Negli ultimi anni, le norme che disciplinano versamenti e prelievi sul conto corrente sono cambiate più volte sia per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, gli autonomi ma anche, come detto, gli imprenditori.
Versamento sul conto corrente: quali limiti ci sono?
In base alla normativa non sono previsti limiti specifici alle somme che possono essere versate sul proprio conto corrente. Qualsiasi contribuente, titolare di reddito d’impresa, lavoratore autonomo o semplice dipendente, quindi può depositare sul proprio conto, in ogni momento, importi anche molto elevati.
Attenzione, però, perché sia gli uffici delle imposte che l’Agenzia delle Entrate possono richiedere ai contribuenti, qualora sospettino vi sia evasione fiscale, la provenienza degli importi depositati sul rispettivo conto.
Lo ha stabilito il DPR n. 600/1973 in base al quale tutti i cittadini potrebbero essere chiamati a dimostrare la fonte delle somme versate sul conto corrente, nel caso in cui le stesse non siano state denunciate nella dichiarazione dei redditi.
Pagamenti in contante: quali limiti ci sono?
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A partire dal 2016, poi, si possono effettuare pagamenti in contante soltanto fino ad un massimo di 3mila euro. È stata la Legge di Stabilità 2016 che ha fissato questo tetto triplicando triplicato il precedente che era di 1.000 euro. Quindi, oltre i 3mila euro si può pagare soltanto tramite bancomat o bonifico.
Prelievi di lavoratori dipendenti ed autonomi: quali sono i limiti?
Diversamente, per il prelievo dal conto corrente sussistono limiti precisi, tuttavia non per i semplici lavoratori dipendenti ed autonomi.
Lavoratori dipendenti
Nello specifico, i lavoratori dipendenti possono prelevare dal proprio conto qualsiasi somma senza limiti e senza dover giustificare tali azioni al Fisco.
Autonomi
Invece per quanto riguarda gli autonomi sono stati costretti fino al 2014 a subire gli analoghi limiti imposti ai titolari di reddito d’impresa: i prelievi non giustificati dal conto corrente, essendo considerati ricavi, facevano quindi scattare l’accertamento fiscale.
Tuttavia, in base alla sentenza n. 228/2014 della Corte Costituzionale, tale trattamento è stato dichiarato illegittimo per cui, attualmente, gli autonomi, così come i dipendenti, possono effettuare prelievi dal conto senza temere accertamenti da parte delle Entrate.
Prelievi degli imprenditori: qual è il limite?
Per quanto riguarda i prelievi dal conto corrente per i titolari di reddito d’impresa, il nuovo decreto fiscale collegato alla Stabilità 2017, ha invece stabilito limiti precisi.
Si tratta di limiti, come detto, pari a 1.000 euro al giorno e 5mila euro in un mese, somme oltre le quali può scattare l’accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate; al di sotto, invece, i prelievi sono non sono contestabili.
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