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Modello 770: come procedere per l’invio tardivo
Domani scade, infatti, il termine per la trasmissione telematica da parte dei sostituti d’imposta all’Agenzia delle Entrate del modello 770/2016 tardivo. Entro questa data, quindi, i sostituti d’imposta avranno modo di sanare la mancata presentazione della dichiarazione avvalendosi della procedura del ravvedimento operoso e dietro il pagamento di una ridotta sanzione ridotta (di un decimo dei 258 euro) mediante il modello F24, compilando la sezione erario con il codice tributo 8911, anno 2016.
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Modello 770: se ci si dimentica della scadenza cosa si rischia?
Attenzione perché se ci si dimentica anche di questo termine, senza possibilità di remissione, scatta la violazione di omessa presentazione del modello 770, il che comporta gravi conseguenze anche per l’intermediario che è stato incaricato dal sostituto d’imposta.
In altre parole quindi, se si verifica un ulteriore inadempimento, la dichiarazione sarà considerata omessa in maniera definitiva e, come detto, la violazione di omessa dichiarazione si configura anche in capo all’intermediario incaricato.
Modello 770: le multe e i casi
Per quanto riguarda, tuttavia, le sanzioni bisogna considerare le varie casistiche con le relative distinzioni. Di seguito, quindi, si illustrano, punto per punto, gli errori più facili in cui si rischia di incappare e che implicano la somministrazione da parte del Fisco di multe, anche elevate.
Presentazione mancante
Circa le multe più gravose sono senza dubbio quelle che attengono (ovviamente) alla mancata presentazione del modello 770. Coloro che, infatti, mancano di effettuare la trasmissione telematica entro i termini stabiliti, rischiano, quando scattano gli accertamenti, di essere sanzionati con multe onerose.
Queste ultime, infatti, partono da 258 euro e possono arrivare anche a 2.065 euro, cifra alla quale si aggiunge un’ulteriore multa che oscilla dal 120 al 240% dell’imposta non versata.
Ritenute versate inferiori rispetto a quelle versate
Coloro che, invece, dovessero versare ritenute inferiori rispetto all’effettivo debito maturato nei confronti del Fisco, nel caso in cui lo sbaglio venga accertato in seguito, rischiano multe che potrebbero andare dal 100 al 200% delle ritenute d’acconto non versate.
In ogni caso, l’importo minimo della sanzione è sempre di 258 euro.
Manca la segnalazione di ritenute e percipiente
Ancora, coloro che omettono la segnalazione delle ritenute, corrono il rischio di vedersi addebitare una multa che va da un minimo di 258 ad un massimo di 2.065 euro. Qualora , invece, non venga riportato il percipiente, la multa che si rischia è di 51 euro per ciascun percipente omesso.
Manca l’applicazione della ritenuta
Per concludere, anche coloro che omettono l’applicazione della ritenuta rischiano una sanzione pari al 20% della ritenuta d’acconto che non è stata applicata.
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