Nuovi Lea 2017: cosa è cambiato nella Sanità italiana

Redazione 22/03/17
Il 18 marzo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del 12 gennaio 2017 con i nuovi Livelli essenziali di assistenza.

Il nuovo decreto ha sostituito quello del novembre 2001, questo passaggio rappresenta un grande momento per l’Italia che finalmente ha aggiornato – dopo 16 anni – le attività, i servizi e le prestazioni del servizio sanitario.

Vediamo nel dettaglio i cambiamenti dell’assistenza sanitaria.

Lea 2017: le novità del decreto

Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017 sui nuovi Livelli essenziali di assistenza sono state apportate importanti modifiche nella Sanità italiana:

  • innovazione della nomenclatura della specialistica ambulatoriale. Sono state sostituite prestazioni obsolete con prestazioni tecnologicamente avanzate, come: adroterapia, enteroscopia con microcamera ingeribile, tomografia retinica (OTC);
  • innovazione della nomenclatura dell’assistenza protesica e introduzione di nuovi ausili protesici e tecnologicamente avanzati;
  • aggiornamento degli elenchi di malattie rare, croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione dal ticket;
  • introduzione di nuovi vaccini e individua nuovi destinatari in accordo con il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale;
  • aggiornamento della lista delle prestazioni senza ticket a coppie e donne in epoca preconcezionale e in gravidanza e in puerperio;
  • introduzione dello screening neonatale per sordità congenita e cataratta congenita;
  • introduzione dell’endometriosi nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti;
  • trasferimento della celiachia dall’elenco delle malattie rare all’elenco delle malattie croniche;
  • assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico;
  • inserimento nella specialistica ambulatoriale delle prestazioni necessarie per la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa, che fino ad oggi sono state erogate solo in regime di ricovero

La partoanalgesia rimane diritto non esigibile

Tante novità e aggiornamenti per la Sanità italiana, ma la partoanalgesia è ancora un diritto non esigibile, per mancanza di anestesisti.

La partoanalgesia non è stata inserita nei nuovi Lea perché non è esiste un adeguato numero delle Unità operative di anestesia e rianimazione, quindi occorrerebbe un’anestesiologia h24 diversa rispetto a quella rianimatoria che attualmente è dedicata a ricoprire le urgenze legate alle sale operatorie e ai Pronto soccorso.

Quindi, l’attuale condizione non può garantire l’epidurale H24 per tutte le future mamme che desiderano partorire senza dolore.

 

 

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