I giovani crescono e hanno bisogno di spazio. E dopo l’esperienza della Hatchback e della 5 porte, l’alternativa più Mini è la Clubman. Cresce il numero di porte (ben 6) e crescono pure i centimetri che delimitano il corpo vettura. In lungo e in largo si celebra la nuova generazione di Mini. Una generazione che abbandona ufficialmente l’idea di auto compatta se il riferimento è nuovamente la Clubman precedente.
Clubman Cooper S: decisamente poco Mini
I 4.253 mm di lunghezza di Mini Clubman Cooper S sono il segnale che qualcosa sia cambiato. Al di la delle definizioni, sono le dimensioni a contare. Il pianale messo in strada da BMW vanta un passo 9 centimetri più lungo rispetto a quello della Mini Hatchback. A bordo però, non sembra che che le cose siano molto cambiate. Non solo per un’evidente questione di design, immutato relativamente agli altri modelli Mini, ma soprattutto di spazio. Qualche centimetro in più per le gambe non è sufficiente per fornire un giudizio positivo dell’insieme. Il divano posteriore, indipendentemente dall’omologazione, è adatto ad ospitare un paio di persone. La questione bagagliaio si risolve a favore dei litri guadagnati (360 in configurazione 5 posti), ma è la conformazione dello stesso a limitarne l’utilizzo. La doppia porta posteriore dona fascino all’insieme, ma non sempre risulta essere così pratica. E l’infotainment? Nonostante la certificazione BMW, comincia a sentire la mancanza di sistemi tipo MirrorLink o Apple CarPlay.
Mini Clubman Cooper S: due litri turbo
I 192 cavalli di potenza massima sono il biglietto da visita della Clubman Cooper S. Sale la cubatura, sale la cavalleria se il confronto è con la serie passata. Si tratta della medesima unità che equipaggia la Mini per così dire “normale”. Unità che si presenta “ovviamente” con tutte quelle specificità tipiche dei motori BMW e che si distinguono per la tecnologia TwinPower Turbo. Ossia un’ingegneria che trae “profitto” dalla sovralimentazione. Soluzione utile per spremere il massimo da soli 1.998 cc. Il dato relativo alla Coppia motrice si fissa a quota 280 Nm, mentre i consumi e le emissioni dichiarate sono rispettivamente pari a 5,8 l/100 km e 134 g/km di CO2. Il penultimo dato, l’unico misurabile “ad occhio”, si discosta da quanto affermato dai tecnici Mini, ma rimane comunque entro livelli di guardia. Ad accompagnare le vicende automobilistiche della “nostra” Clubman Cooper S, il noto cambio automatico a otto rapporti, che sposa alla perfezione le esigenze del compatto quattro cilindri.
Clubman Cooper S: il test drive
Nonostante la Mini sia ufficialmente maxi, non è stata intaccata l’indole sportiva che da sempre caratterizza questa famiglia di vetture. Il passaggio alla nuove edizione, così come per il resto della gamma, ha perso quel tanto che basta della cattiveria del passato per renderla un po’ troppo insipida quando si parla di piacere di guida. Decisa e pronta all’uso lo è sempre, così come la rapidità nei cambi di direzione non si discute. Ciò che si mette in dubbio quando si tratta di nuova Mini Clubman Cooper S, è il divertimento puro. Non abbastanza garbata per essere confortevole, non sufficientemente “cattiva” per essere una sportiva di razza. Certo, l’indole famigliare è palese, il go kart feeling forse un po’ meno. Chi ha perso nell’evoluzione della specie è lo sterzo, a cui manca il mordente passato. I cerchi da 17 pollici dell’esemplare in prova sono più che sufficienti a mantenere il giusto contatto a terra. E l’assenza delle sospensioni a controllo elettronico (disponibili come optional) non è assolutamente da considerarsi un limite. Anche perché la vettura è rigida a prescindere. Giocare con i trasferimenti di carico in fase di rilascio per alimentare il sovrasterzo, è solo un lontano ricordo. Il due litri sovralimentato si distingue per l’erogazione fluida e lineare. Utile quando in ballo ci sono i consumi, meno se cercate l’emozioni. Il cambio automatico a otto rapporti invece non si tocca. Da sempre punto di riferimento nel settore, anche in configurazione “Mini” non delude le aspettative.
Mini Clubman Cooper S: il prezzo
Quando si tratta di Mini Clubman Cooper S il prezzo di partenza è fissato intorno a quota 29.100 euro. Inutile disquisire sui numeri, perché il “gioco” dell’essere premium passa soprattutto da qui. Di fatto, quando si tratta delle vetture del Gruppo tedesco, bisogna considerare che sia pressoché impossibile rimanere fermi alla “base”. Inevitabile quindi personalizzare la vettura, lasciando che il prezzo lieviti (spesso) sino all’empireo. Lo stesso dicasi per il nostro esemplare in prova, accessoriato di una serie di optional utili per distinguerlo dalla massa, meno sul piano prestazionale. L’head-up display, ad esempio, è a listino al costo di 600 euro. Mentre l’impianto audio targato Harman Kardon vale altri 800 euro. Senza contare la presenza del kit estetico John Cooper Works riservato agli interni (650 euro). Specifiche che, unite alla presenza del cambio automatico “sportivo” (2.150 euro) e ad altri numerosi ammennicoli, contribuiscono a far salire il prezzo sino alla soglia dei 35.000 euro. Una cifra difficile da giustificare, legata certamente più all’immagine che al contenuto.
da: motori.it
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