Pensione anticipata a 63 anni? Ecco chi può richiederla e come fare

Redazione 01/02/16
Nel 2016, per ottenere la pensione e uscire dal mondo del lavoro sono richiesti, di norma, 66 anni e 7 mesi per la pensione di vecchiaia (che per le donne sono 65 anni e 7 mesi, tuttavia dal 2018 il requisito verrà parificato a quello richiesto agli uomini), e 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata (che per le donne equivale invece a 41 anni e 10 mesi).

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In aggiunta al requisito anagrafico, per la pensione di vecchiaia, si devono inoltre possedere 20 anni di contributi, e l’assegno di pensione deve essere almeno pari a 1,5 volte quello sociale.

Esiste, tuttavia, la strada della pensione anticipata contributiva che può raggiungersi a 63 anni, con l’aggiunta derivante dall’adeguamento alla speranza di vita di 7 mesi.

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PENSIONE ANTICIPATA CONTRIBUTIVA: CHI PUO’ RICHIEDERLA?

In aggiunta al requisito legato all’età, per poter ottenere la pensione anticipata contributiva sono richiesti:

1) il possesso di almeno 20 anni di contributi;

2) l’ammontare dell’assegno ottenibile, che deve superare di 2,8 volte l’assegno sociale, dovendo essere quindi la pensione pari ad almeno 1.255 euro.

Fino ad oggi la pensione anticipata contributiva veniva considerata destinata ai soli lavoratori aventi diritto al calcolo della pensione interamente con il sistema contributivo (in sostanza a quei soggetti privi di contributi versati prima dell’anno 1996).

E’ stato l’INPS, con la circolare 184/2015, a precisare invece che la pensione anticipata contributiva può venire richiesta anche da chi possiede contributi versati prima del 1996, nel caso in cui sia iscritto alla Gestione separata.

In pratica a tutti i soggetti quali liberi professionisti, lavoratori autonomi, parasubordinati e Co.co.co., o ancora a chi ha fruito dei voucher per lavoro accessorio, viene data la possibilità di cumulare i contributi appartenenti a casse diverse in questa stessa gestione, per far sì che si possa ottenere una sola pensione, nonostante la contribuzione da computare è stata versata prima del 1° gennaio 1996.

Dal momento che la Gestione Separata può dare luogo soltanto ad un trattamento soggetto al sistema di calcolo contributivo e dunque dovendo l’intera contribuzione versata o cumulata in tale gestione essere computata con questo metodo, ne deriva che la pensione anticipata contributiva può essere domandata anche dai soggetti che, al 31 dicembre 1995, risultano avere dei contributi già versati, e che dunque sarebbero dovuti essere calcolati con il sistema retributivo.

PENSIONE ANTICIPATA CONTRIBUTIVA: COME RICHIEDERE IL COMPUTO NELLA GESTIONE SEPARATA?

Per poter accedere alla pensione a 63 anni, al fine della richiesta del computo nella Gestione Separata, sono necessari i seguenti requisiti:

1) anzianità contributiva inferiore a 18 anni, sino al 31 dicembre1995: si possono computare tutti i contributi, inclusi quelli volontari e figurativi;

2) anzianità contributiva totale pari ad almeno 15 anni, di cui almeno 5 posteriori al 31 dicembre 1995.

Possono, quindi, richiedere il cumulo e pertanto la pensione anticipata contributiva, tutti quei soggetti che avrebbero avuto diritto al calcolo mediante il metodo misto (retributivo sino al 1995 e poi contributivo), nel caso in cui però siano ovviamente iscritti alla Gestione Separata.

PENSIONE ANTICIPATA CONTRIBUTIVA: COME ISCRIVERSI ALLA GESTIONE SEPARATA?

Per iscriversi alla Gestione Separata basta aver svolto lavoro occasionale accessorio (quello pagato con i voucher), o in alternativa un rapporto di collaborazione (Co.co.co., Co.co.pro., mini Co.co.co.), oppure ancora aver esercitato come libero professionista o lavoratore autonomo.

Lo condizione di membro iscritto non decade con la cessazione dell’attività, ne consegue che può essere richiesto il cumulo per la pensione anticipata anche nel caso in cui l’attività lavorativa che ha originato la contribuzione si è conclusa già da tempo.

Inoltre, non sussiste una contribuzione minima da dover possedere nella Gestione Separata per poter raggiungere la pensione a 63 anni cumulando i contributi di diverse gestioni, essendo sufficiente che la somma degli accrediti contributivi raggiunga i 20 anni, dando anche luogo ad un trattamento superiore a 2,8 volte l’assegno sociale.

La computazione della contribuzione versata può essere effettuata presso:

– l’assicurazione generale obbligatoria (Ago) per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) dei lavoratori dipendenti;

– i fondi esclusivi o esonerativi dell’Ago;

– le gestioni dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti ed agricoli).

Dalla facoltà di computo rimangono, invece, escluse le casse dei liberi professionisti.

PENSIONE ANTICIPATA CONTRIBUTIVA: COME RICHIEDERLA?

Per richiedere ed ottenere la pensione anticipata contributiva con il cumulo bisogna esercitare la facoltà di computo al momento della presentazione della domanda di pensione.

Non è, invece, necessario per i “contributivi puri”, vale a dire per chi non possiede contributi versati precedentemente al 1996, se si possiedono almeno 20 anni di contributi, in quanto abilitati ad accedere comunque alla pensione anticipata a 63 anni, anche senza computo.

PENSIONE ANTICIPATA CONTRIBUTIVA:COME CALCOLARLA?

Va precisato che il calcolo avvalendosi del metodo contributivo può comportare significative penalizzazioni, a seconda delle casistiche. Tale sistema non si basa sugli ultimi stipendi, bensì sulla somma dei contributi accantonati e rivalutati (montante contributivo) oltre che sul coefficiente di trasformazione, il quale trasforma i contributi in pensione in maniera più favorevole laddove l’età pensionabile è più alta.

Ne deriva, quindi, che la penalizzazione è inferiore per coloro i quali già possedevano, precedentemente al computo, contributi non utili al calcolo retributivo, o che comunque sarebbero dovuti essere adattati alla totalizzazione al fine di ottenere una pensione, comunque sempre computata con il sistema contributivo.

Redazione

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