Andiamo con ordine. Come noto, nelle passate settimane l’ente ha messo a concorso ben 892 posti da funzionari amministrativo-tributari, così ripartiti nelle varie regioni coinvolte:
Emilia Romagna, posti n. 110
Liguria, posti n. 20
Lombardia, posti n. 470
Piemonte, posti n. 110
Toscana, posti n. 42
Veneto, posti n. 140
Insomma, è il centro-nord a farla da padrone. Ciò nonostante, le iscrizioni pervenute la sistema telematico predisposto per accogliere tutte le domande degli aventi diritto – in linea generale i laureati in scienze politiche, giurisprudenza ed economia e commercio – arrivano da un po’ tutta la penisola. Ciò, malgrado il bando consentisse di prendere parte al concorso in una sola delle regioni indicate.
Ancora non si conosce il numero ufficiale, ma le prime stime parlano dello sfondamento di quota 100mila unità, un vero e proprio oceano di candidati che aspirano a ottenere il posto all’Agenzia delle Entrate.
Una cifra talmente elevata da gettare più di un’ombra sulle concrete possibilità di organizzazione e svolgimento delle prove scritte nelle singole sedi regionali, così come si era pensato inizialmente. Fatte queste premesse, non deve stupire che, dalle parti dell’ente guidato da Rossella Oraldni, si stia pensando dunque a una mega convocazione nazionale a Roma, dove tutti gli iscritti potrebbero essere chiamati – in giornate differenti – a svolgere le prove.
La soluzione della Capitale, infatti, sarebbe più gestibile logisticamente e consentirebbe di appoggiarsi ad aree già attrezzate per altri maxi selezioni (la prossima, nel mese di luglio, ad esempio si terrà per 340 posti da magistrato alla Fiera di Roma).
L’ombra del quiz tecnico
Ma non è tutto. Dato l’elevatissimo numero di partecipanti, non è ancora tramontata la possibilità che, parallelamente agli scritti l’Agenzia delle Entrate opti per un quiz di domande specifiche su argomenti mirati, al fine di valutare la reale preparazione dei candidati e la loro effettiva conoscenza della materia oggetto del concorso.
In origine, le prove stabilite dall’ente erano così enunciate nel bando:
a) prova oggettiva attitudinale con quesiti a risposta multipla finalizzata a verificare le capacità di base necessarie
b) prova oggettiva tecnico-professionale, cui faranno accesso solo coloro che abbiano raggiunto 24/30 nel primo round, con quesiti a risposta multipla su materie specifiche (diritto tributario, civile, commerciale e così via).
Solo in seguito, si svolgerà il tirocinio in vista dell’assunzione. Ma per scremare sensibilmente il numero dei partecipanti, le Entrate stanno seriamente ragionando sulla possibilità di anticipare le domande di stampo più tecnico.
Non si tratterebbe, dunque, di un ulteriore ostacolo, alla stregua del test preselettivo adottato in altre occasioni, specie nell’ultimo concorso scuola. L’ipotesi al vaglio prevede invece una tipologia di test indubbiamente più ostica già in prima convocazione, che andrebbe ad arricchirsi di domande affini ai quiz del concorso 2014 per funzionari tecnici, più l’aggiunta di prove a carattere psico-attitudinale, relative al ragionamento astratto e alla capacità visiva.
Se 892 posti su centomila sembrano effettivamente pochini in proporzione, il rimedio del quiz a sfondo tecnico-specifico potrebbe rendere, da una parte, la gestione delle prove scritte più semplice e, insieme, alzare, almeno in percentuale, le chance di chi dopo anni di studi vive l’avvicinamento al test come un’occasione forse irripetibile.
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