Dopo la proposta del riscatto di laurea gratis per i nati tra il 1980 e il 2000 e che completano, entro la durata legale, il proprio percorso di studi, ora si parla di un minimo previdenziale garantito.
Il trattamento di garanzia sarebbe destinato ai giovani e a tutti coloro che sono stati assunti dal 1° gennaio 1996, in particolare se con carriere discontinue, che quindi non beneficiano delle integrazioni al minimo previste dal sistema retributivo.
Secondo Patriarca si dovrebbe tradurre in “un minimo previdenziale, come nel retributivo, che si può immaginare, a 650 euro per chi ha 20 anni di contributi, che possono aumentare di 30 euro al mese per ogni anno in più fino a un massimo di mille euro”.
Inoltre l’assegno minimo scatterebbe anche per gli anticipi pensionistici.
Vedi anche lo speciale Riforma Pensioni
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha sottolineato che il tema della pensione contributiva di garanzia è una delle questioni da affrontare in tempi rapidi, pur tenendo conto dei vincoli di bilancio.
Il Ministro e i sindacati concordano anche sul rendere strutturali forme di pensione anticipata come l’Ape social a favore delle categorie più deboli e sulla necessità intervenire a favore delle donne, penalizzate dall’attuale sistema, come si vede dal numero delle domande di Ape social presentate dalle lavoratrici, solo il 23%.
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