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La seconda prova scritta riguarda argomenti che vertono sulle problematiche culturali e conoscitive dell’architettura. Vuole quindi misurare la cultura del candidato, attraverso tematiche che possono variare, analogamente alla prova grafica, da 1 a 4 a scelta, da svolgersi normalmente in 4 ore.
Come abbiamo già trattato in precedenza, può essere svolta da tutti i candidati, ammessi “sub iudice” il giorno dopo la prova grafica e prima prova scritta, o dopo diverse settimane o mesi, se la commissione ha deciso di ammettere solo i sufficienti delle prime due prove. Si svolge normalmente su fogli A4.
Per quel che riguarda le tematiche trattate, anche in questo caso le varie sedi e le commissioni d’esame che si avvicendano di anno in anno possono diversificare notevolmente le richieste. Queste vertono normalmente su:
- fatti di cronaca legati all’architettura, come la Biennale di architettura di Venezia, l’Expo di Milano, ricorrenze di nascita o morte di figure emblematiche dell’architettura, un architetto o un’opera di architettura che ha colpito maggiormente il candidato, oprogetti emblematici in corso di realizzazione, in Italia o all’estero, ma comunque presenti nel dibattito culturale, di cui si chiede un commento;
- aspetti riferiti più propriamente alla professione, vertenti quindi la verifica di una adeguata conoscenza normativa o procedurale del candidato, con quesiti su normative urbanistico edilizie, o iter da seguire per un incarico professionale con committente pubblico o privato sulla base di quanto specificato dal Codice appalti e dalla recente Riforma delle professioni, che ha generato nuovi e più stringenti obblighi per i professionisti, o problematiche legate al regime vincolistico, disciplinato dal Codice dei beni culturali e dal Codice ambiente;
- ulteriore argomento molto dibattuto è quello legato alla bioclimatica e alle strategie vincenti per il risparmio energetico.
Da ricordare e precisare infine che nelle sedi Emiliane di Parma e Ferrara, ove le 3 prove si svolgono nello stesso giorno in 8 ore, in alcuni casi sono stati proposti da 4 a 10 quiz relativi alle principali norme urbanistico edilizie ed igienico sanitarie vigenti, oltre a quelle che disciplinano la professione, gli onorari professionali e le nuove norme deontologiche.
La prova orale, a cui si è ammessi solo se si è raggiunta la sufficienza in tutte le prove precedenti, riguarda normalmente la discussione, con opportuni approfondimenti e precisazioni, di quanto svolto nella prova grafica e nelle due prove scritte.
Si parte quindi quasi sempre dagli elaborati progettuali, che devono essere presentati e spiegati dal candidato, anche con cenni sulle normative utilizzate per rispondere correttamente alle problematiche progettuali affrontate; quindi a titolo esemplificativo norme urbanistico edilizie, igienico sanitarie, handicappati, antincendio, come pure le norme sui distacchi da confine, da strada in relazione alla classificazione stradale e tra edifici, e sulle procedure più adatte per la realizzazione. In questo ambito la commissione può chiedere anche eventuali precisazioni o alternative a parti del progetto non proprio convincenti, sia di carattere funzionale, tecnologico o strutturale.
Può inoltre spaziare con domande relative a tutte le mansioni che può svolgere il professionista architetto, dalle varie fasi di progettazione alla direzione lavori e alla sicurezza in cantiere. Possono essere richiesti specifici argomenti legati alle opere pubbliche (Codice appalti) o alle procedure autorizzative dettate dal T.U.Edilizia con l’obbligatoria asseverazione (CILA, SCIA, DIA, PERMESSO DI COSTRUIRE), come pure gli obblighi previsti nel caso di un incarico professionale, le modalità di calcolo di un onorario e le specifiche sanzioni previste dal Codice deontologico.
Sulla base di quanto riportato – che per la seconda prova scritta ognuno può valutare più precisamente verificando nel sito della sede d’esame scelta quanto proposto negli anni precedenti nella sezione appositamente dedicata – per una adeguata preparazione vanno secondo me fatte le seguenti considerazioni.
Intanto, come premessa, le richieste spesso fatte per la prima e seconda prova scritta, molto simili a quanto poi dibattuto all’orale, obbligano i candidati ad arrivare alla data dello scritto fissata dal MIUR con una adeguata conoscenza di tutti i principali argomenti, trattati nei testi editi da Maggioli e da me scritti Guida Pratica alla progettazione, e il Prontuario tecnico urbanistico amministrativo.
Detto ciò, anche in questo caso, come nella prima prova scritta, è fondamentale il dono della sintesi e una scrittura leggibile, pena la bocciatura. Per questa prova, oltre alla cultura personale, che deve essere sempre aggiornata ai fatti di cronaca più recenti legati alla professione, è fondamentale avere un quadro generale normativo, procedurale e tecnico.
In tal senso il Prontuario tecnico urbanistico amministrativo è realizzato proprio per dare al candidato una panoramica generale sulla professione e sulle norme. Inoltre, proprio in funzione della seconda prova scritta, nel cd – rom allegato, oltre ad un sunto sulla storia dell’architettura, dell’urbanistica e del restauro, sono presenti le risoluzioni di alcune seconde prove scritte degli anni precedenti, realizzate dall’autore.
Sempre nel cd-rom presenti specifiche schede ove è descritto – altro argomento spesso richiesto nella prima e seconda prova – l’iter procedurale di un incarico, sia esso di nuova costruzione o di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, o ristrutturazione edilizia, con le varie fasi, dall’obbligatorio preventivo e lettera d’incarico, fino agli adempimenti successivi alla fine lavori.
Da precisare infine che, essendo anche il tema della bioclimatica e del risparmio energetico spesso richiesto nella seconda prova, su questo argomento si rimanda, oltre a quanto riportato nel Prontuario tecnico urbanistico amministrativo, anche alla Guida pratica alla progettazione, che ha uno specifico capitolo che tratta nella sua interezza l’argomento.
Per quel che riguarda la prova orale dell’Esame di stato Architettura è invece fondamentale, successivamente alla prova pratica, ridisegnare quanto fatto all’esame e valutarlo criticamente, al fine di trovare soluzioni alternative più convincenti per le parti male o poco sviluppate del tema. È inoltre importante conoscere sia le caratteristiche procedurali delle fasi progettuali, sia quelle realizzative, oltre a tutti i soggetti che partecipano al processo edilizio, dalla fase di ideazione a quella di realizzazione, con le relative professionalità richieste, in caso di committente pubblico o privato. È bene inoltre approfondire anche le tematiche richieste nella seconda prova scritta – anche quelle non svolte, tra i temi a scelta – dal momento che spesso sono esse stesse oggetto di discussione e approfondimenti all’orale.
Vanno sicuramente approfondite poi tutte le norme tecniche che ruotano intorno all’oggetto del tema svolto, già sopra menzionate. Oltre a questo va valutato attentamente quale titolo edilizio deve essere richiesto o quali vincoli potrebbero costringere ad iter autorizzativi più complessi, come per esempio ciò che è disciplinato dal Codice dei beni culturali, con le autorizzazioni obbligatorie in caso di vincolo architettonico o vincolo paesaggistico.
Non va dimenticata nemmeno la fase cantieristica, con le specifiche relative al direttore dei lavori e agli obblighi sulla sicurezza in cantiere, sul PSC e sui CSP e CSE. Infine, sulla scorta delle nuove norme sulla professione, che hanno posto vincoli molto più stringenti per gli iscritti all’ordine, va studiato attentamente il nuovo codice deontologico, presente nel cd – rom, relativamente ai rapporti da tenere con i colleghi, con i committenti e con la pubblica amministrazione e, in maniera particolare, relativamente al rinnovato regime sanzionatorio, oltre ai casi specifici di concorrenza sleale in cui può incorrere il professionista.
Direi quindi che per affrontare l’esame con adeguata tranquillità si debba studiare tanto, perché la professione nelle varie sue sfaccettature è molto complessa e questa complessità si riverbera sui quesiti d’esame.
Sicuramente, ancora una volta, sulla base dell’esperienza che annualmente si rinnova con i corsi di preparazione all’esame che svolgo a Milano (www.afcstudio.it) i testi da me realizzati per la Maggioli, Guida Pratica alla progettazione, e il Prontuario tecnico urbanistico amministrativo sono un’ottima guida per addentrarsi nelle varie problematiche professionali che sono poi spesso oggetto di domanda d’esame.
Per altro nel Prontuario sono riportati anche più di 1000 quesiti raccolti ogni anno nelle varie sedi d’esame: le relative risposte si possono trovare proprio studiando i testi suddetti.
Bisogna infine considerare che, in alcune sedi, oltre alla normativa nazionale, è richiesta anche una succinta conoscenza delle norme regionali e comunali, relative alla progettazione, che chiaramente dovranno essere approfondite singolarmente.
Nel mio prossimo intervento affronterò invece le problematiche d’esame dei laureati triennali, che si devono iscrivere alla sez. B settore Architettura iunior.
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