La proroga alla data di scadenza della rottamazione, se confermata, sarà una conseguenza del grande successo della misura, che finora ha visto l’adesione di oltre 400mila contribuenti e l’intervento dei Centri di assistenza fiscale. Proprio i Caf sono stati i primi a chiedere ufficialmente lo slittamento del termine per l’adesione alla rottamazione, in considerazione dell’enorme mole di lavoro da svolgere.
Ci sarà probabilmente più tempo, dunque, per decidere sul da farsi e soppesare i pro e i contro dell’adesione. Vediamo allora nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere sulla rottamazione delle cartelle di Equitalia.
La rottamazione slitta al 21 aprile 2017?
È stato il viceministro dell’economia Luigi Casero ad annunciare negli ultimi giorni una possibile proroga dei termini di adesione alla rottamazione delle cartelle Equitalia. È stato proposto, per l’esattezza, un emendamento al decreto terremoto che conceda a tutti i contribuenti di poter inviare domanda di adesione alla definizione agevolata entro il prossimo 21 aprile.
Tre settimane in più per chi è ancora indeciso se usufruire dell’agevolazione oppure no, dunque. Ma non solo. Lo slittamento del termine per l’adesione, se approvato, porterebbe anche a una proroga alla data di risposta di Equitalia alle richieste dei contribuenti: dal 31 maggio si passerebbe al 15 giugno.
Lo slittamento, comunque, appare probabile ma non è ancora ufficiale: il termine per l’invio delle domande di adesione resta, per ora, il 31 marzo 2017.
La rottamazione delle cartelle e l’aiuto dei Caf
La richiesta della proroga alle scadenze della rottamazione, come accennato, era venuta inizialmente dai Centri di assistenza fiscale (Caf).
I cittadini possono infatti usufruire dell’aiuto dei Caf nella compilazione della domanda di definizione agevolata delle cartelle esattoriali. I Caf, che ogni anno sono responsabili dell’invio della grande maggioranza delle dichiarazioni dei redditi all’Agenzia delle Entrate, si sono infatti dichiarati disponibili a erogare il servizio di consulenza relativo alla rottamazione delle cartelle in tutta Italia.
Il servizio, è bene tenere presente, in molti casi si estenderà alla determinazione dei rischi e dei benefici e alla valutazione della migliore scelta da compiere per i contribuenti.
Cartelle rottamate: cosa non si paga?
La rottamazione delle cartelle esattoriali, ricordiamo, introdotta dal Decreto Legge 193/2016 collegato all’ultima Legge di Bilancio, prevede uno sconto sulle sanzioni dovute sulle somme e sugli interessi di mora di tutte le cartelle emesse tra il 1° gennaio 2000 e la fine del 2016.
I contribuenti, tuttavia, dovranno comunque pagare gli altri importi. Sono infatti dovuti, in ogni caso:
- gli interessi da ritardata iscrizione al ruolo;
- le somme maturate a titolo di aggio, da calcolare però solo sul capitale e sugli interessi;
- le spese per le procedure esecutive;
- le spese di notifica della cartella.
Come si invia la domanda di adesione?
Per presentare domanda di rottamazione delle cartelle, i contribuenti devono compilare il modulo “DA1” di dichiarazione di adesione, qui in allegato.
Scarica il modulo di adesione alla rottamazione delle cartelle di Equitalia.
Il termine ultimo di invio della domanda, dunque, potrebbe slittare dal 31 marzo al 21 aprile.
Entro il 31 maggio, o entro il 15 giugno se il rinvio sarà approvato, Equitalia dovrà quindi inviare ai contribuenti che hanno aderito alla rottamazione una comunicazione in cui sarà indicata con precisione la somma dovuta e i relativi bollettini con le date di scadenza dei pagamenti, sia in caso di soluzione unica che di rateazione.
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