Come ha ricordato l’agenzia delle entrate nel modello, per i rimborsi Irpef 2018 a partire dal mese di luglio, il contribuente potrà ricevere il rimborso direttamente in busta paga o nella rata della pensione. La retribuzione di competenza è corrisponde a quella di luglio, quando il datore di lavoro dovrà effettuare il versamento del rimborso relativo all’irpef o alla cedolare secca (oppure trattenere dalla busta paga/pensione le somme eventualmente dovute).
Vediamo un po’ più in dettaglio come verranno accreditati i rimborsi irpef nel 730.
Modello 730: rimborsi Irpef per dipendenti o assimilati
Nel caso dei dipendenti o assimilati, come già accennato, il rimborso Irpef o della cedolare secca sarà accreditato direttamente dal proprio datore di lavoro nella busta paga del mese di luglio dello stesso anno di presentazione della dichiarazione. Se quindi la dichiarazione è stata presentata a giugno 2018, il rimborso verrà accreditato con lo stipendio di luglio 2018.
Modello 730: rimborsi Irpef per i pensionati
Se invece il contribuente è un pensionato, l’accredito derivante dal rimborso Irpef verrà effettuato direttamente sull’assegno pensione del mese di agosto, al più a settembre. Vale lo stesso principio del rimborso nello stesso anno in cui si presenta la dichiarazione: per cui se viene presentata a maggio 2018, l’accredito verrà effettuato con la pensione di agosto 2018.
Modello 730: possibili ritardi nei rimborsi Irpef
Non sempre le date però possono corrispondere esattamente. Potrebbero infatti verificarsi alcuni ritardi nei rimborsi dovuti a più fattori.
Innanzitutto una causa potrebbe essere la scelta del 730 precompilato (scadenza 23 luglio) e 730 presentato tramite Caf o intermediario.
Altre due possibili cause potrebbero essere: un ritardo dell’Agenzia delle entrate nel fissare i punti di incoerenza per bloccare un rimborso oppure la decisione di introdurre modifiche nel 730 precompilato.
Resta comunque da tenere presente che prima di ottenere un rimborso Irpef viene previsto un controllo preventivo effettuato dalla stessa Agenzia delle entrate, che può avvenire se l’ente riscontra:
- degli elementi di incoerenza;
- una soglia rimborsabile superiore a 4 mila euro
questo non significa che verrà rifiutato, ma solo che il rimborso verrà momentaneamente bloccato in attesa di accertamenti. Se dalla verifica tutto risulterà in regola, allora l’accredito avverrà entro circa 4 mesi.
Rimborsi Irpef senza sostituto d’imposta
Che succede invece se il contribuente in oggetto non è né dipendente né pensionato e quindi non ha un sostituto d’imposta? Succede che deve comunque presentare la dichiarazione dei redditi, a seguito della quale l’Agenzia delle entrate provvederà ad effettuare un conguaglio e ad accreditare eventuali somme derivanti dal rimborso irpef, entro la fine dell’anno (ma anche qui possono esserci ritardi), direttamente sul conto corrente del contribuente o mediante bonifico domiciliato alle Poste.
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