Il presupposto della procedura di liquidazione di una banca è, innanzitutto, lo stato di insolvenza della stessa che viene rilevato, in genere, dai creditori dell’istituto o anche dagli organi di vigilanza sulla banca stessa. Tali organi possono anche riscontrare gravi irregolarità di gestione all’interno dell’istituto, pure senza che vi sia necessariamente insolvenza.
Come funziona la procedura di liquidazione coatta amministrativa
In sostanza, la liquidazione di una banca avviene attraverso una procedura concorsuale definita “ liquidazione coatta amministrativa” che, ai sensi della legge fallimentare (R. D. n. 267/1942) è applicabile alle persone giuridiche per le quali non è prevista una procedura alternativa.
La procedura di liquidazione coatta è attivata dinanzi al Tribunale territorialmente competente il quale, dopo aver accertato la veridicità dello stato di insolvenza rilevato dai creditori, sentita anche l’autorità di vigilanza, emana una sentenza in merito che, entro tre giorni, dovrà essere comunicata all’autorità amministrativa competente. Quest’ultima, quindi, disporrà la liquidazione della banca insolvente.
In realtà il provvedimento di liquidazione ha natura amministrativa e si sviluppa grazie ad organi amministrativi: il commissario liquidatore che gestisce la banca in liquidazione; il comitato di sorveglianza quale esperto in materia e l’autorità amministrativa che ordina la liquidazione coatta.
Al termine della liquidazione coatta amministrativa avremo due possibilità: la liquidazione e la conseguente ripartizione dell’attivo, oppure un concordato, di caratteristiche simili a quello fallimentare.
Cosa succede se il cliente ha in essere un prestito dalla banca in liquidazione?
Qualora il cliente aveva ottenuto un prestito da parte della banca poi liquidata, non cambia nulla: il cliente debitore resterà tale nei confronti della banca in liquidazione, anzi: il debito rappresenta una voce attiva e sarà ripartito ai creditori dell’istituto, al pari delle altre voci attive.
Il debito costituito, appunto, dal prestito che il cliente deve alla banca sarà, molto probabilmente, ceduto ad altro istituto o a favore di quello che subentrerà alla banca in liquidazione.
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Cosa succede al correntista presso la banca in liquidazione?
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Per ciò che concerne i conti correnti bisogna dire che, in caso di liquidazione coatta, essi vengono, di regola, bloccati con una serie di disagi per i correntisti, soprattutto se questi hanno l’addebito sul conto per il pagamento delle utenze ma anche per il divieto di prelievo delle somme.
In situazioni del genere è consigliabile, quindi, accendere immediatamente un conto corrente presso altra banca, ove poter trasferire l’accredito dello stipendio come anche gli addebiti per le utenze, in attesa di uno sblocco del conto precedente tramite un apposito organo detto fondo interbancario.
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