La nuova Mazda CX-5 2.2 ha raggiunto la fase della piena maturità dopo un profondo restyling capace di portare la vettura ad un livello più alto, sia per quanto riguarda l’immagine che per i contenuti tecnici e tecnologici. Bisogna infatti dare atto al Costruttore giapponese – piccola realtà se proporzionata ad altri Gruppi internazionali – di essere riuscito ad entrare in una sorta di “rinascimento”, scaturito da una gamma completamente rinnovata in pochissimo tempo, con l’obiettivo non troppo mascherato di diventare un brand premium di successo.
Tornando alla CX-5, che abbiamo provato nella versione top di gamma Skyactiv-D Exceed AWD, una delle cose che spicca tra i tanti pregi è sicuramente la sua dotazione tecnologica, specie quella dedicata alla sicurezza e ai sistemi di assistenza alla guida, capace di convincere fin dal primo utilizzo. D’altronde Mazda ci ha abituato da sempre alle innovazioni, come ci ricorda il mitico motore rotativo Wankel.
Estetica: il design Kodo regala personalità e dinamismo
Osservando la vettura non si può che apprezzare l’ormai famoso linguaggio stilistico denominato Kodo, capace di regalare un senso dinamico e sportiveggiante alla vista d’insieme. Nella zona anteriore spicca la grande calandra trapezoidale che separa i proiettori full Led adattivi (che gestiscono il fascio luminoso in modo automatico, evitando di abbagliare le altre auto) dalla forma avvolgente e sottile. Questi ultimi si estendono fino alla zona anteriore della fiancata che risulta muscolosa, ma senza esagerazioni. Infine, la coda alta abbraccia un lunotto dalle dimensioni contenute che risulta lambito nella zona superiore da uno Spoiler per niente invasivo.
Abitacolo: lussuoso e tecnologico
Entrati nell’abitacolo si scopre un ambiente dal carattere sportiveggiante e rifinito con materiali lussuosi. La prima cosa che salta all’occhio sono i bei sedili rivestiti in pelle chiara traforata e caratterizzati da fianchetti sporgenti capaci di contenere il corpo anche durante le curve prese con più allegria. I rivestimenti in pelle sono disponibile come optional nel Leather Pack (2.150 euro), comprensivo anche di tetto apribile elettrico. Osservando la plancia è possibile apprezzare la cura nell’assemblaggio e l’elevata qualità delle plastiche superiori, morbide al tatto e dall’aspetto solido. L’unica pecca, ma assolutamente veniale, arriva forse dall’inserto posizionato a metà della plancia e da quello dedicato al tunnel centrale, di cui la qualità non mi convince del tutto, ma per il resto le finiture sono davvero di alto livello, paragonabili a quelle delle “solite” tedesche.
Per provare appieno le doti di questo crossover decidiamo di fare una gita fuoriporta in collina, dove ovviamente incontreremo molte curve. Saliti in auto apprezzo l’abitabilità eccellente del posto guida, coadiuvata dalla regolazione elettrica con memoria del mio sedile (dotato anche di riscaldamento elettrico). Anche dietro lo spazio non manca – siamo sempre su una vettura lunga 4,55 metri e larga 1,84 m – mentre i 500 litri del bagagliaio consentono di caricare molte valige o attrezzature per lo sport e il tempo libero.
Prima di partire cerchiamo di prendere confidenza con il sistema di infotainment Mazda Connect, abbinato ad uno schermo “touch” da 8 pollici posizionato all’estremità superiore della consolle. Nonostante non abbia letto il “biblico” libretto di istruzioni, il suo funzionamento è decisamente intuitivo: in poche mosse si riesce ad impostare la direzione desiderata sul navigatore satellitare (dotato di cartine 2D e 3D) e a collegare il mio smartphone tramite bluetooth. Ascoltare musica è sempre piacevole grazie al sistema audio della Bose, capace di riprodurre i suoni in una qualità elevatissima. A rendere ancora più facili queste operazioni ci sono anche i comandi vocali, con cui è possibile gestire
Mazda CX-5 2.2 Skyactiv-D AWD: come va su strada
Messa in moto la vettura, tenendo la smart-key in tasca e premendo il tasto “start” posizionato al fianco del piantone dello sterzo, inizio ad apprezzare le doti del propulsore 2.2 litri Skyactiv che sulla carta dichiara 175 CV e 425 Nm di coppia massima. La cilindrata un po’ elevata rispetto alla concorrenza porta la CX-5 controcorrente, e dopo i primi chilometri si scopre un motore pieno e rotondo, capace di offrire una spinta ai bassi e medi regimi sempre vigorosa e piacevole. Il merito va anche al Cambio automatico con funzione manuale-sequenziale che si dimostra veloce in ogni situazione: in “Drive” ricorda quanto può esser fastidiosa la frizione delle trasmissioni manuali durante la guida in città, mentre quando si desidera una spinta decisa, magari per un sorpasso in salita, basta schiacciare con decisione sul pedale dell’acceleratore ed immediatamente il cambio seleziona il rapporto più adatto senza nessun indugio. Queste qualità fanno dimenticare quasi completamente la funzione “manuale” che risulta utile soltanto durante le lunghe discese di montagna, per sfruttare al meglio il freno motore e non affaticare i freni. A proposito dell’impianto frenante, il sistema risulta efficace in ogni situazione e anche dopo un uso inteso durante percorsi in discesa e ricchi di curve, non ha mai mostrato nessuna incertezza.
Un dettaglio che abbiamo apprezzato della vettura è sicuramente l’assetto, capace di minimizzare il beccheggio durante le frenate più decise e il Rollio nelle curve più vivaci, mentre anche l’assorbimento delle asperità risulta buono, nonostante sia spesso messo a dura prova dalle condizioni delle nostre strade non sempre ottimali (per usare un eufemismo). Ovviamente la tenuta di strada viene coadiuvata anche dalla trazione integrale e dal controllo elettronico di stabilità che contribuiscono a mantenere in modo preciso le traiettorie impostate. Se si alza il tiro si avverte un leggero Sottosterzo che rimane sempre sotto controllo e risulta gestibile regolando la pressione sull’acceleratore e effettuando piccole correzioni con il volante.
Quello che stupisce però sono i numerosi sistemi di assistenza alla guida che sinceramente fanno immediatamente pensare che la guida autonoma non è poi così lontana. Ad esempio non manca il cruise control adattivo abbinato al sistema di frenata automatica in autostrada che permette di scegliere la velocità di crociera e la distanza dal veicolo che ci precede, mantenendo così i due parametri in modo totalmente automatico, senza quindi intervenire su acceleratore, freno o cambio automatico. A questi si aggiungono il dispositivo per il controllo dell’angolo cieco, la segnalazione di pericolo nell’uscita dai parcheggi e il sistema per il mantenimento della carreggiata e i sensori per le manovre di parcheggio abbinati alla telecamera posteriore, tutti dispositivi estremamente utili nella guida di tutti i giorni che dopo aver provato sarà difficile rinunciarvi. Per quanto riguarda i consumi, con la CX-5 si riesce senza troppi sforzi a mantenere un consumo medio di 13 km/l senza nessuno sforzo, nonostante la vettura abbia un Baricentro alto, enormi ruote da 19 pollici e il cambio automatico.
Mazda CX-5: i prezzi
La CX-5 oggetto della prova è la versione top di gamma, chiamata CX-5 2.2 Skyactiv-D 175 CV Exeed AWD, proposta ad un listino di 35.200 euro, mentre la versione entry-level del SUV giapponese – rappresentata dalla CX-5 2.2 Skyactiv-D 150 CV Essence 2WD – viene offerta ad un prezzo decisamente concorrenziale che parte da 26.400 euro. La nostra vettura – farcita di tutti gli optional disponibili – tocca un listino di 40.700 euro, e anche se non sono sicuramente pochi, risultano più che giustificati dai numerosi contenuti tecnologici di cui la vettura è dotata e di cui di solito si fregiavano auto di segmento superiore e ben più costose.
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