Busta paga: permessi, assenze pagate e non pagate. Come leggerli

Paolo Ballanti 30/05/19
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Ore lavorate, ferie e assenze retribuite e non. Molte sono le informazioni contenute nella busta paga ma sappiamo veramente interpretarle?

Il cedolino è la fotografia di quello che è stato il rapporto di lavoro in un determinato mese: quante ore il dipendente ha lavorato, se è stato assente e perché.

E ancora, se il contratto collettivo o la legge gli riconoscono dei periodi di riposo retribuito a titolo di ore di ferie o permessi: quante gliene spettano, se ne ha già usufruito e l’ammontare a disposizione per i mesi successivi.

Vediamo quindi nel dettaglio come leggere e comprendere i vari tipi di assenza in busta paga.

Busta paga: ferie e Permessi

I contratti collettivi riconoscono ai dipendenti delle ore di ferie e permesso in cui possono assentarsi dal lavoro percependo comunque la retribuzione.

È la legge a fissare in quattro settimane l’ammontare minimo di ferie che il dipendente matura in un anno. I contratti collettivi possono intervenire prevedendo giorni aggiuntivi.

Per quanto riguarda i permessi la disciplina è completamente affidata ai contratti collettivi. Se ne prevedono generalmente di due categorie:

  • Permessi ex festività, chiamati in questo modo perché in sostituzione delle festività abolite;
  • Permessi per riduzione dell’orario di lavoro (o ROL), pensati per abbattere il monte ore di lavoro dei dipendenti italiani.

Sono sempre i contratti collettivi a stabilire quante ore di permesso il dipendente matura in un anno.

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Ferie e Permessi in busta paga: sezione inferiore

Nella parte bassa della busta paga troviamo indicati per ogni tipologia di permesso:

  • Le ore di permesso residue al 31 dicembre dell’anno precedente;
  • Le ore di permesso che il dipendente ha maturato dall’inizio dell’anno (o dalla data di assunzione se successiva) fino al mese cui si riferisce il cedolino;
  • Le ore di permesso di cui il dipendente ha goduto fino al mese interessato;
  • Le ore di permesso residue.

Facciamo l’esempio di un dipendente che da CCNL matura in un anno 24 ore a titolo di permessi per festività soppresse. Il lavoratore in questione è in forza all’azienda dal 1º maggio 2018. Nel cedolino di Aprile 2019 nella parte bassa in corrispondenza del rigo “Permessi ex festività” le voci saranno:

  • “Residuo anno precedente” al 31 dicembre 2018 10 ore (+);
  • “Ore maturate” da gennaio ad aprile 2019 15 ore (+);
  • “Ore godute” da gennaio ad aprile 2019 6 ore (-);
  • “Residuo” al 30 aprile 2019 equivalenti a 19 ore (10+15-6).

Le stesse voci sono presenti per i ROL e le ferie, oltre ad ulteriori tipologie di permessi che possono essere previsti dal CCNL applicato o dal contratto aziendale.

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Ferie e Permessi in busta paga: sezione centrale

Le ore di ferie / permesso che il dipendente ha fatto nel mese di competenza del cedolino sono indicate nella sezione centrale della busta paga quella che ospita gli elementi positivi (lavoro ordinario, straordinari e maggiorazioni) e negativi (trattenute per contributi INPS e tasse). La differenza (competenze – trattenute) ha come risultato la somma che spetta al lavoratore (cosiddetto “netto in busta paga”).

In questa sezione sono indicate in corrispondenza dell’apposita riga le ore di permesso o ferie di cui il dipendente ha goduto nel mese interessato.

Assenze non retribuite in busta paga: sezione centrale

Le ore non retribuite sono quelle relative a:

  • Assenze ingiustificate, in cui il dipendente non ha fornito idonea giustificazione ad esempio adducendo di essere malato ma senza presentare il certificato medico;
  • Aspettativa non retribuita, permessi e assenze non retribuite (a richiesta del dipendente);
  • Multa inflitta al dipendente come provvedimento disciplinare;
  • scioperi

Queste vengono indicate nella sezione centrale della busta paga in corrispondenza della colonna trattenute, dal momento che diminuiscono la retribuzione spettante.

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Per ogni assenza è valorizzato il numero di giorni / ore e il loro valore economico.

Facciamo l’esempio di un dipendente che ad Aprile 2019 ha totalizzato 8 ore di permesso non retribuito equivalenti ad euro 203,00 mentre la retribuzione per lavoro ordinario è pari ad euro 1.530,00 lordi. La sezione centrale del cedolino sarà così composta:

Competenze trattenute
Lavoro ordinario 1.530,00 (+)
Permessi non retribuiti 203,00 (-)

 

Se non ci fossero altre voci il netto sarebbe pari a 1.530,00 – 203,00 = 1.327,00 euro.

Assenze retribuite in busta paga: sezione centrale

Numerose sono le assenze dal lavoro che danno comunque diritto alla retribuzione, tra cui le più frequenti:

  • malattia;
  • infortunio;
  • maternità;
  • permessi previsti dalla Legge n. 104/92;
  • donazione sangue;
  • allattamento

Nella sezione centrale della busta paga per ogni assenza è indicato il numero di ore / giorni e il relativo valore economico. Se tutta o parte della retribuzione è a carico dell’INPS o dell’INAIL accanto al nome sarà indicato “conto INPS” (abbreviato “c/INPS”) o “conto INAIL” (abbreviato “ c/INAIL”).

Se ad esempio il dipendente è assente per malattia per 30 ore e la retribuzione è a carico dell’azienda e dell’INPS, in busta paga troveremo:

Competenze                     Trattenute

Malattia 30 ore                230,00

Malattia c/INPS               1.120,00

Ore lavorate: sezione superiore

Le ore prestate nel mese (escluse quelle di lavoro straordinario o supplementare) e i giorni lavorati sono indicati nella parte superiore della busta paga, dove sono riportati anche i dati anagrafici del dipendente, la ragione sociale dell’azienda / datore di lavoro e i codici che la identificano nei suoi rapporti con INPS (matricola aziendale) e INAIL (PAT INAIL).

Ore di lavoro straordinario: sezione centrale

Le ore di lavoro straordinario o supplementare prestate nel mese sono riportate nella sezione centrale della busta paga di norma con la dicitura “lavoro straordinario” o “lavoro supplementare” e accanto l’ammontare della maggiorazione prevista dal CCNL. Si perché i contratti collettivi riconoscono per queste prestazioni eccezionali la normale retribuzione maggiorata secondo percentuali differenti a seconda che si tratti ad esempio di straordinario festivo, feriale o notturno.

Per ogni tipologia di straordinario è indicato il numero di ore prestate nel mese e il relativo valore economico in corrispondenza della colonna “competenze”.

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Paolo Ballanti

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