Riservate a un decreto ad hoc per introdurre le nuove previsioni di legge, le discipline sulla Naspi e la Dis-Coll hanno rivoluzionato l’impianto delle concessioni statali ai lavoratori che vedono interrompersi il rapporto di lavoro.
La novità più eclatante del pacchetto varato da Renzi e dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti è infatti quella di aver introdotto, per la prima volta, un assegno di disoccupazione rivolto anche ai precari e ai lavoratori cosiddetti atipici.
In sostanza, i co.co.co. e affini che vedranno terminare il proprio periodo di subordinazione, potranno accedere a questo sostegno pubblico, secondo le direttive dell’Inps e del ministero del Lavoro.
Così, se nel piano del governo a partire dal primo gennaio 2016 saranno aboliti i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, dall’altra parte verrà anche varato un piano di sostegno al reddito che consentirà ai tantissimi giovani ancora imbrigliati nel precariato di cercare lavoro potendo contare su un sussidio fratello minore di quello destinato ai lavoratori assunti tout court.
Come accedere alla prestazione
I requisiti per accedere alla Dis-coll sono quelli di aver maturato non meno di tre mesi di contribuzione nel periodo che va dal primo gennaio dell’anno solare precedente al momento di fine rapporto, con almeno un mese nell’anno in cui avviene l’interruzione di collaborazione.
Viene calcolata sul 75% del reddito mensile fino a 1195 euro al mese; il limite di lasso temporale in cui viene somministrata l’indennità corrisponde alla metà dei mesi di contribuzione accreditati, per un massimo di sei assegni mensili.
Diversamente, la Naspi, che riforma l’Aspi nata nel 2012, valuta la retribuzione dell’ultimo quadriennio, divisa per numero di settimane effettivamente versate e moltiplicata per 4,33. Il massimo è di 1300 euro.
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