Il Libretto al Portatore è una forma di investimento nata nel 1875 da un’idea di Quintino Sella, l’allora Ministro delle Finanze ed è diventato con gli anni il libretto in cui si mettevano da parte i risparmi da parte di nonni e genitori. Già nel 2005 l’Unione Europea ne aveva chiesto la cancellazione. I vari Governi italiani si sono limitati più volte ad abbassare il tetto massimo di deposito fino al 2012 quando il Governo Monti ha fissato la cifra massima a 999,99 euro. Dopo la direttiva Ue del 2015 l’Italia era obbligata ad adeguarsi per non incorrere in un’infrazione.
Ma cosa succede per chi ne possiede uno?
A partire da oggi gli uffici postali e quelli bancari non potranno rilasciare i libretti al portatore, ma solo quelli nominativi.
Ricordiamo che da oggi chi si presenta con un libretto di questo tipo potrà versare o prelevare solo se è l’effettivo titolare, ovvero il cliente originario per la banca o l’ufficio postale. C’è tempo fino al 31 dicembre 2018 per estinguere il libretto al Portatore, trasformandolo in uno di tipo nominativo oppure ritirando i soldi.
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