Tra queste novità, vi sono le disposizioni del novello articolo 38-ter, introdotto appunto nel passaggio alla Camera, che prevede a partire dal 1° gennaio 2020 l’obbligo di pagamento della tassa automobilistica (il Bollo Auto) esclusivamente mediante la piattaforma PagoPa, ovvero il circuito di pagamento elettronico verso la pubblica amministrazione.
Vediamo assieme cosa cambia e come utilizzare il nuovo sistema.
Riduzioni sul bollo: come fare
Bollo Auto: cosa dice il decreto fiscale
L’introduzione dell’obbligo di pagamento della tassa automobilistica regionale dal 1° gennaio 2020 tramite PagoPA, viene inserita nel decreto nell’iter di conversione in legge. Nello specifico con l’articolo 38-ter, viene in particolare disposto che “i pagamenti relativi alla tassa automobilistica avvengano esclusivamente secondo le modalità previste dall’articolo 5, comma 2 del Codice dell’Amministrazione Digitale, quindi attraverso il sistema PagoPA”.
Si ricorda che a seguito del passaggio delle competenze in materia di tasse automobilistiche alle Regioni, queste possono affidare a terzi le attività di controllo e di riscossione delle tasse automobilistiche, altre funzioni per alcune Regioni a Statuto Speciale sono invece svolte dal Mef.
Il controllo e la riscossione delle tasse automobilistiche sono effettuati direttamente dalle Regioni, anche tramite concessionari individuati secondo modalità e procedure di evidenza pubblica previste dalla normativa comunitaria e nazionale in tema di appalti e di servizi. Tramite convenzione, le regioni possono inoltre affidare a terzi, mediante procedure ad evidenza pubblica, l’attività di controllo e riscossione delle tasse automobilistiche.
Bollo Auto: modalità di pagamento
Bisogna dire che, in molti casi, il bollo auto già si poteva pagare con PagoPa, ora inoltre si chiude il canale che le agenzie di pratiche auto conservavano per i pagamenti su veicoli intestati a residenti in altre regioni, inizialmente esclusi dal sistema.
Con PagoPa non vi saranno più bollettini cartacei, i pagamenti si potranno effettuare direttamente sul sito, o sull’applicazione mobile dell’Ente cui è rivolto il pagamento, o attraverso i canali sia fisici che online di banche, utilizzando l’home banking o gli sportelli Atm abilitati delle banche, i punti vendita di Sisal, Lottomatica, e presso gli uffici postali.
I pagamenti si potranno effettuare anche presso le agenzie di pratiche auto, sempre tramite il sistema PagoPa.
Relativamente al bollo auto, i dati confluiranno in un pubblico registro amministrativo gestito dall’Aci. Il registro potrà consentire di incrociare i dati del pagamento con la banca dati del pubblico registro automobilistico in maniera tale che le Regioni possano effettuare maggiori controlli per contrastare l’evasione.
PagoPa: come funziona
In attuazione dell’articolo 5 del CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale – D.L. 82/2005) e del D.L. 179/2012, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha realizzato il sistema PagoPA, la cui gestione viene affidata dal D.L. 135/2018 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In sintesi PagoPA è un sistema di pagamenti elettronici nato per semplificare, e rendere sicuro e trasparente, qualsiasi pagamento verso la Pubblica Amministrazione. Nello specifico, costituisce una modalità per eseguire i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione tramite anche i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti.
La Pubblica Amministrazione e le società a controllo pubblico, aderiscono al sistema PagoPa per legge con il vantaggio di poter fruire di un sistema di pagamento semplice, affidabile e non oneroso. Mentre i Prestatori di Servizi di Pagamento aderiscono al sistema PagoPa su base volontaria per erogare servizi di pagamento ai propri clienti (cittadini e imprese) sia occasionali che abituali.
Ogni prestatore aderente decide quanti e quali servizi di pagamento rendere disponibili (carta di credito, addebito in conto, ecc.).
Si possono effettuare i pagamenti direttamente sul sito, sull’applicazione mobile dell’Ente, o attraverso i canali sia fisici, o online di banche e altri Prestatori di Servizi di Pagamento, come ad esempio:
- le agenzie delle banche;
- l’home banking del Psp (riconoscibili dai loghi CBILL o PagoPA);
- gli sportelli Atm abilitati delle banche;
- i punti vendita di Sisal, Lottomatica;
- gli Uffici Postali.
In questo modo si mette in condizione il cittadino di poter scegliere metodi di pagamento moderni, e al mercato di integrare le modalità di pagamento, con nuovi strumenti innovativi.
In generale, per effettuare il pagamento direttamente sui siti, gli utenti si dovranno identificare. Vi sono servizi a libero accesso (per l’esecuzione di pagamenti spontanei o dovuti, tramite inserimento di un codice identificativo), e servizi che richiedono una forma di autenticazione, debole (solo con registrazione al portale) o forte (con autenticazione Spid, Carta Nazionale dei Servizi, ecc.).
L’autenticazione in genere è richiesta dagli Enti per poter consultare il dettaglio della propria posizione debitoria.
PagoPa: a cosa serve e vantaggi
Con PagoPA è possibile pagare tributi, tasse, utenze, rette, quote associative, bolli e qualsiasi altro tipo di pagamento verso le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, ma anche verso altri soggetti, come le aziende a partecipazione pubblica, le scuole, le università, le ASL.
Si possono effettuare pagamenti verso tutti gli Enti della Pubblica Amministrazione, tutte le società a controllo pubblico, e verso società private che forniscono servizi al cittadino e che aderiscano al sistema.
Pagare con PagoPa comporta diversi dei vantaggi per i cittadini/utenti, in particolare:
- oltre ad esservi più canali di pagamento, vi è trasparenza relativamente ai costi delle commissioni;
- il cittadino può essere avvisato sul pagamento digitalmente sui canali che preferisce (notifiche sull’app o sul sito del prestatore di servizi di pagamento scelto, oppure tramite SMS o mail).
- vi è la certezza del debito dovuto, e se l’importo dovesse variare nel tempo (ad esempio per interessi di mora) questo viene sempre aggiornato;
- per pagare basta inserire il codice di avviso (IUV Identificativo Unico Versamento) e, a pagamento effettuato si riceverà la quietanza liberatoria, ovvero la certezza che la Pa ha incassato il tributo.
I versamenti possono essere spontanei, oppure richiesti dall’Ente (quindi dovuti) a fronte di una posizione debitoria, come accade per i tributi comunali, i bolli, le bollette, le tasse universitarie, ecc.
Bollo Auto: come pagare con PagoPa
Ogni pagamento è identificato da un codice, chiamato Iuv (Identificativo Univoco di Versamento), con il quale viene associato dall’ente creditore il versamento effettuato dall’utente alla richiesta di pagamento, l’identificativo univoco (IUV) viene generato dall’Ente creditore, associato al debito, e notificato all’utente tramite un avviso.
Materialmente, per effettuare un pagamento, bisognerà accedere (autenticandosi) all’area personale del sito dell’Ente verso cui effettuare il pagamento, successivamente si dovrà digitare il codice identificativo (oppure selezionarlo se già indicato).
Potrebbe essere anche possibile effettuare una scansione del relativo QRcode presente sull’avviso, tramite App della banca o dell’ente, e con la fotocamera del cellulare, (sarà possibile inoltre visualizzare la propria situazione debitoria). Infine bisognerà scegliere la modalità di pagamento.
Relativamente all’avviso, questo potrà avvenire anche in modalità digitale, comunicato sia dall’Ente creditore, sia dal PSP, se l’utente si è iscritto al servizio indicando le proprie preferenze sul canale di ricezione (SMS, e-mail, o App ) e i dati per la ricezione (numero di telefono cellulare e indirizzo e-mail).
L’iscrizione al servizio di notifica può essere effettuato dall’utente sia sul sistema PagoPA, identificandosi attraverso il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), sia aderendo ad uno dei servizi messi a disposizione da parte dei prestatori di servizi di pagamento, o attraverso il portale dell’Ente.
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Fonte: agendadigitale.eu
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