Un aumento era già stato introdotto lo scorso anno e per il 2017, portando gli interessi legali dallo 0,1 allo 0,3. E nel 2019 ci sarà un nuovo incremento. Vediamo in dettaglio cosa accadrà.
Ravvedimento operoso 2019: aumento interessi legali
L’articolo 1 del Decreto del Ministero dell’economia dello scorso 15 dicembre afferma chiaramente:
“La misura del saggio degli interessi legali di cui all’art. 1284 del codice civile è fissata allo 0,8 per cento in ragione d’anno, con decorrenza dal 1° gennaio 2019”. Firmato ministro Tria.
È proprio il ministro del Tesoro infatti, in base alle indicazioni del codice civile (articolo 1284) a poter stabilire ogni anno, con Decreto entro il 15 dicembre, una modifica della misura del saggio degli interessi legali dovuti.
Lo può fare sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e tenuto conto del tasso di inflazione registrato nell’anno. Qualora entro il 15 dicembre non sia fissata una nuova misura del saggio, questo rimane invariato per l’anno successivo. Ma Giovanni Tria ha deciso di farlo. E così, chiunque aderisca al ravvedimento operoso nel 2019, dovrà fare i conti con interessi legali su ciò che pagherà più alti fino allo 0,8 per cento.
Ravvedimento operoso 2019: su cosa si applica l’aumento
L’aumento dello 0,8 per cento degli interessi legali ha molto a che fare con tutti noi contribuenti, perché intaccherà il portafoglio di chiunque scelga di ricorrere al ravvedimento operoso per sanare i debiti col fisco, recuperando il mancato pagamento delle imposte, approfittando di sconti e riduzioni sulle sanzioni applicate e degli interessi per il tardivo versamento, calcolati proprio in base al saggio di interesse legale fissato appunto dal Ministero dell’Economia.
La nuova misura dello 0,8% si applica sui pagamenti rateali dovuti:
- Per la definizione agevolata dei processi verbali di constatazione
- per la definizione degli atti del procedimento di accertamento
- per la chiusura delle liti pendenti.
Per regolarizzare gli omessi o tardivi versamenti del 2018, con il ravvedimento nel 2019 per gli interessi legali, si dovranno quindi applicare le due misure, dello 0,3% fino al 31 dicembre 2018 e dello 0,8% dal 1° gennaio 2019.
Ravvedimento operoso 2019: cos’è e come funziona
Il ravvedimento operoso (art. 13 del D.Lgs. n. 472 del 1997) è una possibilità concessa dal Fisco per sanare ritardi oppure omessi versamenti di imposte, beneficiando di sconti sulle sanzioni e gli interessi. Può ricorrervi in pratica chi non ha pagato o ha pagato troppo poco imposte dovute allo Stato, a condizione però che effettui il pagamento entro i termini stabiliti;
Ci possono essere diverse tipologie di ravvedimento, soprattutto in base alle tempistiche scelte per sanare il debito, tra cui:
- ravvedimento sprint – entro 14 giorni dalla scadenza del versamento
- ravvedimento breve – entro 30 giorni di ritardo sulla scadenza
- ravvedimento lungo – da 30 giorni a un anno di ritardo.
Fermo restando che esiste anche un ravvedimento oltre l’anno di ritardo e quello post constatazione.
Ravvedimento operoso 2019: cosa si paga
L’omesso o insufficiente pagamento può essere regolarizzato tramite il ravvedimento operoso, eseguendo spontaneamente il pagamento:
• dell’imposta dovuta;
• degli interessi, calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito;
• della sanzione in misura ridotta.
Ovviamente più si aspetta più si pagherà.
Ravvedimento operoso 2019: quando si può usare
Si può ricorrere al ravvedimento operoso principalmente in questi 3 casi:
- versamenti non fatti, errati, ritardati o insufficienti;
- dichiarazioni omesse, errate o fatte in ritardo;
- comunicazioni omesse, errate o fatte in ritardo.
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