All’ordine del giorno dunque: crescita e tagli alla spesa improduttiva, con l’obiettivo basilare di limitare le imposte, così come da tempo si aspettano gli operatori. Anche sul fronte delle semplificazioni, le aspettative sono consistenti. Oltre, infatti, ad approssimarsi il termine ultimo (30 settembre) per l’invio telematico dei modelli dichiarativi; rimane il termine dei 30 giorni per rispondere, e consegnare l’annessa documentazione, alle migliaia di richieste di documenti necessari per far partire la fase di controllo formale delle dichiarazioni che l’Agenzia delle Entrate, annualmente, trasmette.
In sostanza, si tratta delle spese mediche, degli oneri contributivi, delle spese sanitarie e degli altri documenti giustificativi di detrazioni ed oneri deducibili sostenuti dai contribuenti. L’inadempimento potrebbe significare, da parte del Fisco, una richiesta delle maggiori imposte dovute, in aggiunta a sanzioni e relativi interessi. In alcuni casi, da qui la necessaria semplificazione dei tempi richiesti, la ricerca della documentazione attinente ai precedenti periodi di imposta potrebbe rivelarsi non facile cosicché la circostanza potrebbe causare l’emissione da parte del Fisco di atti infondati destinati quindi all’annullamento nel momento in cui il contribuente potrà soddisfare, anche se in ritardo, le richieste del locale ufficio dell’Entrate preposto al saldo della dichiarazione.
L’annullamento dell’atto si traduce in un doppio lavoro da parte dell’Ufficio e dunque in un duplice incremento delle mansioni che non fa altro che accrescere le spese amministrative. La legge di Stabilità per il 2016, pertanto, è chiamata, oltre che a riscrivere il calendario fiscale delle scadenze, a regolamentare attraverso una norma a regime, simili situazioni e così consentire agli operatori tempistiche più ampie per rispondere al Fisco.
Analoga semplificazione potrebbe poi toccare il versante degli avvisi bonari, cosiddetti preavvisi di irregolarità. Dalla notifica dell’atto, infatti, per poter beneficiare del pagamento della sanzione ridotta del 10% decorrono soltanto 30 giorni. Nel caso degli atti notificati entro la fine di luglio, ad esempio, la scadenza equivale alla fine di agosto comportando per gli operatori che intendono verificare la sussistenza o meno della fondatezza del preavviso ricevuto, evidenti difficoltà. Dunque, anche in questi casi, il termine ultimo per l’adempimento dovrebbe rendersi più ampio.
Lo stesso Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili ha inoltrato al Ministero dell’Economia e delle Finanze un documento ufficiale in cui sono state inserite molte delle proposte qui riportate.
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