni.
L’errore dell’Inps è nato proprio dal ricalcolo dovuto all’applicazione del bonus Poletti. Vediamo perché.
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Pensioni gennaio 2020: a cosa è dovuto l’errore Inps
Nell’elaborazione degli assegni di gennaio 2020 l’Inps non ha tenuto conto del bonus Poletti, riconosciuto nel 2019 e oggetto di conguaglio proprio con le pensioni di questo mese.
In sede di ricalcolo, è stato annullato il bonus riconosciuto nel 2019 con conseguente debito nei confronti dell’Inps e disapplicazione per l’anno 2020.
L’errore ha generato una trattenuta dalla pensione ed un assegno inferiore rispetto a quello dei mesi passati. L’ammanco è stato di importo variabile, da un minimo di 40 euro fino ad arrivare ai 100/200 euro.
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Errore Inps sulle pensioni di gennaio: chi ha colpito
Come anticipato, i soggetti colpiti sono stati circa 100 mila, con un assegno compreso tra i 1.500 e i 2.000 euro lordi mensili. In sostanza coloro che, ha spiegato l’Inps, per effetto della sentenza della Corte costituzionale hanno beneficiato del bonus Poletti.
Come scoprire l’errore Inps
Per capire se la propria pensione è tra quelle interessate dall’errore è sufficiente verificare nel cedolino la presenza della voce “conguaglio per rinnovo pensione”, con corrispondente importo in trattenuta.
Pensioni Inps gennaio 2020: come ottenere il rimborso
I pensionati interessati dalla decurtazione non dovranno fare nulla. Sarà l’Inps a riaccreditare le somme erroneamente non corrisposte, probabilmente già con la pensione di febbraio.
Di conseguenza non sarà necessario inoltrare alcun richiesta di rimborso, direttamente o tramite patronati e intermediari abilitati, dal momento che l’Inps è a conoscenza dei nominativi interessati.
Conguaglio di fine anno
La pensione corrisposta a gennaio potrebbe essere di importo inferiore rispetto a quelle dei mesi precedenti, per effetto non di un errore Inps ma del conguaglio Irpef di fine anno.
Come avviene per i lavoratori dipendenti, a fine anno si ricalcolano le tasse effettivamente dovute dal pensionato in base a quelli che sono stati i redditi conseguiti nel periodo d’imposta 2019. Nel caso in cui l’Irpef pagata in anticipo durante l’anno sia inferiore a quella effettivamente dovuta, la differenza dev’essere trattenuta dalla pensione.
Non solo, l’assegno di gennaio 2020 ospita anche le prime rate di addizionali regionali e comunali.
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