Per questo, dopo un tira e molla durato giorni e attacchi giunti su più fronti, pare che dal Vertice di Governo tenutosi ieri sera, per trovare l’accordo sulla futura Legge di bilancio, si anche stata trovata l’intesa sull’ecotassa: non sarà introdotta sulle utilitarie, ma solo sulle auto cosiddette Extra lusso e per i Suv.
Ecotassa auto 2019: chi la paga, le novità
“Non c’è nel contratto di governo. Posso dirlo sia a nome mio e del Movimento 5 Stelle che non ci sarà nessuna nuova tassa sulle auto”, aveva detto Salvini prima del vertice. Alla fine l’accordo prevede il bonus malus ma solo per i veicoli di lusso e i suv. In pratica non sarà introdotta l’Ecotassa sulla normali utilitarie, ma solo sui veicoli extra lusso e su chi acquisterà Suv, solo su auto con emissioni con 20 punti in più rispetto alla norma originaria.
Previsti inoltre bonus fino a 6mila euro per le auto elettriche e ibride. Il balzello, spiegano, si applica sulle auto con emissioni di almeno 20 punti in più rispetto alla norma originaria. Saranno poi aumentate le colonne per la ricarica elettrica.
Incentivi auto 2019: cosa sono e a chi spettano
Secondo la proposta di modifica – approvata in commissione bilancio – sarà dato un incentivo – da 6.000 a 1.500 euro – per i veicoli con emissioni tra 0 e 90 g/km di CO2 ed elettrici. Sono auto a emissioni molto basse.
Secondo l’emendamento approvato a Montecitorio, il bonus è suddiviso in tre fasce. Avrà uno sconto di:
- 1.500 euro chi comprerà auto che emettono tra 70 e 90 grammi di CO2 al km, ad esempio la Skoda Citigo o la Fiat Punto 1.3 multijet (che non è più in produzione),
- 3.000 euro per le vetture con emissioni tra 20 e 70 grammi al chilometro come l’Audi A3 Etron, la Mitsubishi Outlander Phev o la Toyota Yaris 1.5 hybrid.
- Il massimo incentivo, 6.000 euro, riguarda i modelli con emissioni tra 0 e 20 grammi al chilometro: in questa fascia rientrano, ad esempio, la Citroen C0, la Renault Nose o la Volkswagen egolf.
Per il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, ‘padre’ della misura, è certo che lo sconto di 6.000 euro sarà confermato anche nella versione definitiva.
Ecotassa auto 2019, le proteste
Dopo l’esplosione delle polemiche e proteste di sindacati e settore auto, la Lega però si dice pronta a modificarla al Senato. “Pur condividendo il fatto che vada incentivato l’acquisto di auto elettriche, siamo però contrari ad un aggravio di costi per chi acquista auto di normale dotazione. Pertanto cambieremo la norma al Senato”, ha detto Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama.
Si era detto contrario all’Ecotassa anche il settore auto e i sindacati. Il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, aveva parlato di schiaffo al settore. Il segretario nazionale Ferdinando Uliano sostiene che “tutta la filiera dell’automotive italiana è a rischio, con le sue 5.704 imprese e gli oltre 258.000 occupati, perché gli investimenti già programmati verranno messi in discussione, e le ripercussioni saranno pesantissime per l’occupazione”.
“Se prendiamo il modello più venduto in Italia, la Panda 1.2 prodotta a Pomigliano, tra le vetture non ibride con le più basse emissioni di CO2”, spiegato poi l’Anfia, l’associazione della filiera automobilistica, “con il nuovo sistema si pagherà un’imposta dai 400 ai 1.000 euro. Il vantaggio sarà solo per chi comprerà costose auto elettriche”.
“Non esiste nessuna nuova tassa per auto già in circolazione. Chi ha un Euro3 o qualsiasi altra macchina non pagherà un centesimo in più”, assicura su Facebook il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio, con l’obiettivo di fare chiarezza “sul tema auto e inquinamento, perché è stata fatta un po’ di confusione”. Di Maio ha fatto sapere di aver convocato un tavolo con costruttori e consumatori con l’obiettivo di migliorare gli incentivi per l’auto elettrica, ibrida e a metano.
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