Dunque, maturare gli anni contributivi necessari per accedere alla pensione, sia essa anticipata o di vecchiaia, sta diventando oggigiorno sempre più difficile. A questo punto sorge spontanea una domanda: è possibile ricevere una pensione anche se ancora non si sono raggiunti i contributi minimi per la pensione di vecchiaia, pari a 20 anni? La risposta tendenzialmente è positiva, purchè si verifichino alcune condizioni. Infatti, esiste una legge (cd. legge Amato) che permette di pensionarsi con soli 15 anni di contributi, ossia con 5 anni di contributi in meni rispetto al requisito ordinario. Ma come accedere alla pensione con 15 anni di contributi con le deroghe Amato? Ecco delle brevi linee guida per capire se rientri tra i beneficiari delle deroghe Amato.
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Pensione di vecchiaia 2019: a quale età si ottiene
Innanzitutto è bene ricordare che l’età anagrafica da raggiungere rimane quella ordinaria prevista dall’art. 24 della menzionata L. 22 dicembre 2011, n. 214. Pertanto, per quest’anno bisogna raggiungere, sia per donne che per uomini, 67 anni d’età. Requisiti, questi, che aumenteranno precisamente di 3 mesi, per il biennio 2021-2022, quando bisogna raggiungere 67 e 3 mesi d’età.
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A differenza della pensione anticipata e della “quota 100”, per questa tipologia di pensione non sono previste finestre temporali che fanno slittare la decorrenza del trattamento previdenziale.
Pensione con 15 anni di contributi con deroghe Amato: come funziona
La cd. Legge Amato, disciplinata dal D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 503, prevede tre possibilità per poter accedere alla pensione con soli 15 anni di contributi, che prendono il nome di “deroghe Amato”. Ma chi sono i soggetti che possono ancora aderire a tali deroghe? Scopriamole di seguito.
La prima deroga è subordinata al verificarsi di due condizioni. In particolare, il lavoratore:
- deve aver maturato 15 anni di contribuzione (780 settimane) accreditate prima del 31 dicembre 1992. A tal fine, valgono i contributi volontari, obbligatori, figurativi, da riscatto e ricongiunzione, ecc.;
- deve essere iscritto al Fondo lavoratori dipendenti o alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi dell’INPS. Sono inclusi anche gli iscritti ex Inpdap, ex Enpals, ex Ipost.
Il secondo modo previsto dalle deroghe Amato è quello di essere autorizzati al versamento dei contributi volontari in data anteriore al 31 dicembre 1992. Possono avvalersene i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Ago dell’Inps (Assicurazione Generale Obbligatoria) e per gli iscritti ex Enpals (non per gli iscritti all’ex Inpdap ed all’ex Ipost). Come per la prima deroga, sono utili i contributi volontari, obbligatori, figurativi, da riscatto e ricongiunzione e esteri.
Infine, la terza deroga Amato prevede l’obbligo di perfezionamento di un insieme di requisiti ed è valevole solo per i lavoratori dipendenti iscritti all’Ago o ad un fondo sostitutivo o esonerativo della medesima. In particolare è necessario aver maturato:
- 25 anni di anzianità assicurativa. In pratica, il primo contributo deve essere accreditato almeno 25 anni prima della data di maturazione dei requisiti per la pensione;
- 15 anni di contribuzione;
- almeno 10 anni lavorati per periodi inferiori alle 52 settimane; non sono considerati gli anni lavorati interamente in cui risultano meno di 52 contributi settimanali, a causa del fatto che il part time non arrivi a coprire tutte le 52 settimane per retribuzione inferiore al minimale.
Tuttavia è importante sottolineare che la terza deroga Amato si applica solamente nei confronti dei lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (Ago) o ad un fondo sostitutivo o esonerativo della medesima.
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Pensione con 15 anni di contributi con deroghe Amato: esempi pratici
Per capire meglio se si rientra in una delle deroghe Amato si riportano i seguenti esempi pratici.
Prendiamo il caso di un lavoratore dipendente che nel 2019 ha maturato 67 anni d’età e abbia ben 17 anni di contributi, tutti maturati prima del 31 dicembre 1992. In questo caso, se non intende accedere alla pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi, maturando i restanti 3 anni di contributi, può chiedere la pensione con la prima deroga Amato. Tale circostanza non è verificabile se il lavoratore ha maturato parte dei contributi anche dopo l’1 gennaio 1993.
Se, ad esempio, il lavoratore si trova nell’impossibilità di accedere alla prima deroga Amato, poiché ha accreditato contributi anche dopo l’1 gennaio 1993, può accedere ugualmente alla pensione se ha chiesto la contribuzione figurativa prima del 31 dicembre 1992.
Infine, se il lavoratore non rientra neanche in quest’ultima opzione, può tentare la terza deroga Amato. Prendiamo il caso di un lavoratore che ha esattamente 15 anni di contributi, di cui 10 anni non sono stati lavorati interamente, nel senso che sono stati accreditati solamente 51 settimane contributive o meno in un anno. Se il primo contributo risale ad almeno 25 anni prima della data di maturazione dei requisiti per la pensione, cioè a 42 anni se il lavoratore matura i 67 anni nel 2019, ha diritto alla pensione con 15 anni di contributi.
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