La riforma del sistema penale punta a consolidare un sistema capace di valutare quei comportamenti che, anche se illeciti, risultano comunque privi di elementi fraudolenti e dunque computabili come meno gravi, rendendo parallelamente più severe le sanzioni penali per i comportamenti fraudolenti.
I contribuenti ora dovranno fare più attenzione alle rispettive condotte: sono entrati ufficialmente in vigore, infatti, i reati di omessa dichiarazione del sostituto d’imposta, di omesso versamento di ritenute dichiarate, seppur certificate, e l’ampia fattispecie della dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ascrivibile a qualsiasi soggetto.
In merito all’omesso versamento delle ritenute e dell’IVA viene previsto un innalzamento delle soglie determinanti la rilevanza penale: si passa così da da 50 a 150mila euro nel primo caso e da 50mila a 250mila nel secondo. Con l’introduzione del comma 1-bis all’art. 5 del dlgs 74/2000 viene, inoltre, stabilita la rilevanza penale dell’omessa presentazione della dichiarazione del sostituto qualora le ritenute non versate superino i 50mila euro. Aumentano le pene per l’omessa presentazione della dichiarazione (con reclusione da 1 anno e sei mesi a quattro anni e non più da 1 a 3 anni) e per l’occultamento e sottrazione delle scritture contabili (da 1 anno e sei mesi a 6 anni).
Rivisto anche il reato di dichiarazione infedele con la relativa soglia di punibilità che sale da 50 a 150mila euro facendo scattare il reato anche in caso in cui l’imponibile evaso superi i 3 milioni di euro (non più i “vecchi” 2 milioni) o comunque il 10% dei ricavi complessivi. Non saranno, invece, puniti i reati di omesso versamento e di indebita compensazione di crediti esistenti qualora, precedentemente alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, il contribuente abbia estinto i correlativi debiti tributari, inclusivi delle sanzioni amministrative e degli interessi.
Novità, infine, anche sul fronte delle fattispecie penali di omessa presentazione del 770 e l’indebita compensazione di crediti inesistenti. Queste condotte, infatti, ora possono essere punite nei casi in cui l’ammontare delle ritenute non versate e della compensazione effettuata superi i 50mila euro. L’omessa presentazione della dichiarazione del sostituto d’imposta prevede la reclusione da 1 anno e sei mesi a 4 anni.
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