Delega fiscale al traguardo: ecco i sei nuovi decreti attuativi

Redazione 23/06/15
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Delega fiscale, dopo lunghi mesi di attesa, finalmente è il giorno dei decreti attuativi. Riforma del catasto, abuso del diritto, fatturazione elettronica e le altre materie oggetto della rivoluzione in ambito tributario dovrebbero essere suddivise in sei provvedimenti che il Consiglio dei ministri approverà in prima o seconda lettura.

Dunque, il governo ha finalmente deciso di varare i decreti legislativi che andranno a completare una riforma avviata nei primi mesi del 2014 – fu uno dei primissimi atti approvati dal Parlamento dopo l’avvento di Matteo Renzi a palazzo Chigi – anche in virtù dei mesi extra per il completamento della delega concessi a inizio 2015 con il Milleproroghe.

Ora, dunque, sembra finalmente tutto pronto per la definizione dei provvedimenti attuativi ancora mancanti all’appello, incluso quel decreto di abuso del diritto che tanto imbarazzo suscitò a fine 2014 quando il governo prima lo approvò, poi decise di ritirarlo per la depenalizzazione della frode fiscale entro il 3%, una misura che pareva favorire proprio l’ex premier Silvio Berlusconi.

Ora, quella fase sembra superata – così come la misura, cancellata – e il decreto dovrebbe essere focalizzato sulla sua ratio principale, ossia l’abuso del diritto tout court. Il testo, nelle ultime settimane, è passato attraverso l’esame delle commissioni parlamentari, le quali hanno sottoscritto alcune condizioni e osservazioni per la versione finale del testo.

Le commissioni, che pure hanno dato il via libera definitivo al decreto l’11 giugno scorso, si sono raccomandate con l’esecutivo di chiarire alcuni aspetti, il primis il concetto di “vantaggi fiscali indebiti” sempre in riferimento all’abuso del diritto. In aggiunta, gli organi di Camera e Senato hanno chiesto che le sanzioni amministrative per chi si macchia di questi comportamenti, possano essere calibrate in base a evasione oppure elusione, che al momento il decreto ha considerato solo marginalmente.

Di nuovo, le commissioni hanno chiesto al governo di intervenire anche sull’interpello invitandolo a distinguere tra interpello preventivo e ai fini della disapplicazione delle norme antielusive. Da ultimo, viene chiesto che il decreto contenga un termine temporale definito per la conclusione della prima fase di test delle norme relative all’adempimento collaborativo.

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Fatturazione elettronica

Nel decreto riservato alla fatturazione elettronica, che dallo scorso 31 marzo è obbligatoria in tutti gli uffici della pubblica amministrazione per i pagamenti dai privati, si cerca di aumentare la diffusione di questo strumento di contabilità. Obiettivo del nuovo testo è quello di ridurre le richieste a carico dei contribuenti, sia di tipo economico che burocratico, oltre all’implementazione di meccanismi volti a riscontrare la documentazione dalla materia di IVA e le effettive operazioni svolte. Dovrebbero essere rafforzati i sistemi per la tracciabilità dei pagamenti e, insieme, incrementati i controlli effettuati attraverso specifici distributori di tipo automatico.

Nuovo catasto

Molto atteso è anche il decreto che darà ufficialmente il via alla riforma del nuovo catasto, dopo la falsa partenza, poi recuperata, del provvedimento sulle commissioni censuarie. Ma nelle ultime ore è giallo: il decreto sarebbe sparito dall’ordine del giorno del nuovo Cdm  a causa delle simulazioni sballate messe in atto dall’Agenzia delle Entrate.

La novità principale – e, allo stato attuale, l’ostacolo maggiore – su quello che era lo schema di decreto, è il tentativo nella nuova legge di avvicinare i valori catastali a quelli effettivamente presenti sul mercato, con la sostituzione dell’unità di misura dai vani ai metri quadri. Ora, resta da capire cosa deciderà di fare il governo, dato che la delega fiscale è in scadenza. L’impronta del decreto dovrebbe essere quella di iniziare la riscrittura del catasto partendo dai rogiti stipulati nel triennio che va dal 2012 al 2014, anche se ovviamente il procedimento sarà molto più lungo e articolato, vista la presenza di oltre 60 milioni di immobili sul territorio nazionale.

 

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