Il volume E-book “Accertamento fiscale e strategie difensive nella piccola e media impresa”, a cura di Piero Bertolaso Brisotto, si propone di formulare degli approfondimenti mirati per quanto concerne l’attività di verifica, operata dagli Uffici finanziari, nei confronti della piccola e media impresa, sia essa costituita, in forma societaria, oppure nella più elementare ed embrionale forma della ditta individuale.
Una breve ricognizione storica delle diverse metodologie utilizzate in fase di accertamento, da parte degli Uffici finanziari, evidenzia sempre più l’affermarsi dell’utilizzo, rispetto al passato – per quanto concerne le realtà di piccole e medie dimensioni -delle metodologie su base presuntiva.
Tale tendenza viene rafforzata anche dal fatto che gli accertamenti presuntivi sono maggiormente idonei a contrastare l’occultamento dei corrispettivi nella piccola e media impresa, in quanto la figura del socio e quella dell’amministratore si identificano nel medesima soggetto, rispetto alla grande impresa, in cui manca “il titolare” che possa ottenere/beneficiare di un ritorno dall’evasione fiscale, in quanto, sempre più, proprietà e management fanno capo a soggetti diversi.
L’adozione di tali metodi evidenzia, in via crescente, un potere dell’Amministrazione finanziaria in chiave sanzionatoria laddove si discosta dall’impianto contabile, per determinare autoritativamente il reddito del contribuente, poiché all’inosservanza di obblighi meramente formali l’ordinamento ricollega modalità accertative (analitico-induttive, induttive, sintetiche, ecc.) più invasive e meno rispettose dell’esigenza dell’adeguamento dell’imposizione, ai reali termini dei fenomeni economici colpiti.
Sotto questo profilo sempre maggiore peso ha assunto la problematica specificamente attinente alla disciplina delle condizioni e delle modalità di esercizio del potere amministrativo che si esprime nel provvedimento autoritativo.
Sulla base di tali premesse il primo capitolo del testo è interamente dedicato a eventuali vizi nell’attività istruttoria effettuata dall’Ufficio, per quanto concerne il rispetto delle garanzie, poste a favore del contribuente, nella fase che precede l’emanazione del provvedimento autoritativo, la cui violazione, da parte dell’Ufficio finanziario, può decretare l’invalidità dell’atto, nel caso di impugnazione dell’avviso di accertamento
Si è voluto così porre particolare attenzione alle eccezioni di natura pregiudiziale, in quanto può accadere che l’utilizzo della metodologia accertativa utilizzata, dall’Ufficio finanziario, nonché l’assolvimento dell’imprescindibile onere motivazionale, posto alla base della pretesa impositiva, non rispondano appieno al dettato normativo ovvero confliggano con i principi di diritto all’uopo elaborati dalla giurisprudenza di vertice.
L’articolazione di possibili motivi di diritto, da formulare nel ricorso introduttivo, ha indotto l’Autore a redigere un quadro di sintesi, articolato su più punti,che potrebbe costituire un utile check up per il difensore, cui fare riferimento in fase di redazione dell’atto, per quanto concerne le eccezioni di natura pregiudiziale.
In veste di indirizzo e raccomandazione, si è pensato di dedicare il primo capitolo integralmente a un’ipotetica griglia delle eccezioni pregiudiziali, effettuando una veloce ricognizione dei motivi di diritto che potrebbero essere formulati in via preliminare, al fine di favorire il difensore tributario nella redazione del ricorso in sede giurisdizionale, considerato che a mente dell’art. 57 D. Lgs 546/92 “Nel giudizio d’ appello non possono proporsi domande nuove e, se proposte, debbono essere dichiarate inammissibili d’ufficio”.
Il successivo capitolo è stato dedicato ad alcune tipologie di verifica fiscale cui può essere assoggettata la piccola e media impresa (accertamenti standardizzati, accertamenti nelle società a ristretta base azionaria, accertamenti analitico-induttivi e accertamenti per operazioni inesistenti), mettendo a fuoco un argomento poco dibattuto, ma molto importante per approcciare correttamente l’attività difensiva, e cioè il tema dell’onere della prova e su chi ricada.
Sulla base di quelle che sono gli intendimenti dell’Editore di coniugare teoria e prassi operativa si è voluto redigere un ricorso, per ogni specifica tipologia di accertamento analizzato, per consentire al lettore un utile confronto su tematiche spesso complesse e inesplorate.
Si è dunque sollecitato l’attenzione del lettore sulle questioni maggiormente dibattute – considerato che il presente volume ha quale finalità quella di rispondere alle richieste dei professionisti, operativamente coinvolti nell’impugnazione degli atti tributari – pur consapevoli che tali tematiche rappresentino un momento di riflessione e vadano declinate al caso concreto. Conseguentemente gli schemi di ricorso, proposti nel testo, pur essendo derivati dalla prassi professionale, potrebbero infatti essere stati formulati a fronte di contestazioni diverse, rispetto a quelle cui il professionista nell’immediato è chiamato a opporsi, e in ogni caso costituiscono, almeno nelle intenzioni dell’Autore, un utile ausilio, dal punto di vista didattico e di confronto, comprovato, sotto il profilo fattuale, dal successo della rubrica specifica, dedicata alle tematiche del contenzioso tributario.
Il Lettore avrà così modo di individuare – in appendice – un’esemplificazione pratica dei principi di diritto e della prassi sopra richiamati, nei capitoli che precedono, relativamente all’impugnazione degli atti incardinati sulle contestazioni più sopra evidenziate (accertamenti standardizzati, presunzioni di distribuzione utili in società a ristretta base societaria, accertamento analitico-induttivo, e accertamento per operazioni soggettivamente inesistenti).
Per maggiori approfondimenti si consiglia l’E-book “Accertamento fiscale e strategie difensive nella piccola e media impresa”
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