Il DEF (acronimo di Documento di Economia e Finanza) è il programma pluriennale degli obiettivi economici e finanziari del Governo, disposto da quest’ultimo e approvato dal Parlamento. Il DEF definisce le linee guida per costruire il bilancio annuale e permette al Parlamento di conoscere in anticipo le manovre economiche e finanziare che il Governo intende perseguire in un medio periodo.
DEF: quando è stato introdotto?
Il DEF è stato introdotto con la riforma della legge di contabilità n. 362 del 1988 con il nome di Documento di Programmazione Economico-Finanziaria (DPEF). Con la legge n. 196 del 2009 è stato ridenominato Decisione di Finanza Pubblica (DFP).
Con la legge n. 39 del 2011 gli è stato attribuito l’attuale nome di Documento di Economia e Finanza.
Ecco alcune manovre previste:
– Fondo terremoto: nel DEF è previsto uno stanziamento di oltre un miliardo per tre
anni destinato alle zone colpite dal sisma e con agevolazioni per i Comuni interessati;
– Accise: è previsto un aumento delle accise sui tabacchi che garantirà entrate per
circa 200 milioni di euro (il 26 aprile 2017 il Senato ha approvato il DEF ma ha
deciso di non aumentare le accise per il 2018);
– Lavoro: è previsto uno stanziamento di 1-1, 5 miliardi di euro per diminuire il
cuneo fiscale, cioè la somma di tutte le imposte che pesano sul costo lavoro sia dei
datori di lavoro che dei dipendenti;
– Pubblico Impiego: è previsto un’ importo di di 2,8 miliardi di euro da impiegare
nell’aumento in media di 85 euro dello stipendio dei dipendenti della PA;
– Il bonus di 80 euro: il Governo è intenzionato a mantenere in vita il Bonus di 80
euro introdotto da Renzi;
– Iva: è previsto un aumento dell’Iva dal 22% al 25% e dal 10% al 13% (il 26 aprile
2017 il Senato ha approvato il DEF ma ha deciso di non aumentare le aliquote per il
2018) ;
– Investimenti: il DEF prevede uno stanziamento di 47,5 miliardi fino al 2032 da
impiegare nella Rete Ferroviaria Italiana, nell’ Anas e i grandi valichi;
– Spending review: sono previsti tagli sulle uscite di denaro di circa 7 miliardi per la
spesa pubblica che dovrebbero portare entrate per circa 700-800 milioni di euro;
– Tasse sui giochi: sono previsti aumenti delle tasse sulle vincite del lotto (dal 6
all’8%), delle videolotterie e le new slot (1%);
– Split payment: lo split payment dal 1° luglio 2017 si applica anche ai liberi
professionisti che lavoranocon la Pubblica Amministrazione o le società quotate;
– Nel documento è previsto di ridefinire l’IRPEF;
– Detrazione IVA: Si riduce da 2 a 1 anno il termine entro il quale usufruire della
detrazione IVA.
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