Questo nonostante la visione dei Cinque Stelle guarda nella direzione di riduzioni a partire dai percettori di assegni dai 4.500 euro. Per questa ragione ieri si profilava una soluzione di compromesso: lo stop degli adeguamenti per gli assegni alti fino a un livello di 150mila euro lordi, poi veri e propri tagli, fino al 40% per le fasce molte alte (oltre i 500mila euro, che include meno di 30 persone), per le somme che superano questa soglia.
“Innanzi tutto – ha continuato il vicepremier, non deve essere coperta dal contributivo e poi, almeno da 5000 euro netti in su. Sicuramente, se uno prende 3000 euro di pensione non è straricco. Una pensione da 2500-3000 euro non è una pensione alta”.
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