Si tratta di un approdo dopo lunghi mesi di lavoro, e annesse polemiche che, come è facile immaginare, continueranno fintanto che il testo non sarà approvato, come sperano i tantissimi promotori di questo annunciato ddl, che accorpa le tante ipotesi di legge emerse negli ultimi tempi in un testo unico, completo e, a parere dei tanti sostenitori, finalmente esaustivo della materia.
Il promotore della proposta di legge è il senatore Benedetto Della Vedova che è riuscito a coinvolgere nel progetto ben 217 parlamentari, che sono andati ad accodarsi all’intergruppo di Camera e Senato (di oltre 100 unità) a supporto della normativa che dovrebbe legalizzare le droghe leggere anche in Italia.
Cosa prevede la nuova proposta
I punti principali della proposta di legge sono diversi, e derivano tutti a un punto fermo: così come per il tabacco, anche per la cannabis verrà istituto un apposito Monopolio statale.
Possesso. Viene consentita la quantità massima di cannabis da detenere in casa fino a 15 grammi, mentre fuori il tetto scende a 5. Nessuna possibilità di detenzione per i minorenni.
Autocoltivazione. Viene concessa la possibilità di coltivare fino a 5 piante in maniera autonoma previa comunicazione all’Agenzia dei Monopoli, con la garanzia che i dati forniti saranno a completa tutela della privacy del richiedente.
Cannabis social club. Vengono autorizzate, con la nuova proposta di legge, associazioni di massimo 50 soci senza scopo di lucro, per la coltivazione di un totale di 250 piante complessive. I membri dovranno, ovviamente, essere tutti maggiorenni.
Vendita. La possibilità di coltivare e, contestualmente, vendere la cannabis ai rivenditori autorizzati, dovrà avvenire previa autorizzazione. Anche i punti vendita dovranno possedere una licenza ad hoc rilasciata dall’Agenzia dei Monopoli.
Terapeutica. Per patologie e terapie che richiedano l’utilizzo di cannabinoidi, verranno semplificate le possibilità e le modalità di accesso per la coltivazione finalizzata al proprio consumo.
Divieti. Verrà vietato tassativamente il fumo di cannabis così come per le sigarete, nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Anche per gli automobilisti, non cambierà il divieto di guida in stato di alterazione da stupefacenti: saranno applicate le sanzioni in vigore attualmente nel Codice della strada.
I proventi delle entrate dal nuovo regime di apertura della cannabis, saranno destinati per il 5% alla prevenzione e al finanziamento del Fondo nazionale per la lotta alla droga.
Il comitato promotore della proposta di legge ha aperto anche un sito internet con tutte le informazioni sullo stato del ddl e le ragioni della sua presentazione.
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