Legge 104 Novità 2017: abuso dei permessi retribuiti anche nel Pubblico Impiego

Redazione 21/02/17
Assenze e Permessi Legge 104. L’assenteismo è un fenomeno che grava sulle casse dello Stato, soprattutto nell’ambito dell’impiego pubblico. Infatti, secondo le stime di Confindustria, il tasso di assenteismo in questo settore supera del 50% quello privato, 19 giorni contro 13. Ciò costa circa 3,7 miliardi di euro alle tasce dei cittadini italiani.

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L’importanza di questo dato ha sicuramente influenzato il Ministro Madia nella prosecuzione della lotta contro i c.d. fannulloni dello Stato, il cui comportamento può declinarsi in diverse sfaccettature: dalle assenze di massa pre week end o festivo, a quelle individuali; fino ad arrivare all’uso distorto dei famosi permessi attribuiti dalla Legge 104/92 ai familiari conviventi con disabili gravi.

Legge 104/92: permessi retribuiti, come si usano?

Non di rado, infatti, gli stessi hanno utilizzato i tre giorni mensili cui ha diritto colui che assiste in maniera continuativa un parente disabile grave per il mero recupero psico-fisico, a mo’ di ferie. Recentemente, infatti, è intervenuta la stessa Corte di Cassazione a far luce sull’interpretazione che il dipendente deve dare della normativa in questione. Ciò che ne è risultato è, senza ombra di dubbio, che la disciplina dei permessi, come le altre impartite dalla medesima legge 104/92, è stata posta a favore delle persone disabili, e solo cumulativamente anche a vantaggio dei parenti che vi assistono.

LA PROTEZIONE PATRIMONIALE DEI SOGGETTI DISABILI

Con il decreto attuativo interministeriale, firmato il 23 novembre 2016, è divenuta operativa la Legge 22 giugno 2016, n. 112 – nota come legge sul “Dopo di noi” –  volta a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia dei soggetti con disabilità grave.Il manuale si sofferma sugli strumenti con cui il legislatore ha inteso agevolare le erogazioni a favore di persone con disabilità grave, da parte di soggetti privati, attraverso la costituzione di trust, di vincoli di destinazione e di fondi speciali, proponendo alcune formule personalizzabili, attraverso cui procedere alla relativa istituzione. Grande valenza assumono le disposizioni tributarie, con le quali il legislatore ha voluto garantire il riconoscimento dell’esenzione fiscaleai trasferimenti di beni e diritti, aventi siffatte finalità.Con riferimento a un caso realistico, viene poi esaminato il trust c.d. “autodichiarato”, oggetto di recente interpello, proposto dagli Autori e accolto dall’Agenzia delle entrate.Ragioni di ordine sistematico hanno, infine, suggerito di avviare un confronto con le ONLUS, sia per individuare i limiti propri dei negozi realizzati su base individuale, sia per enfatizzare la centralità assunta dall’aspetto assistenziale: l’intento di declinare dette esigenze ha portato a proporre l’istituzione di un “trust collettivo”, dedicato, in un’ottica mutualistica, a più persone affette da disabilità grave.Oltre al commento della norma e all’individuazione degli strumenti giuridici di tutela, il volume fornisce un utilissimo supporto redazionale per la stesura degli atti esaminati nel testo, grazie al formulario personalizzabile, presente nell’apposita sezione on line.» Giammatteo Rizzonelli, Notaio, specializzato nella materia dei patti di famiglia e del trust.» Piero Bertolaso Brisotto, Dottore Commercialista.

Giammatteo Rizzonelli – Piero Bertolaso Brisotto | 2017 Maggioli Editore

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Per comprendere quanto pesino le assenze dei dipendenti pubblici, basta far parlare le statistiche.

Pubblico impiego: Assenze per Malattia

Nel 2015, nel pubblico impiego, sono stati totalizzati 30 milioni 24 mila e 838 giorni di assenze per malattia,  in media 9,2 giorni a persona. Questi, sommati a permessi vari, congedi, permessi della legge 104 e scioperi portano il totale a 19,3 giorni di assenza media ogni anno a persona.

Nel settore privato i dati cambiano nettamente: qui i giorni di assenze varie sono 13 a persona, quasi il 50 per cento in meno.

Pubblico Impiego: permessi retribuiti

I permessi retribuiti,inclusi quelli ex legge 104, solo nel 2015 hanno interessato 440mila lavoratori su 3,5 milioni dipendenti pubblici. Nel privato il dato è fermo a 450mila su un totale di 12-13 milioni di lavoratori. Anche qui, dunque, il rapporto è sproporzionato: il numero medio annuo di giorni di permesso del settore pubblico è quattro volte superiore a quelli del privato, con un costo per lo Stato di 1,6 miliardi di euro.
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Per quanto riguarda la questione malattie strategiche, statisticamente, i giorni di malattia cadono soprattutto di lunedì (nel 29% dei casi). Ancora, secondo i dati della Cgia di Mestre, nella Pa sono esattamente il doppio rispetto al settore privato, il 27,1% contro il 12,3%. Ma soprattutto nei ministeri, negli enti e negli uffici pubblici si ammala il 55% del personale, nelle fabbriche e negli uffici privati solo il 35%.

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