Questo è quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con ordinanza n. 20230 del 2018, con la quale ha respinto il ricorso di un automobilista contro la sentenza del Tribunale di La Spezia che aveva confermato la multa a suo carico per il mancato uso delle cinture di sicurezza durante la guida.
Dalla sentenza impugnata – come si legge nel testo dell’ordinanza – “emerge che il ricorrente aveva dedotto, nei precedenti gradi di merito, di essere in coda lungo la direttrice di marcia”, appellandosi alla situazione di staticità del veicolo.
Scondo il Tribunale, la cintura è obbligatoria anche se vi è la condizione di una breve sosta dovuta al traffico, essendo pensata appositamente per salvaguardare gli abitanti dell’auto durante un possibile tamponamento.
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Un veicolo potrebbe infatti sopraggiungere all’improvviso, e mettere in pericolo le persone nell’auto, anche se quest’ultima non risulta essere in movimento.
La Corte di Cassazione (ordinanza 20230/2018) ha pertanto respinto il ricorso dell’automobilista contro il Tribunale, sottolineando che la condizione di stasi accertata nel verbale, non può essere messa in discussione.
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Ricordiamo che la legge ne prevede l’obbligo dal 1988 e il mancato utilizzo porterebbe a una la sanzione da 74 a 299 euro, con possibile ritiro della patente fino a 2 mesi e decurtazione di punti.
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