Farmaci e alcool possono condizionare la guida dei veicoli

Una serie di malattie può condizionare o annullare la capacità di guida mentre alcuni farmaci, se del caso, possono ripristinare la capacità di guida di una persona malata.

Questo vale in linea generale, però si deve tener in debito conto gli effetti collaterali che non provochino limitazioni rilevanti per la guida. Molti automobilisti e conducenti di veicoli non pensano a questo all’effetto collaterale che possono rappresentare durante le guida, mettendo in serio pericolo non solo la loro incolumità ma bensì anche la sicurezza altri e quella stradale.

È opportuno una debita informazione e una consulenza esperta sul dosaggio e sugli effetti dei farmaci prima di intraprendere la guida del proprio veicolo.

A differenza dell’alcol per i medicinali non è possibile una “soluzione zero”. Generalmente l’alcol è considerato come qualcosa a cui si può rinunciare nella guida, a differenza di molti farmaci visto che molte persone possono prendere parte alla circolazione stradale solo con l’aiuto di tali farmaci.

La combinazione di diversi farmaci con l’alcol e/o droghe rende la già complessa questione ancora più complicata. Per questo, per un uso responsabile in considerazione degli effetti combinati è indispensabile una consulenza da parte di personale medico specializzato.

In caso di contemporanea assunzione di più principi attivi, quali la diversa composizione di più medicinali, l’effetto collaterale si potrebbero sommare.

Questo significa che i farmaci influiscono reciprocamente sui relativi effetti e di conseguenza potrebbero compromettere la sicurezza della persona.

È importante sottolineare che la contemporanea assunzione di farmaci e alcol possono comportare un effetto combinato soggettivo della persona.

L’alcol può modificare, alleviare o accentuare l’effetto previsto di un farmaco, dobbiamo sfatare che le quantità minime non influiscono, anzi, possono aggravare considerevolmente gli effetti (collaterali) dei farmaci che limitano la capacità di guidare.

Pertanto, in generale bisognerebbe rinunciare a guidare un veicolo se si sono assunti farmaci e si è bevuto dell’alcol.

Questa analisi trasmette che l’effetto dei medicinali può incidere negativamente sulla guida. Le statistiche indicano che più di dieci milioni di italiani li assumono con frequenza. Le tre categorie più diffuse tra i farmaci che presentano controindicazioni per la guida sono i miorilassanti, utilizzati per lenire i dolori muscolari, i sonniferi e gli antistaminici, cioè le medicine anti-allergiche.

Lo studio e la predisposizione dei test organizzati dalla rivista Quattroruote sulla propria pista di Vairano (PV), in collaborazione con l‘Istituto Clinico Humanitas e la Polizia stradale, è stato proprio quello di valutare il loro impatto sugli automobilisti, che a seconda dei casi è stato più o meno marcato. Inoltre, la complessità normativa del C.d.S. rende molto difficili i controlli, che sono molto meno frequenti di quelli per la guida in stato di ebbrezza, quindi l’effetto potenziale sulla sicurezza stradale è tutt’altro che trascurabile.

L’assunzione del miorilassante (tizanidina 2 mg) comporta quasi immediatamente la percezione di un senso di rallentamento nei movimenti e delle difficoltà di gestione del volante; la consapevolezza del proprio stato inducono il guidatore a essere più lento e prudente, ma questo non gli impedisce di abbattere, in tutto, tre birilli e di mettere in mostra tempi di reazione sensibilmente più alti. L’antistaminico (cetirizina 20 mg) induce un po’ di sonnolenza che lo porta a guidare più lentamente e a commettere un errore nella prova di evitare dell’ostacolo; a un secondo tentativo, i risultati migliorano, forse per effetto della maggiore conoscenza del percorso e del benefico effetto del medicinale sulla respirazione del conducente (una più efficace ossigenazione del sangue incide positivamente sui comportamenti). Restano, tuttavia, problematici il superamento dello slalom e la prova di parcheggio. I risultati peggiori, infine, sono quelli conseguiti dal soggetto che, tre ore prima della prova (invece che le sette-otto consigliate) ha assunto un sonnifero (zolpidem 10 mg): le sue prime prove risultano disastrose, tra stragi di birilli abbattuti, tempi di reazione dilatati ed evidenti difficoltà di concentrazione. Con il passare del tempo, il guidatore si sente meglio, ma è una percezione che si rivela illusoria: dopo oltre cinque ore dall’assunzione del farmaco, il numero di birilli abbattuti è ancora elevato.

In presenza dell’assunzione di farmaci  è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni del foglietto illustrativo, soprattutto nella parte delle controindicazioni ed effetti collaterali.

Molti degli utenti della strada indicano nell’assunzione dell’alcool la causa principale, lo studio della medicina ha asserito che il binomio alcool e farmaci può produrre un effetto ancor più grave.

Curarsi è bene, guidare con sicurezza è corretto, certamente non si deve compromettere la sicurezza altrui.

Girolamo Simonato

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