Pin Inps 2019: come richiederlo e per cosa utilizzarlo

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Pin Inps 2019. Vuoi controllare se il tuo datore di lavoro ti ha versato correttamente i contributi previdenziali? Intendi fare domanda di riscatto della laurea, piuttosto che scaricare la tua Certificazione Unica (CU) per il periodo di godimento della NASpI? Forse ti sarà stato detto che tali attività possono essere effettuate tranquillamente in autonomia senza l’ausilio di un patronato, CAF o altro intermediario abilitato, ma non sai come e cosa fare. Non preoccuparti, per gestire la tua posizione previdenziale, ma non solo, è sufficiente avere le credenziali INPS. Con il Pin INPS, infatti, è possibile accedere a tutti i servizi offerti dall’Istituto Previdenziale nei confronti dei cittadini: dalla richiesta della pensione alla verifica dell’estratto conto contributivo. Si precisa, al riguardo, che per avere accesso a determinati servizi è sufficiente il Pin ordinario, mentre per richiedere prestazioni e benefici è necessario il Pin dispositivo, oppure il codice SPID o il numero della Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Il sito INPS, tra l’altro è utilizzato anche dagli operatori del settore, quali Consulenti del Lavoro, per gestire le aziende clienti tramite la sezione “Cassetto previdenziale aziende”. Da qui è possibile richiedere le agevolazioni contributive, piuttosto che inviare il flusso Uniemens mensile. L’INPS riveste, dunque, un ruolo fondamentale non solo per i cittadini ma anche per le aziende stesse. Tutto questo è possibile solamente se si è in possesso del Pin INPS.

Ma come si richiede il Pin INPS? Ecco delle brevi linee guida che possono servirti qualora dovessi interfacciarti per la prima volta con la piattaforma telematica dell’Istituto Previdenziale.

Pin Inps: cos’è?

Il Pin (Personal Identification Number) è il codice identificativo personale che consente l’accesso ai servizi online dell’INPS, in base alle caratteristiche anagrafiche dell’utente e ad altri dati presenti negli archivi. Grazie a questo sistema di riconoscimento, ogni utente può usufruire dei servizi a lui dedicati.

Il PIN può essere richiesto da qualsiasi utente che voglia usufruire dei servizi online offerti da INPS.

Come già anticipato, il PIN può essere:

  • ordinario, per consultare i dati della propria posizione contributiva o della propria pensione;
  • dispositivo, per richiedere le prestazioni e i benefici economici ai quali si ha diritto.

L’utente può comunque inoltrare una domanda di prestazione anche con il PIN ordinario, per bloccare l’eventuale decorrenza dei termini. La domanda sarà lavorata non appena l’utente avrà convertito il PIN ordinario in PIN dispositivo.

Pin Inps: come richiederlo?

Il primo passaggio fondamentale da fare è naturalmente accedere sul sito dell’INPS. Il Pin può essere richiesto in due modi differenti:

  • uno forse più semplice e breve, preferibile magari anche per chi non è molto esperto con la tecnologia, è recarsi personalmente presso l’ufficio Inps territorialmente competente e chiedere il codice Pin dispositivo per l’accesso ai servizi dell’INPS. Attenzione: ricordati naturalmente di portare la carta d’identità e il tuo codice fiscale;
  • l’altro metodo, che richiede un po’ più di tempo, ma che consente tuttavia di evitare la lunga fila presso gli uffici Inps è quello di chiedere il Pin direttamente in maniera telematica sul sito INPS. Occorre preliminarmente cliccare sul banner “Richiedi codice pin”, al fine di ottenere la prima parte de codice Pin (16 caratteri). I primi 8 ti sono inviati via SMS, email o posta elettronica certificata, i secondi 8 con posta ordinaria all’indirizzo di residenza. Al primo utilizzo, il Pin iniziale di 16 caratteri viene sostituito con uno di 8 caratteri, da conservare per i successivi utilizzi. Attenzione: in quest’ultimo caso, bisogna ricordarsi di trasformare il Pin da generico in dispositivo, ciò permette di accedere a molti più servizi e consultare liberamente tutto ciò di cui hai bisogno. A tal fine, occorre allegare un modulo di richiesta e il proprio documento d’identità scansionato nella sezione del sito web dell’Inps “Pin online”, o spedendo il proprio documento d’identità e il modulo di richiesta via fax, al numero indicato nell’apposita sezione del sito Inps.

È possibile ottenere il Pin INPS anche tramite Contact center, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile (a pagamento in base al piano tariffario del gestore telefonico).

Le sedi INPS rilasciano immediatamente il Pin dispositivo; invece, il Pin ottenuto online o tramite il Contact center è di tipo ordinario. Dunque, per richiedere prestazioni e benefici economici occorre convertire il PIN ordinario in PIN dispositivo.

Il PIN assegnato all’utente scade ogni sei mesi, mentre il PIN assegnato agli intermediari istituzionali scade ogni tre mesi. L’utente può rigenerare il PIN tramite semplici operazioni online e ottenere, così, un nuovo PIN.

Pin INPS: a cosa serve?

Come già accennato, il Pin INPS serve per gestire a 360° tutto quello che concerne l’aspetto previdenziale dei cittadini. Inoltre, nell’rea “MyInps” è possibile usufruire di alcuni simulatori di calcolo, come ad esempio “La mia pensione futura”, che consente di effettuare una proiezione della pensione che si andrà a percepire al termine dell’attività lavorativa. Il servizio permette anche di controllare i contributi versati all’INPS fino a ora.

Ai pensionati, invece, l’INPS consente di controllare online il proprio cedolino della pensione. Il servizio è disponibile con accesso non solo da computer, ma anche mobile. Dallo smartphone, quindi, un pensionato può controllare il suo cedolino e prendere informazioni su eventuali variazioni.

Altro servizio disponibile è la richiesta di ottenimento di contributi economici a sostegno del reddito per famiglie, disoccupati e in caso di malattia. Si può inviare la domanda online per esempio per richiedere l’assegno di disoccupazione, la maternità, il congedo matrimoniale, permessi in base alla L. n. 104/1992 e congedi straordinari, ma anche l’indennità di malattia e degenza ospedaliera per gli iscritti alla Gestione Separata INPS.

 

Daniele Bonaddio

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