La decisione è stata comunicata ufficialmente da Autostrade per l’Italia. Un gesto dovuto, anche se non sufficiente a placare le polemiche che hanno fatto seguito al crollo del ponte.
E come spesso capita, si vive di inerzia dovuta alla quotidianità, fino a quando l’ennesima ciclica tragedia non irrompe nel nostro Paese, scatenando polemiche, destinate poi all’oblio.
La polemica attuale è appunto quella che ruota attorno alle strade e alle auto in circolazione: infrastrutture, manutenzione, bollo auto e assicurazione. E poi appunto, quanto cari sono i pedaggi autostradali.
Vediamo ora dove si paga e dove invece non si paga il pedaggio autostradale.
Pedaggio autostradale: cos’è?
Quando parliamo dell’odiato pedaggio, ci riferiamo a una vera e propria tassa da pagare all’Ente gestore del tratto di strada che stiamo percorrendo. Il 50 per cento dei 5 mila e 800 chilometri di autostrade italiane sono gestite da Autostrade per l’Italia. Ed è a lei che versiamo i soldi quando ci fermiamo al casello.
I restanti tratti sono in mano ad un’altra ventina di società diverse e minori. Per questo il pagamento del pedaggio non si basa su tariffe omogenee e spesso è molto diversificato: in alcuni tratti si paga di più e in altri di meno. Il costo medio al chilometro quindi varia a seconda dell’autostrada che si percorre.
Il prezzo più alto secondo le statistiche è quello che pagano i fruitori delle autostrade del Nord-Ovest d’Italia, cioè quelli che le usano per andare sulle Alpi, nelle Riviere Liguri, o nell’hinterland milanese. In alcuni tratti il costo di 50 km di autostrada supera i 5 euro. al Sud invece, ad esempio in Sicilia, sulla A20 Messina-Palermo o sulla A18 Messina-Rosolini, si percorrono anche 21 km con un euro, ma tutta la rete è incompleta e con molti disservizi.
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Pedaggio autostradale: dove non si paga?
Innanzitutto, come anticipato, a seguito del crollo dei viadotto Morandi sulla A 10 di Genova, è stato sospeso il pagamento del pedaggio su alcuni tratti della rete ligure, a partire dalle ore 11 di lunedì 20 agosto. Ecco dove il transito sarà gratuito, almeno fino a disposizione contraria:
- Genova ovest-Bolzaneto;
- Genova-Aeroporto;
- Prà-Aeroporto;
- Prà-Pegli;
- Pegli-Aeroporto.
In linea generale poi, al di fuori della sospensione dei pagamenti a seguito della tragedia ligure, non si paga il pedaggio su strade che non si possono definire Autostrade, ad esempio:
- La Salerno-Reggio Calabria, che ha cambiato nome diventando Autostrada del mediterraneo;
- La E45 (che non è propriamente un’autostrada)
La rete autostradale italiana (chi può chi meno) è tutta a pagamento. Le superstrade invece sono tutte gratuite.
Le modalità di pagamento pedaggio sono principalmente due:
- Sistema autostradale chiuso (in base ai chilometri effettivamente percorsi);
- Sistema autostradale aperto (pedaggio forfettario, applicato solo in pochi tratti).
Nel sistema aperto l’utente paga una tariffa fissa, lungo il percorso sono disposte delle barriere, ma non in tutti gli svincoli, motivo per cui è possibile per l’utente percorrere tratti di autostrada senza pagare pedaggio in quanto i varchi autostradali e i caselli non sono posti ad ogni svincolo il sistema aperto è applicato in queste strade:
- Autostrada dei Laghi;
- La tangenziale di Milano (A50, A51, A52);
- Tangenziale di Torino;
- Tangenziale di Napoli (A3, nel tratto Napoli, Pompei, Salerno. I caselli sono presenti a tutti gli svincoli quindi la tariffa fissa si paga sempre);
- A12 nel tratto Roma-Civitavecchia;
- A32 e A33 nei tratti Asti-Alba e Cherasco-Bra.
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