Legge di stabilità 2015: pubblico impiego, esuberi, Province. Le novità

Redazione 20/01/15
La legge di stabilità 2015 ha lasciato profondi strascichi nella pubblica amministrazione che ancora devono essere assorbiti appieno. L’attuazione della finanziaria è appena all’inizio e i veri risultati della cura Renzi-Padoan si vedranno solo a partire da ora.

Molteplici sono gli ambiti toccati dalla finanziaria 2015 nell’ambito del settore pubblico e delle sue ricadute sulla vita dei cittadini e contribuenti, a partire proprio dalla tassazione locale.

QUI IL TESTO DELLA LEGGE DI STABILITA’

Cosa è cambiato

Annunciata come una riforma ineludibile, quella del fisco con Tasi e Tari è infatti rimasta al di fuori dalla legge di stabilità, e rinviata a un futuro decreto ad hoc, con l’effetto che la tassa sugli immobili potrebbe vedere incrementate le sue tantissime aliquote nei vari Comuni.

Venendo, invece, alla situazione delle Province, la legge di stabilità ha introdotto ulteriori e significativi tagli ai finanziamenti, che andranno di pari passo a una riforma, quella del ddl Delrio, che sta già creando situazioni incontrollabili, con i lavoratori all’oscuro del destino che sarà loro riservato nei prossimi mesi.

QUI TUTTO SULLE PROVINCE E LA LEGGE DI STABILITA’

Sempre in riferimento al pubblico impiego, poi, è doveroso notare come la legge di stabilità 2015 abbia introdotto nuovi limiti alle assunzioni da parte degli enti pubblici, che avrebbero dovuto concludersi nel 2014 e invece proseguiranno anche per l’anno in corso.

Insieme, è stato definito il nuovo iter che interesserà i tanti esuberi nella pubblica amministrazione, conseguenti all’applicazione della riforma Madia del pubblico impiego e le direttive dello stesso ministero della Funzione Pubblica. In legge di stabilità 2015, allora, emerge chiaramente come il ricollocamento del personale così come la messa in mobilità che interesserà una larga fetta dei dipendenti delle Province stesse, ma non solo, avranno ulteriori conseguenze sulle capacità di assunzione da parte della PA.

Da sottolineare, poi, le modifiche in tema di patto di stabilità e di finanza pubblica, che vedono la normativa cambiare “sia in termini di calcolo dell’obiettivo sia in termini di voci che compongono il saldo finanziario includendo anche lo stanziamento a titolo di fondo crediti di dubbia e difficile esigibilità che gli enti obbligatoriamente dovranno istituire nel bilancio 2015”.

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