Nel contesto di Motodays – il Salone della Moto che si svolgerà dal 3 al 6 marzo nei padiglioni di Fiera Roma – un importante spazio espositivo sarà dedicato come da tradizione alle moto d’epoca con la sezione “Motodays Vintage”. Variegati i contenuti: si va dall’esposizione “One to One” che consente ai privati di vendere le moto storiche, alla sezione dedicata alla Mostra Scambio con tutto il necessario al restauro del proprio mezzo d’epoca con ricambi, accessori, memorabilia, moto di tutte le epoche, una sezione dedicata al modellismo e una significativa presenza di club.
Tra i nuovi espositori presenti segnaliamo “Ruote da sogno”, recente ma già affermata realtà declinata al collezionismo d’epoca, con una rassegna di “pezzi” raffinati.
Avevo 16 anni: il mio 125
Come ogni anno, il padiglione Vintage accoglie i visitatori con un tema particolare: dopo, tra gli altri, i “Cinquanta cinquantini”, il Vespa Village e “la Passione fa ’80”, nel 2016 Motodays ospiterà la mostra “Avevo 16 anni: il mio 125”, organizzata in collaborazione con il Moto Club Yesterbike di Roma. Un argomento che farà ricordare la propria adolescenza a tutti i visitatori.
Il 125, infatti, ha rappresentato per molti il simbolo di indipendenza, il primo contatto con il mondo dei motori, o anche semplicemente un sogno da inseguire. Prima ancora, però – e parliamo degli anni Quaranta/Cinquanta – il 125 non era l’ambito sogno dei sedicenni, ma lo era per tutta la famiglia, perché rappresentava il primo mezzo di spostamento.
“Siamo partiti dall’idea di realizzare una rassegna di 125 ‘cult’ per gli adolescenti, in pratica quelli che per anni hanno riempito i parcheggi davanti alle scuole superiori”, spiega l’ing. Silvio Manicardi di Motodays. “Ma strada facendo ci siamo imbattuti in modelli che hanno contribuito alla mobilità individuale del Dopoguerra, e che abbiamo comunque ritenuto doveroso esporre, anche per far conoscere ai più giovani parte della storia dell’industria italiana degli anni Quaranta/Cinquanta”.
Le moto esposte saranno una quarantina, per ricostruire il lungo e importante percorso scritto dalle ottavo di litro. Tra queste, vi anticipiamo tre “chicche”, appartenenti ad epoche diverse, che nell’esposizione di Motodays saranno ugualmente rappresentate.
Benelli Leoncino 125 del 1954 – Nel 1949 la Benelli lancia la Letizia 98. Disegnata da Giovanni Benelli e dal tecnico Luigi Gabucci si impone come moto moderna ed economica. Nel 1951 nasce il Leoncino con il motore sempre a due tempi e con il caratteristico carter inclinato aumentando l’alesaggio da 48mm a 54mm diventando così un motore “quadro”. La moto è semplice ma intelligente con cambio a 3 marce, ha una potenza di 5,5Cv in linea con le concorrenti dell’epoca. Ne viene derivata anche una versione sport che risulta estremamente competitiva vincendo numerose gare.
Questo modello diventa un best seller della casa raggiungendo una produzione di oltre 40.000 unità.
Gilera 124 5V Strada – Nel 1959 Gilera presenta la sua 98. Aveva un semplice ma molto affidabile motore a 4 marce e distribuzione ad aste e bilancieri con corsa ed alesaggio di 50X50mm. Poco dopo ne viene realizzata la versione di 125 con alesaggio maggiorato a 56mm chiamata Giubileo e nel 1966, arriva la 124 5V, dallo styling moderno e accattivante, che è stata subito accolta con entusiasmo dagli appassionati. Questa moto è stata la prima 125 italiana stradale ad avere un cambio a cinque rapporti; il motore, alimentato da un carburatore da 22 mm, erogava 10,5 cavalli a 8500 giri/min. Rimasta in produzione fino al 1970, la 124 5V è stata l’autentica punta di diamante della produzione Gilera nella seconda metà degli anni Sessanta.
Cagiva Mito Evo del 1999 – La Mito 125 venne presentata nel 1990 come evoluzione della Freccia di cui condivideva il propulsore a sette marce, opportunamente rivisto e migliorato. Nel 1992 la Mito subì un aggiornamento volto a migliorarne la ciclistica adottando forcelle Marzocchi a steli rovesciati da 40mm, una nuova pinza freno anteriore a quattro pistoncini di maggior diametro ed una pompa freno Brembo.
Nel 1994 il designer Sergio Robbiano del Centro Ricerche Cagiva scelse di riproporre le linee della Ducati 916 da lui disegnata Nacque così la Mito Ev. La moto qui esposta è stata modificata nella fanaleria e scarico. Dal 2012 la produzione della Cagiva Mito è stata sospesa per concentrare tutte le risorse sulla MV Agusta F3.
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