La busta arancione contiene essenzialmente tre tipi di informazioni:
- I contributi finora versati;
- La simulazione di quando il dipendente andrà in pensione e il suo ammontare mensile;
- La simulazione dei contributi che il dipendente verserà in futuro in base alle attuali condizioni di lavoro.
Analizziamo nel dettaglio il contenuto della busta arancione e come interpretarne le informazioni.
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Busta arancione: l’estratto conto contributivo
La busta arancione riporta innanzitutto il cosiddetto “estratto conto contributivo”. Si tratta del riepilogo dei contributi settimanali finora versati all’INPS da parte del datore di lavoro con modello F24 e comunicati allo stesso Istituto con la denuncia UNIEMENS.
Nell’estratto sono indicati in ogni colonna:
- I contributi versati distinti per tipologia, ad esempio apprendistato, lavoro dipendente ed assenze del lavoratore per le quali è comunque garantita la copertura ai fini pensionistici come malattia o donazione sangue;
- Il periodo cui i contributi si riferiscono;
- Le settimane utili per il calcolo della pensione;
- La retribuzione presa a riferimento per il calcolo della pensione;
- Nell’ultima colonna è indicata la matricola INPS, che è il codice identificativo del datore di lavoro.
Grazie all’estratto conto contributivo i lavoratori possono verificare che i contributi siano stati regolarmente versati e nel caso segnalare anomalie o discordanze all’INPS. Si ricorda peraltro che i soggetti prossimi alla pensione possono ottenere dall’Istituto l’estratto conto certificativo con l’attestazione della loro situazione contributiva con valore legale.
L’estratto conto è consultabile anche online sul sito dell’INPS accedendo al cassetto previdenziale tramite codice PIN, SPID, CNS, rivolgendosi ai patronati o direttamente agli sportelli dell’Istituto.
Busta arancione: previsione della pensione futura
Di gran lunga la parte che più interessa i lavoratori è la simulazione della data di pensionamento e dell’importo che si andrà a percepire mensilmente. Questa sezione della lettera è composta da:
- Data di pensionamento distinta tra pensione di vecchiaia (cui il lavoratore può accedere al compimento di una determinata età anagrafica e un requisito minimo di contribuzione) e pensione anticipata (per accedervi non è necessario raggiungere l’età pensionabile purché sia maturato uno specifico requisito di contribuzione);
- Previsione di quello che sarà l’importo mensile lordo della pensione distinto tra pensione di vecchiaia e anticipata;
- Stima dell’ultima retribuzione lorda o reddito percepito prima della pensione;
- Tasso di sostituzione, la percentuale della pensione lorda rispetto all’ultima retribuzione percepita.
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Gli elementi utilizzati dall’INPS per la simulazione sono:
- Età del soggetto;
- Storia lavorativa;
- Retribuzione / reddito.
Il prospetto che ha valore meramente indicativo (e non definitivo) non tiene conto dei benefici di legge che permettono di anticipare la data del pensionamento. Inoltre, la simulazione parte dalla situazione di reddito attuale e la proietta per tutte le annualità mancanti al pensionamento, ipotizzando una variazione in aumento della retribuzione (sul concetto che al crescere dell’esperienza cresce anche il compenso). Di conseguenza, sono numerose le variabili che nel tempo possono modificare la pensione inizialmente simulata. Si pensi ai casi di cambio lavoro, in cui il dipendente per sue condizioni personali (perché ad esempio vuole avvicinarsi a casa) accetta una retribuzione inferiore a quella precedente.
Per ovviare a queste limitazioni della busta arancione, l’INPS mette a disposizione sul proprio sito il servizio “La mia pensione futura” in cui, previo accesso tramite codice PIN, SPID o CNS, il dipendente è in grado di ottenere la stessa simulazione della busta arancione con l’ulteriore possibilità di modificare i criteri utilizzati (ad esempio inserendo una retribuzione superiore o inferiore a quella considerata in automatico dal programma).
Busta arancione: simulazione dei contributi futuri
In questa sezione della busta è riportata la simulazione INPS su quella che sarà la contribuzione nelle annualità mancanti alla pensione. Le colonne sono le stesse dell’estratto conto contributivo:
- Tipo contributo;
- Periodo cui si riferisce la contribuzione;
- Numero di settimane accreditate utili alla pensione;
- Retribuzione o reddito utile preso a riferimento per il calcolo della pensione.
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