L’ambiente, un bene giuridico tutelato con :
– norme internazionali (“Costituzione Europea”, firmata a Roma il 29 ottobre 2004, la direttive n. 2008/99/CE e n. 2009/123/CE, rispettivamente sul tema della tutela penale dell’ambiente e dell’inquinamento provocato dalle navi);
– norme nazionali, la legge n. 615/1966 sull’inquinamento atmosferico, la legge n. 319/76 sulle acque ed il DPR n. 915/82 sui rifiuti.
Ad oggi ha visto alla luce un corpo legislativo efficace e incisivo per combattere gli illeciti ambientali.
Giova ricordare, che la salvaguardia dell’ ambiente è stato in passato come nel presente uno dei temi più sentiti al mondo.
Una dipendenza vitale natura – uomo, il cui rispetto della prima costituisce fonte di vita e benessere per la seconda.
Ed infatti, molte sono le campagne di sensibilizzazioni sul rispetto della natura per non dire l’ evento mondiale della Fiera di Milano in cui si è valorizzato la natura, le biodiversità e come l’ essere umano si è adattato ad essa e ha sfruttato le risorse necessarie per sopravvivere.
Il codice penale italiano ha un nuovo titolo VI-bis dei Delitti contro l’ambiente
Tale titolo ricomprende:
– l’art. 452- bis che dispone: “ la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 10.000a euro 100.000 nei confronti di chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili:
a) delle acque e dell’ aria, del suolo e del sottosuolo;
b) di un ecosistema, della biodiversità, della flora e della fauna.
La pena è aumentata nel caso di aree protette, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette.
– l’ art. 452-ter dispone che se da uno dei fatti di cui all’ articolo precedente derivi la lesione, si applica la pena della reclusione da 2 anni e sei mesi a sette anni; se ne deriva la morte la pena è della reclusione da 5 a dieci.
– l’ art. 452- quater dispone che chiunque abusivamente cagioni un disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni.
– l’ art. 452 – quinquies relativo ai delitti colposi contro l’ ambiente. Se gli articoli precedenti sono commessi con colpa le pene sono diminuite di a due terzi.
– l’ art. 452- sexies relativo al traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività è punito con la reclusione da 2 a 6 anni, e con la multa da 10.000 a 50.000 euro chiunque abusivamente cede, acquista, riceve, trasporta, detiene abbandona o si disfa immegittimamente di materiale ad alta radioattività. Detta pena è aumentata se deriva il deterioramento delle acque o dell’ aria, o del suolo o sottosuolo, di un ecosistema della biodiversità, della flora e della fauna.
– l’ art. 452- septies dispone che chiunque negando l’ accesso impedisce, intralcia o elude l’attività di vigilanza e controllo ambientali e di sicurezza e igiene del lavoroè punito con con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
– l’art. 452- octies prevede le circostanze aggravanti in caso di associazione a delinquere di stampo mafioso.
– l’ art. 452- novies prevede l’aggravante ambientale
– l’ art. 452 decies prevede il ravvedimento operoso.
– l’ art. 452 undecies prevede la confisca
– l’ art. 452 duodecies riguarda il ripristino dello stato dei luoghi
– l’ art. 452 terdecies riguarda la bonifica
– l’ art. 318 -ter parla di prescrizione secondo cui :”l’ organo di vigilanza impartisce al contravventore un’ apposita prescrizione asseverata tecnicamente dall’ ente specializzato competente nella materia trattata, fissando per la regolarizzazione un termine non superiore al periodo di tempo tecnicamente necessario. In presenza di specifiche e documentate circostanze non imputabili al contravventore che determino un ritardo nella regolarizzazione, il termine può essere prorogato per una sola volta per un periodo non superiore a 6 mesi, con provvedimento motivato.
Si vuole riportare quanto dichiarato dal deputato del Movimento 5 stelle , Salvatore Micillo, portavoce di quanti credono che il rispetto dell’ ambiente è la base di una società civile, cosi commentava: “ con l’ introduzione nel codice penale dei reati di inquinamento, di danno, di disastro ambientale, abbiamo la possibilità insieme, noi tutti in quest’ Aula, di offrire una risposta definitiva, alle istituzioni che ce lo chiedono, ai territori che portano addosso le ferite, e ai tanti cittadini che invocano giustizia per loro e per i loro familiari, che in tanti anni hanno spesso pagato con la vita le nefandezze perpetrate troppo a lungo sulle loro terre. Venti anni di attesa, venti anni in cui la nostra terra poteva raccontare una bellezza diversa: la vera bellezza, che forse è stata nascosta per troppo tempo”.
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