Ultime novità pensioni 2015: la protesta dei sindacati continua

Redazione 16/09/15
L’esito del confronto di ieri mattina al Ministero dell’Enocomia e delle Finanze sulla questione esodati tra associazioni di categoria e il sottosegretario del Tesoro, Pier Paolo Baretta, ha lasciato insoddisfatti i sindacati. Per questo “la mobilitazione continua”, hanno fatto sapere uniti Cgil, Cisl e Uil. Mentre i ministeri di Economia e Lavoro spiegano in una nota che il Governo sta vagliando soluzioni alternative all’attuale stallo in cui versano gli esodati, l’emergenza dà origine ad alleanze impensate e trasversali, come quella tra sindacati e Lega Nord che sempre nella mattinata di ieri hanno protestato fianco a fianco sotto le finestre di Pier Carlo Padoan a difesa di quei lavoratori rimasti senza lavoro e senza pensione a causa della riforma Fornero. Anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha chiesto infatti: “risposte a tutti gli esodati” annunciando l’occupazione del Mef e, nel pomeriggio di ieri, il blocco dei lavori di Camera e Senato. Certo non si può parlare di iniziative coordinate tra Lega e sindacati, l’obiettivo comunque rimane comune, e cioè spingere il Governo a dare un reddito a quelle decine di migliaia di lavoratori rimasti fuori dai primi sei interventi di salvaguardia (riguardanti fino ad oggi 170.000 persone), con uno stanziamento pari a circa 12 miliardi.

Mentre il Governo dunque è intento a studiare soluzioni alle situazioni di ”disagio” degli esodati con scarse possibilità di ricollocamento che non sono rientrati nelle sei salvaguardie, Cgil, Cisl e Uil  chiedono che “in tempi brevi possa essere approvata la settima salvaguardia e si arrivi ad una soluzione strutturale e definitiva per gli esodati e l’Opzione Donna”. Il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, durante il presidio ha dichiarato: “Questi temi non vanno confusi con quello più generale del ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento”. Lo stesso premier Matteo Renzi ha confermato, lunedì sera, che nessun intervento per un’uscita flessibile dal lavoro sarà prevista nella Finanziaria 2016. La polemica sugli esodati è stata riaccesa la settimana scorsa, dopo le dichiarazioni del Tesoro in merito al fatto che le risorse destinate a tutelare gli esodati, finora inutilizzate, essendo tornate nelle casse del ministero, non sono più utilizzabili per una nuova, eventuale, salvaguardia. Carenze di copertura si delineerebbero anche in merito all’auspicata estensione oltre il 2015 della cosiddetta Opzione Donna, ovvero la possibilità per le lavoratrici di andare in pensione in anticipo a 57 anni di età e 35 di contributi, ma con l’assegno calcolato con il sistema contributivo, con una penalizzazione quindi di circa il 30%.

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