Nell’articolo 89 del testo della Manovra 2018 presentato a Palazzo Madama viene previsto un contributo per le famiglie per l’adeguamento degli apparecchi televisori in vista del passaggio dal 1° luglio 2022: 100 milioni di euro in 4 tranche entro il 2022 che saranno inseriti negli esercizi finanziari 2019-2022. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà con il nuovo digitale terrestre e cosa prevede il contributo contenuto nella Legge di Bilancio.
Cosa cambia con il nuovo digitale terrestre
Un’ordinanza di qualche mese fa della Commissione Europea impone entro il 2020 con proroga al 2022, il cambio delle frequenze del digitale terrestre da 700 Mhz (che saranno assegnate alle telecomunicazioni mobili 4g e 5g) a 470-694 mhz. Previsto lo switch off totale dal 1° luglio 2022.
I nuovi apparecchi televisori dovranno avere in dotazione:
- nuovo standard Dvb-T2;
- il codec Hevc (High efficiency video coding) al posto degli attuali Mpeg2/Mpeg4 per la compressione dei dati senza alterare la qualità dell’immagine.
Dal 1° Gennaio 2017 vige l’obbligo per i negozianti di vendere i televisori già dotati di entrambe queste caratteristiche, quindi chi ha comprato un apparecchio pochi mesi fa non dovrà cambiarlo, mentre chi ha effettuato l’acquisto anche solo un paio di anni fa, molto probabilmente, dovrà cambiare la propria tv.
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Il contributo per la nuova tv nella Legge di Bilancio 2018
In vista della scadenza, il Governo ha deciso di prevedere un contributo economico per agevolare le famiglie ad adeguarsi ai nuovo standard europei: un incentivo statale ai costi a carico degli utenti per l’acquisto di nuovi televisori, come previsto dal d.l. 16/2012,
Il contributo, 100 milioni di euro in 4 tranche entro il 2022 che saranno inseriti negli esercizi finanziari 2019-2022, sarà destinato a chi è esonerato dal pagamento del canone Rai, ovvero chi ha più di 75 anni ed è in condizioni economiche disagiate. Ogni famiglia potrà ottenere il contributo per un solo televisore.
In caso di insufficienza dei fondi stanziati, il Governo deciderà di effettuare un nuovo stanziamento.
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