In particolare nell’articolo 53 il dlgs 151/2001 precisa che “non sono altresì obbligati a prestare lavoro notturno la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni”.
Anche l’Inps con la Circolare n. 90/2007 ricorda “che tale assistenza non debba essere necessariamente quotidiana, purché assuma i caratteri della sistematicità e dell’adeguatezza rispetto alle concrete esigenze della persona con disabilità in situazione di gravità”. Tali permessi, devono infatti anche consentire a chi effettua assistenza, di ricevere il giusto riposo per portare avanti questa attività.
Leggi anche Legge 104, tutti bonus fiscali per i disabili nel 2018
Ne consegue che chi effettua assistenza a un familiare disabile deve essere esonerato dallo svolgimento di turni lavorativi in orario notturno e da eventuali reperibilità.
Ricordiamo che il disabile o le persone che gli forniscono l’assistenza, potranno accedere a diverse agevolazioni:
- 3 giorni di permesso retribuito oppure 2 ore ogni giorno,
- congedo straordinario di 2 anni (per il caregiver familiare),
- prolungamento del congedo parentale fino a un massimo di 3 anni,
- detrazioni fiscali per l’acquisto di un’automobile,
- detrazioni fiscali per l’acquisto di pc e altre apparecchiature,
- agevolazioni per le spese mediche e sanitarie,
- detrazioni per i costi di assistenza.
Sull’argomento segnaliamo
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento