Riforma Pensioni: tutte le novità per il 2016

Redazione 18/01/16
In materia di riforma pensioni è tornato a tallonare il Governo anche il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, che i giorni scorsi ha riproposto l’esigenza di introdurre la flessibilità in uscita.

Damiano si è inoltre espresso favorevolmente anche per un’eventuale ottava salvaguardia esodati, a patto però, ha sottolineato, “la flessibilità non risolva il problema”. Secondo quanto stimato dai dati diffusi dall’INPS rimarrebbero, infatti, ancora esclusi 20mila soggetti.

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Tra le priorità del Governo per il 2016 evidenziate dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si posiziona in cima alla lista la riforma della Pub­blica Amministrazione, seguita da quella costituzionale e dalla mozione di sfiducia del prossimo 19 gennaio.

RIFORMA PENSIONI: QUALI PROPOSTE?

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Pensione anticipata

“Non vorremmo che il pre­mier dimenticasse di aver pro­messo che nel 2016 si sarebbe affrontato il tema della flessibi­lità delle pensioni”, sono state le parole utilizzate da Damiano. In merito alla proposta avanzata da quest’ultimo sulla riforma delle pensioni è in discussione in Commissione uno specifico testo che prevede la pensione anticipata a 62 anni e 7 mesi, ossia 4 anni di anticipo rispetto all’attuale età pensionabile che è di 66 anni e 7 mesi, oltre a 35 anni di contributi, dietro una penalizzazione dell’assegno che si fissa intorno al 2% per ogni anno di anticipo,potendo al massimo raggiungere l’8%.

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Stando a quanto dichiarato da Cesare Damiano il costo relativo ad una simile proposta si aggirerebbe, con riferimento ai primi 4 anni, intorno agli 8 miliardi di euro. “Per i successivi 19 per arrivare alla speranza di vita media di 85 anni – ha spiegato il presidente della Commissione Lavoro – avremo solo risparmi. Siamo pronti a dimostrare che il provvedimento complessivamente è a costo zero”.

La riforma, ha proseguito Damiano, dà ai lavoratori l’opportunità di poter scegliere. Infatti, i soggetti che svolgono un’occupazione soddisfacente e non faticosa avranno la possibilità di continuare a lavorare fino al raggiungimento del normale requisito di pensionamento. Quelli che, invece, svolgono lavori particolarmente usuranti o poco appaganti, accettando di ricevere una decurtazione sull’assegno, potranno uscire prima dal mondo del lavoro.

Attraverso questa proposta di riforma delle pensioni, inoltre, secondo Damiano, si viene a creare una sorta di uscita di sicurezza per i soggetti che perdono il proprio impiego avendo superato i 60 anni di età. “Se Renzi vuole fare una politica di occupazione per i giovani non può avere aziende di quasi settantenni con i giovani esclusi dal lavoro”, ha chiosato Damiano, il quale ha ribadito come quella delle pensioni sia “una riforma per l’occupazione”.

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Proposta INPS

Tra le proposte sul tavolo in materia di riforma pensioni si inserisce anche quella avanzata del presidente dell’INPS, Tito Boeri, il quale prospetta la possibilità di uscita a 63 anni con la previsione di un meccanismo di decurtazione riguardante, però, soltanto le quote retributive, e con un taglio che al massimo arriva al 9,4%.

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