In sostanza il ddl cancella l’assegno di mantenimento (mentre non tocca quello coniugale) e introduce la figura del mediatore familiare in caso di separazione con minori. La contribuzione per i bisogni del minore rimane caposaldo e sarà proporzionale alle capacità economiche dei due genitori che però pagheranno direttamente le spese dei figli.
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Affido condiviso: i punti della riforma
I quattro capisaldi del disegno sono:
- Mediazione a supporto delle coppie in conflitto;
- Il mantenimento diretto;
- Tempi paritetici di frequentazione dei figli;
- Contrasto a ogni forma di rifiuto genitoriale.
Il punto di forza della riforma – si legge in una nota del capogruppo della Lega in commissione Giustizia – sarà il ‘piano genitoriale’, un vero e proprio progetto educativo che i genitori dovranno proporre, indicando anche i tempi di frequentazione, i percorsi educativi e scolastici, le vacanze e le modalità di suddivisione dei costi per i figli. Le coppie capaci di accordarsi – prosegue la nota – potranno ottenere immediatamente l’omologa senza mediazione altra formalità, mentre le coppie conflittuali avranno a disposizione il supporto di professionisti seri e preparati per essere aiutate a superare le divergenze e ad accordarsi nell’interesse dei figli”.
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“I tentativi di alienazione, le false denunce e i tentativi di condizionamento psicologico del minore – prosegue la nota – saranno punite nei casi più gravi con il risarcimento del danno e la perdita della responsabilità genitoriale. La riforma non andrà invece a modificare le attuali norme in materia di mantenimento dell’ex coniuge e quelle di prevenzione e contrasto della violenza endo-familiare che dunque rimarranno in vigore”.
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Affido condiviso: mantenimento diretto dei figli
Durante la conferenza stampa di presentazione del disegno di riforma della legge del 2006 che regola l’affidamento condiviso, il senatore leghista Simone Pillon ha spiegato che il testo, qualora dovesse diventare legge cancellerebbe l’assegno di mantenimento al genitore collocatario, sostituendolo con il mantenimento diretto dei figli minori.
Ci proponiamo di dare piena applicazione al contratto di governo e alla risoluzione 2079/2015 del Consiglio d’Europa, garantendo il diritto dei figli di ricevere cura e assistenza da entrambi i genitori, trascorrendo con ciascuno di essi quanto più tempo possibile, e realizzando così il principio della bi-genitorialità”.
“L’applicazione della riforma – aggiunge – garantirà un minor ricorso al contenzioso giudiziario, riducendo enormemente i costi economici e soprattutto sociali per le famiglie e per le centinaia di migliaia di minori coinvolti ogni anno”.
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Manuela Rinaldi | 2018 Maggioli Editore
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