Esame avvocato 2014: il testo delle tracce per l’atto giudiziario

Redazione 18/12/14
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E’ la volta dell’ultimo scritto. Dalle prime ore della mattinata, tutti gli aspiranti avvocati d’Italia sono alle prese con il terzo e conclusivo scritto dell’esame di abilitazione professionale 2014, di cui sono state rese note le tracce ufficiali.

Nelle sedi delle Corti d’Appello di tutto il territorio nazionale, si sta così svolgendo la temuta “terza prova” – per utilizzare un termine molto noto all’esame di maturità. E, in effetti, di prova della maturità anche per i praticanti, si tratta, dal momento che, se non ci saranno intoppi, sarà l’ultimo elaborato che redigeranno prima della tanto bramata iscrizione all’albo.

La prova 

Oggi, come già nelle giornate di martedì con diritto civile, e mercoledì, con le tracce di diritto penale, ai candidati sono state concesse fino a un massimo di sette ore, durante le quali gli iscritti sono chiamati a realizzare uno scritto tra i tre ambiti proposti e nello specifico: di nuovo penale,  privato o amministrativo.

Per i candidati, lo scopo è quello di completare un atto giudiziario nel tempo concesso “che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale”: insomma, una prova a tutto tondo che spremerà per l’ultimo dei tre giorni di esame i futuri avvocati.

TRACCIA 1: ATTO GIUDIZIARIO IN MATERIA DI DIRITTO PRIVATO

Nella notte del 12/5/2012 Caio decideva di partecipare ad 1 gara automobilistica clandestina  e prima della partenza di Caio chiedeva a sempronio di accompagnarlo nella gara. Sempronio accettava l’invito e saliva sull’autovettura condotta da Caio e di proprietà del medesimo. nel corso della competizione Caio perdeva il controllo della sua vettura che si ribaltava, ed a causa delle ferite riportate nell’incidente sempronio decedeva. dal verbale della polizia risultava che Sempronio aveva allacciato la cintura di sicurezza. Mevia e Tizio, rispettivamente madre e fratello di Sempronio formulavano rituale richiesta di risarcimento danni ai sensi dell’art 145 cod. delle ass. private (dlgs 209/05) ricevuta dalla società Alfa, compagnia assicuratrice dell’auto di Caio il 30/9/2012. Non essendo intervenuto alcun risarcimento, con atto di citazione notificato il 13/6/2013 Mevia e tizio convenivano in giudizio Caio e la società alfa x sentirli condannare in solido tra d loro al risarcimento dei danni patiti a seguito della morte d sempronio. A sostegno della propria domanda Tizio e Mevia esponevano che Sempronio non aveva posto in essere alcuna condotta idonea a causare o anche solo ad agevolare il sinistro poiché si era limitato a salire a bordo dell’autovettura di Caio per accompagnarlo senza inserirsi in alcun modo nella conduzione dell’auto. Evidenziavano inoltre che sempronio aveva adottato tutte le cautele necessarie allacciandosi la cintura d sicurezza. gli attori chiedevano quindi che i convenuti venissero condannati in solidi tra loro al risarcimento dei danni derivanti dal sinistro, da attribuirsi alla esclusiva responsabilità di Caio. Assunte le vesti del legale del convenuto rediga il candidato l’atto giudiziario ritenuto più idoneo alla tutela dei propri assistiti illustrando gli istituti e le problematiche sottesi alla fattispecie in esame.

 

TRACCIA 2: ATTO GIUDIZIARIO IN MATERIA DI DIRITTO PENALE 

Con sentenza pronunciata dal Tribunale nel 2009, divenuta irrevocabile nel novembre 2012, Tizio viene condannato alla pena, condizionalmente sospesa, di anni 1 di reclusione ed euro  600 di multa, per il reato di cui all’art. 646 del codice penale per essersi appropriato indebitamente nell’anno 2008 di beni mobili (cucina e arredi completi di un bar ristorante, nonché della somma di euro  25.000), appartenenti alla società Alfa, della quale era amministratore unico. Nell’aprile 2012 viene dichiarato il fallimento della società Alfa e, per le condotte di distrazione relative ai medesimi beni e alla stessa somma di denaro, Tizio viene denunciato e nuovamente sottoposto a processo, questa volta per il reato di bancarotta fraudolenta di cui all’art. 216, comma 1 n. 1 Regio Decreto 16 marzo 1942 legge fallimentare, processo nel quale rimane contumace. Con sentenza in data 09/05/2014, Tizio viene condannato alla pena di ani 3 di reclusione. Ricevuta la comunicazione dell’avvenuto deposito della sentenza il 03/06/2014, Tizio si reca il giorno dopo in Tribunale, dove acquisisce copia della sentenza. 
Il giorno 09/06/2014 Tizio si reca da un avvocato, rappresentandogli la situazione e mostrandogli le due sentenze di cui sopra. Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga l’atto ritenuto più idoneo alla difesa dello stesso.   

 

TRACCIA 3: ATTO GIUDIZIARIO IN MATERIA DI DIRITTO AMMINISTRATIVO

Il sindaco del comune Alfa nella qualità di ufficiale del governo emetteva in data 24.11.2014 una ordinanza contingibile ed urgente di definitiva rimozione di un chiosco per l’esposizione di fiori e piante a suo tempo 1988 autorizzato in favore di Caio.
Il provvedimento veniva emesso esclusivamente in base ad una relazione dei vigili urbani del 20.12.2013 nella quale si dava atto che la struttura versa in uno stato di fatiscenza e abbandono risulta ricettacolo di immondizie detriti e vegetazione spontanea determinando degrado ambientale.
L’ordinanza veniva notificata a Caio mentre si trovava ricoverato in ospedale dal 25.10.13 e non era preceduta da comunicazione di avvio del procedimento.
Il candidato assunte le vesti del legale di Caio rediga l’atto ritenuto più idoneo alla tutela del proprio assistito illustrando gli istituti e le problematiche sottese alla fattispecie in esame.

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Qui le tracce uscite nel 2013

 

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