Si ritorna, dunque, alla situazione attuale: se l’obbligo del sei in tutte le materie dovesse essere confermato definitivamente, verrebbe accantonata l’idea (presente nella prima versione del testo) di ammettere gli studenti che hanno semplicemente la media del sei.
Sono molte, comunque, le novità che attendono gli studenti a partire dall’anno scolastico 2017-2018. Vediamo insieme le principali.
Cambia l’accesso all’esame di maturità?
Il decreto attuativo in discussione in Parlamento, dunque, sembra destinato a confermare la situazione attuale: accesso all’esame di stato solo con la sufficienza in tutte le materie. Respinta, almeno per il momento, la proposta forse troppo benevola di ammettere tutti gli studenti che riportassero la media del sei, anche nel caso di insufficienze gravi in alcune materie.
Restano invece invariate le altre condizioni di accesso all’esame: frequentazione di almeno tre quarti delle ore totali previste dal curriculum, partecipazione alle attività di alternanza scuola-lavoro e soprattutto partecipazione alle prove Invalsi nel corso del quinto anno.
Dal 2018 tre prove invece di quattro
La novità più importante prevista per tutti gli studenti a partire dal 2018 resta quindi probabilmente il cambiamento del numero delle prove.
Oggi l’esame di maturità prevede infatti quattro prove: un primo scritto di italiano, un secondo scritto diverso per ogni indirizzo di studio, il terzo scritto con quesiti su varie materie (il cosiddetto “quizzone”) e la prova orale. Dall’anno prossimo verrà eliminata la terza prova scritta e le verifiche diventeranno tre. La maturità sarà quindi, almeno da questo punto di vista, più semplice.
Maturità: cambia anche il voto finale
Dall’anno prossimo andrà incontro a un sostanziale cambiamento anche il voto finale da assegnare agli studenti dopo la maturità. Non nel conteggio, che resterà in centesimi, ma nel peso assegnato alle singole componenti.
Oggi infatti il voto finale è composto per 25 punti dal credito scolastico, per 15 punti a testa da ognuna delle tre prove scritte e per 30 dalla prova orale. Dal 2018 il credito dell’ultimo triennio inciderà fino a ben 40 punti, mentre le due prove scritte peseranno 20 punti ognuna e il colloquio finale altri 20 punti. Un peso molto maggiore, quindi, al percorso scolastico dello studente e un ridimensionamento delle prove scritte e soprattutto della prova orale.
Nel colloquio abbandonata la tesina
Altra novità importante, infine, nello svolgimento della prova orale.
Il colloquio finale, che come detto varrà 20 punti al posto di 30, partirà infatti dall’analisi critica e argomentativa di un testo o di un documento scelto tra alcune proposte della commissione. Abbandonata quindi la contestata tesina, che troppe volte è stata frutto di un approssimativo lavoro di raccolta delle informazioni più che di vera ricerca. A pesare saranno invece la capacità critica dello studente e il profilo culturale ed educativo maturato nei cinque anni.
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